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FACEBOOK OCULUS, COSA ASPETTARSI DAL 2020: DA HORIZON A OCULUS QUEST, LA REALTA’ VIRTUALE COME OPPORTUNITA’ DI ADV

Nel corso dell’ultimo evento Facebook Oculus Connect 6, è stato annunciato il lancio di Horizon nel 2020.

Cos’è Horizon?

La nuova piattaforma di realtà virtuale targata Facebook che riproduce un luogo intermedio a metà tra un social e il gioco “Second Life”.

Grazie all’uso della tecnologia Oculus, il mondo intorno a noi verrà popolato dagli avatar degli utenti che interagiscono in attività quotidiane sui social.

HORIZON: SOCIAL E REALTA’ VIRTUALE

Un mondo di realtà virtuale interconnesso in cui è possibile incontrarsi, rilassarsi, giocare e costruire i propri ambienti.

Tutti gli utenti potranno costruire nuovi mondi e attività da zero: senza esperienze di programmazione e competenze troppo specifiche.

Il video di presentazione spiega molto chiaramente cosa dobbiamo aspettarci da questo progetto e ci pone davanti ad alcuni interrogativi:

Come interagirà Horizon con i nostri profili Facebook?

In che modo socializzeremo con gli altri amici virtuali?

Una cosa sembra certa: con il passare del tempo questa piazza cittadina digitale si popolerà di annunci pubblicitari ed è per questo che le aziende devono tenere sotto controllo il progetto per capire le opportunità di un modo nuovo di fare pubblicità su facebook.

OCULUS QUEST

Tra le altre novità previste nel 2020 troviamo anche Oculus Quest un sistema che intercetta il movimento delle mani senza particolari hardware.

Superata l’epoca del Touch dunque, le app potrebbero essere aggiornate con questa nuova funzionalità, anche se i dubbi sulla virtual revolution sono diversi, in primis se i controller riusciranno a tracciare tutti i movimenti delle dita.

Il nostro consiglio per le aziende è quello di tenere sotto controllo questo settore perché siamo certi che l’imminente virtual revolution riserverà interessanti sorprese per fare pubblicità su facebook…e come sempre “chi prima arriva meglio alloggia”.

LE NOVITÀ E I PUNTI FONDAMENTALI PER PROTEGGERE LA PROPRIA PRIVACY SU FACEBOOK

All’indomani del caso Cambridge Analytica, a Mark Zuckerberg non sono bastate le scuse pubbliche per mettere fine alle polemiche e Facebook è dovuto correre ai ripari per dare risposte che garantiscano una privacy impermeabile.

Messo da parte il lancio previsto per maggio dello smart speaker, un comando che consentirà all’utente di muoversi e agire sul web attraverso il solo uso della voce, il Ceo di Facebook e il suo team hanno inserito alcune novità che senza dubbio consentono maggiore protezione dei dati personali.

Il menù ‘Privacy shortcut‘ è pensato per riassumere in un’unica soluzione tutte le impostazioni sulla privacy finora spalmate su 20 schermate.

Al di là degli sforzi che Zuckerberg sta facendo per farsi perdonare, ci sono delle accortezze che l’utente può seguire per evitare l’uso improprio dei dati personali.

Accedi alle tue informazioni‘ è uno strumento sicuro per accedere, gestire e cancellare le informazioni, come post, reazioni, commenti e ricerche che non si vogliono più avere sul proprio profilo Facebook.

Da Guida Rapida – Controllo della Privacy è possibile vedere le proprie impostazioni nell’insieme tripartite in Post, App e Profilo e scegliere a chi far visionare i propri dati personali tra Amici, Pubblico, Solo tu. Attraverso la voce Personalizzato è possibile aggiungere Amici di amici all’elenco delle persone che possono vedere il post o Gruppi a scelta di cui si fa parte.

Per quanto riguarda la sezione App, anche se richiede più tempo il consiglio è quello di configurare nuovi login e password per le app che si utilizzano, anziché collegarle al proprio account Facebook. E’ possibile sia scollegare ciascuna voce dell’elenco dei dati cui si ha dato il permesso di accesso, sia disattivare le app dal proprio account Facebook attraverso Impostazioni, App e siti web e Plugin, selezionando Modifica e disattiva piattaforma.

In extremis è possibile contattare gli sviluppatori per chiedere che vengano eliminate tutte le informazioni visto che l’app o il gioco potrebbero avere informazioni memorizzate in precedenza.

Inoltre dal tasto Modifica nella sezione Informazioni del profilo è possibile nascondere alcune informazioni sensibili che non si vogliono diffondere o far leggere a qualcuno in particolare.

Per evitare che Facebook acceda alla propria posizione dal mobile basta semplicemente non cliccare su richiesta di posizione mentre si pubblica un post oppure andare su Impostazioni> Privacy> Posizione> Facebook> Mai.

Per rimuovere il tag di qualche amico invadente è possibile controllarne la pubblicazione da Impostazioni> Timeline e Tagging o selezionare Rimuovi tag all’interno delle impostazioni del post. Mentre da Impostazioni> Privacy >”chi può inviarmi richieste di amicizia” è possibile decidere di limitare le richieste di amicizia di qualcuno troppo insistente.

A tutti è capitato di incappare in post fastidiosi. In questo caso la soluzione ideale per non farsi venire ogni ora il sangue amaro è andare su Impostazioni> Blocco, digitare il nome che si desidera bloccare oppure accedere al profilo della persona, e selezionare Blocca sul lato destro.

Vogliamo nascondere un post a qualcuno in particolare? Dal menù ‘chi dovrebbe vedere questo post’ è sufficiente taggare le persone a cui si vuole impedire la visualizzazione del post.

La lista di azioni per tutelarsi sono diverse e molto dipende da noi visto che gli strumenti non mancano. L’importante è essere consapevoli che riuscire ad accedere ai dati personali delle persone oggigiorno è una vera e propria corsa all’oro perché permette a chi va oltre la nostra privacy di anticipare se non addirittura pilotare i nostri movimenti, dagli acquisti di prodotti all’elezione di un politico piuttosto che di un altro.

La previsione è allettante perché Zuck ha parlato di un ecosistema di creatori in cui interagire, lavorare e realizzare prodotti con il conseguente moltiplicarsi dei posti occupazionali.

 

TALK DROIDY TO ME. DI CHATBOT E NUOVE MODALITÀ DI INTERAZIONE UOMO-SOCIAL

Questo lunedì restiamo in tema di cambiamento. Una cosa alla quale possiamo fare sempre più caso è che le modalità di contatto sono sempre più varie. 

Condividere un messaggio, un pensiero, un contenuto video o fotografico, è ormai da anni possibile anche con un numero ristretto di persone. È una caratteristica nota di Facebook, quasi da sempre, ma negli ultimi tempi è comune anche ad altri servizi di messaggistica.

Oggi la selezione dei destinatari può avvenire in maniera ancora più facile, fluida e su vasta scala: basta scegliere se usare Messenger o Whatsapp, Snapchat, oppure social come Twitter e Facebook per avere chiara una stima delle persone che possiamo raggiungere.

Il numero crescente di soluzioni nell’ecosistema social comporta infinite modalità e sfumature nella condivisione: da one-to-one, passando per i gruppi, fino al pubblico.

Questo aspetto è essenziale per chi fa branding su social: è sempre più decisivo e determinante scegliere di stare su un social dove le conversazioni possano svolgersi o all’interno del news feed generale o rivolgendosi a un “pubblico” su scala differente.

Vediamo quindi il modificarsi dei contenuti in base alla piattaforma: da contenuti permanenti, destinati a restare nella memoria imperitura del social, passando per contenuti che si cancellano alla visualizzazione, altri che si generano sul momento in maniera sempre diversa, altri ancora che curano per un periodo limitato di tempo.

I brand, proprio come gli utenti finali, si adattano a questo assortimento squisito di possibilità e rendono sempre più vario il loro approcciarsi alla content curation. Per le grandi marche, è ancora più importante che in passato creare una strategia di contenuti come un’idea, una storia che va oltre le singole “Facebook Page”, “canali Youtube” o “Profili Instagram”: è importante che il piano editoriale sia capace di interpretare e adattarsi a queste nuove dinamiche, per offrire sempre contenuti di maggior valore.

Per quel che riguarda le conversazioni one-to-one o per gruppi, stanno nascendo e nasceranno velocemente strumenti gestionali basati basate su intelligenza artificiale e messaging, come i chatbot. Questo darà ai brand una capacità di interazione istantanea mai vista prima, attraverso contenuti emozionali o funzionali, all’interno di nuovi canali (soprattutto di messaggistica). Una grande opportunità per chi vuole mantenersi a disposizione degli utenti, attraverso i canali che questi usano più frequentemente.

Sul tema chatbot e evoluzione del messaging è interessante un intervento di David Marcus (Head of Messenger di Facebook) al Web Summit di Lisbona, di cui vi consigliamo assolutamente la visione!

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