La Cina ha aperto la strada e ora la Russia di Putin sta provando a replicare. Il primo test generale per un sistema di intranet in territorio russo scollegato dalla rete internazionale è in programma a breve.
Il modello a cui ispirarsi è quello cinese della “great firewall”, ufficialmente per poter essere pronti a scollegarsi da internet in caso di cyber-war e avere un’altra rete a supporto, ma nella realtà sembrerebbe voler aggiungere potere al potere controllando il traffico online. Russa e Cina, anche se come membri della Governamental Advisory Committe (GAN) di ICANN possono votare le proposte avanzate per il “governo” di Internet, non hanno però ad esempio diritto di veto sulle decisioni della Internet Engineering Task Force (IETF), progettisti di rete che gestiscono il funzionamento di internet.
COME FUNZIONERA’ IL TEST GENERALE
Al momento del test tutti i collegamenti web del paese verranno disconnessi, siano essi imprese, privati od enti pubblici e trasmessi su una linea interna. Il progetto ha il consenso del presidente Putin che è già pronto con notevoli investimenti finanziari su nuovi server per l’intranet russo. Secondo quanto è scritto sulla bozza della legge Digital Economy National Program gli Internet service provider russi dovranno garantire l’autonomia dello spazio Internet russo (Runet) nel caso di rischio di una guerra straniera sul web.
Il traffico verrà reindirizzato verso punti di scambio controllati dall’ente di vigilanza sulle telecomunicazioni Roskomnazor con l’intento di bloccare contenuti non autorizzati tra utenti russi e l’esterno e gestire il 95% del traffico locale entro il 2020.
La Russia sta cercando di sopperire allo scarso approccio della tecnologia informatica nazionale e creare dei sistemi IT indipendente da quelle occidentali. Per la Federazione Russa staccarsi dalla dipendenza all’industria informatica estera incentiverebbe anche lo sviluppo socioeconomico del paese soprattutto su quei paesi in via di sviluppo.
L’assegnazione degli indirizzi IP e la gestione del sistema dei nomi di dominio di primo livello generico è affidato all’ICANN, situato in California. Anche se dal 2016 questo ente no profit non dipende più dal governo USA, la sede e il trascorso non convincono Putin che in caso di scontro armato pretende certezze di tutela sul web.
Le prove che la Russia di Putin fa sul serio è nel backup locale del Dns (Domain name system)testato già due volte, l’ultima lo scorso anno.
Si prevede che ad Aprile l’approvazione della legge non incontrerà ostacoli. Staremo a vedere…