La ricerca vocale è il futuro! La dimostrazione ad oggi la offrono i cellulari e quegli elettrodomestici che fanno dell’intelligenza artificiale collegata con i dispositivi digitali, il proprio orgoglio. Per capire quanto la ricerca vocale stia diventando significativa nel web e nella sua evoluzione, è interessante soffermarsi su alcuni dati riguardanti i principali trend del 2019, come riportato dal Search Engine Land:

·      Per il 59% le ricerche avvengono da mobile. Un sorpasso all’utilizzo del desktop dichiarato nel lontano 2015 e che oggi ci sembra scontato ma ha davvero rivoluzionato tanti aspetti dell’usability di un utente;

·      Secondo lo studio analizzato su 1700 adulti statunitensi a inizio 2019 ha evidenziato come la voce è ora la scelta numero due per la ricerca mobile, dopo il browser mobile e potrebbe scavallare l’inserimento di testo come interfaccia utente principale per la ricerca mobile nel 2020;

·      In estate Adobe ha reso noto un sondaggio in cui viene sottolineato come il 48% dei consumatori utilizza la voce per “ricerche Web generali”. Tra i principali usi vocali su smartphone troviamo: Indicazioni durante la guida (52%), effettuare una chiamata (51%), invio di un testo (50%), verifica del tempo (49%), riproduzione di musica (49%);

·      Un rapporto Microsoft di aprile aggiunge altre voci come la ricerca di un dato di fatto (68%), di un’azienda (47 %), di un prodotto o servizio (44%) o fare una lista della spesa (39%);

·      Altro importante dato da tenere conto è il numero complessivo di altoparlanti intelligenti nei mercati globali. Una ricerca Edison ne ha contati all’inizio del 2019 circa 118 milioni nelle case degli Stati Uniti. La cifra è forse inferiore (65 milioni o 58 milioni) se si considera che ogni persona ne possiede più di uno;

·      Secondo i sondaggi Amazon, con il suo Echo Dot, controlla circa il 70% del mercato degli altoparlanti intelligenti degli Stati Uniti. Qual è il segreto del successo? La società di analisi Canalys lo individua nel sottoprodotto del suo canale diretto;

·      Per l’assistente virtuale un rapporto di Microsoft ha ripartito la quota di mercato con Google Assistant e Siri in pareggio al 36%, seguiti da Alexa;

·      Il legame tra ricerca mobile e locale si intensifica: le ricerche su dispositivi mobili raggiunge il 46% a Ottobre 2018;

·      Come cresce la soddisfazione verso la ricerca vocale e gli assistenti virtuali, crescono anche le preoccupazioni sulla privacy. Secondo un sondaggio del 2019 di Path Interactive “il 79% degli intervistati è almeno un po’ preoccupato per la privacy o la sicurezza dei dati”. Ad avvalorare questo dato ci si mettono i casi di hacking, le intercettazioni da parte del governo sempre in ascolto.

Non tutti usano ancora la ricerca vocale abitualmente ma è ormai assodato che gli utenti daranno alla voce un ruolo sempre più decisivo nella vita di tutti i giorni.

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