Il 2018 sarà l’anno in cui alcuni dei maggiori indizi in ambito SEO prenderanno vita, confermando alcune delle caratteristiche più importanti che un sito deve avere in ottica SEO ed indicizzazione. Lo rende noto il SearchEngine Journal in base alle ultime specifiche espresse da Google.
Alcuni fondamentali parametri, presi in considerazione già in questi ultimi periodi, rappresenteranno la chiave di volta per la scalata in serp. Facciamo un breve ripasso.
KEYWORD
PAROLE CHIAVE? POCHE MA BUONE!
È essenziale focalizzare l’attenzione sulla ricerca e l’inserimento delle “parole chiave” più idonee e appropriate al proprio sito. Le parole chiave mirate sono molto più apprezzate dai motori di ricerca rispetto la penalizzante procedura di riempimento di meta tag con un numero spropositato di keyword.
PAGINE DUPLICATE
ONE IS MEGL CHE TWO!
Può capitare di avere un argomento principale all’interno del proprio sito, specie se si ha attivo un blog con un piano editoriale ricco di contenuti incentrati su un determinato argomento. Questo può provocare la creazione di “url” identiche o contenuti molto simili, mandando in “confusione” gli spider, provocando delle penalizzazioni in ottica SEO.
Procedura consigliata in questi casi è quella di eliminare i contenuti con un minore posizionamento ed indicare con un redirect la pagina di atterraggio per quel url eliminato, per evitare di far atterrare in una pagina 404. In alternativa, se non si desidera eliminare il contenuto, un semplice comando “disallow”, mediante file robots indicherà al motore di ricerca che quel url non deve essere preso in considerazione.
VELOCITÀ! NAVIGHERESTE SU UN SITO CHE TARDA AD APRIRSI? NO! E DA MOBILE?
Il sito deve essere veloce nel caricamento. Google infatti privilegia la velocità di apertura del sito, quindi occorre alleggerire il sito delle componenti che possono appesantirlo, come ad esempio le immagini ed i video. Questo non vuol dire eliminare le componenti grafiche di un sito, che al contrario google e gli utenti apprezzano, ma bensì alleggerirne il peso.
Keep Calm and be Responsive!
E già, ora il 70% della navigazione avviene da dispositivi mobili. E proprio in quest’ottica si basa la priorità che Google da ai siti veloci. La soluzione migliore è rappresentata dalla creazione di siti “mobile friendly”, meglio se progettati interamente responsive. La tendenza sarà sempre più quella di vedere in serp i siti “m.”.
LE CALL TO ACTION!
BASTA SITI STATICI DI SOLA LETTURA, VOGLIAMO CLICCARE E SCOPRIRE DI PIÙ!
Ecco la maggiore novità in ambito di indicizzazione. La Call to Action, in italiano Chiamata all’Azione, è quel processo che invita gli utenti a compiere una determinata azione: Continua a Leggere, Scarica, Prova ecc. Oltre che essere utile a far scoprire tutto il tesoro presente nel tuo sito e nella tua attività, le Call to Action rappresentano un utilissima fonte di frequenza, rimbalzo e conversioni. Come per le Kayword, il consiglio opportuno è quello di usarle con coerenza e sapienza, per non scadere nella pratica deprecata da Google, quello del Click Baiting (l’acchiappa click).
No Follow
Legato alle call to action è l’attributo “nofollow” (non seguire) da attribuire ai link in uscita, ovvero verso siti esterni dal proprio. Il rischio è quello di legare la propria pagina a siti “rischiosi” o non ben visti da Google. Big G negli anni ha appreso quali sono i collegamenti sensati e quali no!
Conclusioni
In sostanza possiamo concludere dicendo che il 2018, in ottica SEO, sarà l’anno della Coerenza, della Velocità e delle Chiamate all’Azione. In poche parole Big G premierà quei siti che offriranno un esperienza di navigazione veloce, interattiva e che risponda a pieno alle ricerche degli utenti. Prepariamoci perchè le scalate nel ranking saranno sempre più in movimento!
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