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OCCHIO ALLA VOCE! LA RICERCA VOCALE PRENDE IL LARGO NEL MONDO DIGITALE

La ricerca vocale è il futuro! La dimostrazione ad oggi la offrono i cellulari e quegli elettrodomestici che fanno dell’intelligenza artificiale collegata con i dispositivi digitali, il proprio orgoglio. Per capire quanto la ricerca vocale stia diventando significativa nel web e nella sua evoluzione, è interessante soffermarsi su alcuni dati riguardanti i principali trend del 2019, come riportato dal Search Engine Land:

·      Per il 59% le ricerche avvengono da mobile. Un sorpasso all’utilizzo del desktop dichiarato nel lontano 2015 e che oggi ci sembra scontato ma ha davvero rivoluzionato tanti aspetti dell’usability di un utente;

·      Secondo lo studio analizzato su 1700 adulti statunitensi a inizio 2019 ha evidenziato come la voce è ora la scelta numero due per la ricerca mobile, dopo il browser mobile e potrebbe scavallare l’inserimento di testo come interfaccia utente principale per la ricerca mobile nel 2020;

·      In estate Adobe ha reso noto un sondaggio in cui viene sottolineato come il 48% dei consumatori utilizza la voce per “ricerche Web generali”. Tra i principali usi vocali su smartphone troviamo: Indicazioni durante la guida (52%), effettuare una chiamata (51%), invio di un testo (50%), verifica del tempo (49%), riproduzione di musica (49%);

·      Un rapporto Microsoft di aprile aggiunge altre voci come la ricerca di un dato di fatto (68%), di un’azienda (47 %), di un prodotto o servizio (44%) o fare una lista della spesa (39%);

·      Altro importante dato da tenere conto è il numero complessivo di altoparlanti intelligenti nei mercati globali. Una ricerca Edison ne ha contati all’inizio del 2019 circa 118 milioni nelle case degli Stati Uniti. La cifra è forse inferiore (65 milioni o 58 milioni) se si considera che ogni persona ne possiede più di uno;

·      Secondo i sondaggi Amazon, con il suo Echo Dot, controlla circa il 70% del mercato degli altoparlanti intelligenti degli Stati Uniti. Qual è il segreto del successo? La società di analisi Canalys lo individua nel sottoprodotto del suo canale diretto;

·      Per l’assistente virtuale un rapporto di Microsoft ha ripartito la quota di mercato con Google Assistant e Siri in pareggio al 36%, seguiti da Alexa;

·      Il legame tra ricerca mobile e locale si intensifica: le ricerche su dispositivi mobili raggiunge il 46% a Ottobre 2018;

·      Come cresce la soddisfazione verso la ricerca vocale e gli assistenti virtuali, crescono anche le preoccupazioni sulla privacy. Secondo un sondaggio del 2019 di Path Interactive “il 79% degli intervistati è almeno un po’ preoccupato per la privacy o la sicurezza dei dati”. Ad avvalorare questo dato ci si mettono i casi di hacking, le intercettazioni da parte del governo sempre in ascolto.

Non tutti usano ancora la ricerca vocale abitualmente ma è ormai assodato che gli utenti daranno alla voce un ruolo sempre più decisivo nella vita di tutti i giorni.

AMAZON FA IL CONTO ALLA ROVESCIA PER IL BLACK FRIDAY CON TANTE OFFERTE. COME RISPONDONO I COMPETITOR?

Il 23 Novembre 2018 si avvicina ma Amazon arriva prima con sconti da non lasciarsi sfuggire. Unieuro e Alsolved lo seguono. Altri invece aspettano lo scoccare della mezzanotte

Il Black Friday è alle porte e a farci sentire odore di sconti nell’aria è la piattaforma e-commerce più famosa e attiva al mondo, Amazon, che non aspetta il fatidico 23 novembre per offrire prodotti a prezzi stracciati. Il colosso di Jeff Bezos a già iniziato il conto alla rovescia mettendo online diverse offerte vantaggiose suddivise in settori, dai videogiochi agli elettrodomestici, dai libri alle cialde per il caffè. Sul link del Black Friday di Amazon è possibile monitorare le offerte anche se l’apocalisse degli sconti sarà proprio il venerdì nero a cui è necessario arrivare preparati se si vogliono fare affaroni.  Come? Vediamo i passaggi necessari per acquistare prima degli altri i prodotti in offerte Lampo, Offerte in Vetrine, Offerte in Anteprima Prime, Offerta del Giorno Prime.

AMAZON PRIME, LE PORTE PER IL PARADISO DEGLI SCONTI

L’esclusiva possibilità di comprare con 30 minuti di anticipo, non solo per il Black Friday ma per le offerte lampo in generale, è data solo agli abbonati ad Amazon Prime, che con una spesa annuale di 36 euro o mensile di 4,99 euro, permette all’utente di ricevere il proprio pacchetto Amazon in un giorno lavorativo senza costi aggiuntivi di spedizione. Quindi il consiglio per chi è determinato ad avere sconti fino al 70% in meno del prezzo iniziale è iscriversi a Prime e associarvi un metodo di pagamento valido in piena sicurezza. Ovviamente le offerte sono accessibili anche a chi ha un account standard ma le possibilità ad esempio di fare i regali di Natale in tempo si abbassano dal momento che per alcuni prodotti è fino ad esaurimento scorta. Per gli indecisi ecco la chicca: il primo mese di prova di Amazon Prime è gratuito ed entro 30 giorni è possibile disattivarlo.

Tra i brand che offriranno delle promozioni tramite la piattaforma troviamo Canon con sconti anche del 40% su fotocamere e obiettivi, Amazon stesso, con uno sconto del 30% sui suoi prodotti Amazon Basics, Find e Happy Belly, Garmin per smartwatche, computer per biciclette e navigatori, ancora, tv Samsung Uhd curvi da 49 e 55 pollici e molto altro.

Per chi non dovesse riuscire ad accaparrarsi l’oggetto desiderato, c’è l’opzione «Aggiungiti alla Lista d’attesa» per coloro che hanno inserito il prodotto nel carrello senza acquistare.

IL BLACK FRIDAY NON E’ SOLO AMAZON

Ovviamente a partecipare al Black Friday non è solo Amazon, ma tutte le realtà commerciali che si occupano dello smercio di prodotti ma anche di servizi. Vediamo alcuni esempi:

·      Unieuro ha già scontato 154 prodotti anche fino al 60 per cento, tra questi troviamo Samsung Galaxy S8 da 649 a 369, la smart Tv Samsung Qled da 2.599 euro a 1.199, la macchina del caffè DeLonghi da 599 euro a 299 euro o la Canon 2000D, da 519 euro a 349;

·      MediaWorld, Euronics, Ikea pubblicizzano prodotti in offerta ma aspettano lo scoccare della mezzanotte del 22 novembre per lanciare il loro Black Friday;

·      Per chi vuole approfittare degli sconti e programmare un bel viaggio Ryanair anche quest’anno offrirà voli a prezzi molto bassi, a partire da 19,90.

E SOPRATTUTTO IL BLACK FRIDAY E’ ALSOLVED

Alsolved lancia il suo Venerdì nero con delle offerte imperdibili per i suoi servizi digital: Gestione pagine solcial, sito web, Seo, Google Ads, video, blog. Di cosa ha bisogno la tua azienda? Il Black Friday di Alsolved ha la risposta che fa per te!

 

5 APP PER REALIZZARE VIDEO PER TUTTI I GUSTI: PROFESSIONALI, CARTOON, CINEMATOGRAFICI, ADATTI AI SOCIAL

I video sono il presente e il futuro della comunicazione, il biglietto da visita per la propria azienda.

Non ci stancheremo mai di dirlo. Il video è il presente della comunicazione ma soprattutto il futuro e v’invitiamo a tenervi pronti e a saper gestire questo strumento a proprio vantaggio. Abbiamo affrontato il tema delle immagini in movimento diverse volte sul nostro blog, ma crediamo sia utile presentare alcune tra le migliori App esistenti per realizzare video adatti ad ogni situazione e soprattutto indispensabili per presentare le qualità di un’azienda.

ENTRO IL 2020 I VIDEO RAPPRESENTERANNO IL 75% DEI DATI MOBILE

Non è più un mistero che l’accesso alla rete su mobile abbia di gran lunga superato il pc  e il tablet. È per questo che sia su Android che su IOS è possibile non solo visionare video con estrema facilità e su qualsiasi piattaforma social, ma anche scaricare app per editarli e modificarli. Ne abbiamo selezionate cinque, ognuna delle quali pensate per una situazione:

·      iMovie per un video stile hollywoodiano. Con i trailer di iMovie, scegliendo un modello tra horror, storico, viaggio e molti altri e inserendo il logo, il titolo e il cast, si realizza un vero e proprio minifilm da condividere tramite messaggi o pubblicali direttamente su Facebook e Vimeo, o caricali su YouTube nella risoluzione 4K.

·      Filmic Pro, per registrare le scene che abbiamo in mente non basta la semplice videocamera del cellulare. La messa a fuoco, la velocità di registrazione, lo zoom, la riduzione del volume, bloccare l’esposizione, sono elementi necessari per realizzare video accattivanti. Ecco dunque che Filmic Pro rende i propri video dei prodotti quasi professionali.

·      VideoShop è un’app adatta per creare inserzioni accattivanti per i social, in particolare Fb, e modificare i video senza dover essere un professionista. Se il video è verticale si può trasformare in una dimensione quadrata, perfetta per la sezione Notizie. Attraverso lo strumento “Applica” si può sovrapporre l’immagine di un logo a sfondo trasparente, pensato per promuovere l’azienda.

·      ShotPro utile per sceneggiatori e registi offre una pre-visualizzazione di storyboard in 3D così da avere notevoli risparmi sui costi di produzione. Divertente anche per gli appassionati di cinema, anche se il prezzo di acquisto è 43,99euro.

·      Quik: Selezionando un massimo di 200 tra foto e video preferiti, l’app in pochi secondi sceglie i momenti più belli e aggiunge effetti, transizioni e oltre 100 brani musicali gratuiti o presenti nella libreria iTunes. Inoltre si possono importare musicje da iCloud Drive, Dropbox, Google Drive, Box e altri canali. Le grafiche possono essere ulteriormente personalizzare con testi e altro e si può scegliere tra 26 stili di video, a cui si adattano carattere, filtri ed effetti grafici. Altro elemento utile è il formato del video che può essere cambiato per condividerlo anche sui social. I video sul rullino vengono salvati nel formato HD1080p o 720p.

Per ulteriori informazioni o se vuoi realizzare il video della tua azienda contatta l’Alsolved!

 

COPYRIGHT ONLINE ISTRUZIONI PER L’USO. COME FACEBOOK, GOOGLE E YOUTUBE TUTELANO IL DIRITTO D’AUTORE

 

Con il copyright digitale non si scherza più.  Se finora qualcuno ha pubblicato online  immagini o testi protetti dal diritto d’autore con leggerezza, ora l’Autorità Garante delle Comunicazioni ha dichiarato apertamente guerra a chi trasgredisce la legge su Internet.

L’articolo 2 della legge europea 2017 conferisce all’Agcom poteri più ampi e la possibilità di adottare provvedimenti duri nei confronti di chi viola il copyright.

Come?

·      Prima dell’intervento dell’Autorità, i soggetti accusati di aver violato il copyright  possono rimuovere volontariamente l’oggetto della contesa;

·      La rimozione delle opere digitali deve avvenire entro tre giorni dalla notifica dell’ordine;

·      Passati tre giorni dalla denuncia dell’avvenuta violazione si possono adottare provvedimenti cautelari;

·      L’Agcom ha sette giorni per decidere il da farsi se a seguito delle misure adottate viene presentato un reclamo.

La direttiva sul copyright era nata per tutelare autori che pubblicavano online video, immagini, testi il cui contenuto veniva troppo spesso violato. Attraverso l’articolo 13 le piattaforme digitali sono chiamate a controllare che i contenuti non vengano copiati in modo irregolare, bloccandone la diffusione e rimuovendoli.

COME I COLOSSI DEL WEB TUTELANO LA PROPRIETA’ INTELLETTUALE

Youtube è un esempio di come avviene questo procedimento: tramite un Content ID, vengono identificati automaticamente ed eliminati video e musiche protette da copyright o, in alternativa, viene visualizzato con la pubblicità. La piattaforma mette inoltre a disposizione un modulo attraverso cui inviare una notifica di rimozione. Cosa fare invece se si riceve? Rimuovere o sostituire la musica o il video, oppure, se si fa parte del Programma partner di YouTube, si può coinvolgere il titolare dei diritti al guadagno. Ovviamente nel caso in cui si possiedono i diritti per usare contenuti in questione o si ritiene di non aver usato opere digitali protette da copyright si può procedere con una contestazione.

 

A dare il buon esempio si è accodato anche Facebook, autoregolamentandosi per segnalare la diffusione illegale di opere digitali protette da copyright attraverso una semplice domanda iniziale:

Quale diritto è stato violato?

1 Diritto d’autore

2 Marchio

Questa forma di proprietà intellettuale viene tutelata anche da Google che attraverso un esame del post, l’immagine o il video segnalato deciderà se bloccarlo, rimuoverlo o limitarlo, senza necessariamente una richiesta legale. Anche in questo caso basta compilare un modulo con le informazioni necessarie e, a seguito di accertamenti, si procedere nel più breve tempo possibile.

DUE INTERNET, UNA RETE DECENTRALIZZATA E DATI GESTITI SOLO DAGLI UTENTI. ECCO COME CAMBIERA’ IL WORLD WILD WEB

“Penso che lo scenario più probabile non sia quello di una frammentazione, ma piuttosto di

una biforcazione tra un’internet a guida cinese e una non-cinese guidata dagli Stati

Uniti. (…) Penso che vedremo dei nuovi prodotti e servizi fantastici arrivare dalla Cina. Ma c’è

il pericolo concreto che assieme a questi arrivi anche un diverso regime, fatto di censura,

controlli, ecc.”.

L’ex ceo di Google, Eric Schmidt, si è recentemente tolto qualche sassolino dalla scarpa

aprendo un dibattito sullo scenario futuro della possibile separazione della rete a seguito

della diffusione del progetto Dragonfly, il motore di ricerca costruito esclusivamente per la

Cina in cui Big G vorrebbe tuffarsi per le potenzialità economiche del mercato cinese.

“Una internet separata, con cui il governo cinese può fare tutto quello che vuole, è molto più

pericolosa di un motore di ricerca separato o delle restrizioni imposte ai social media”, scrive

per esempio Futurism. “I firewall possono essere penetrati e i server possono essere

hackerati, ma una rete completamente separata taglierebbe fuori il popolo cinese, e gli

attivisti potrebbero trovarsi ancora una volta abbandonati a loro stessi”.

In realtà temere che con “due internet” bisognerebbe dire addio ad una rete globale, senza

proprietari e per tutti coloro che possiedono una connessione, è fuorviante perché le cose

stanno già così visto il vincolo da parte dei Governi a cui i colossi Google, Apple,

Facebook, Amazon (GAFA) devono attenersi per non incorrere in multe salate.

Facebook di Zuckerberg, AWS, il servizio cloud di Amazon, e altri, muovono i fili come

dimostrò nel 2010 il caso WikiLeaks tagliata fuori da internet grazie all’azione congiunta di

Amazon, PayPal e un provider.

Più volte si è parlato della necessità di creare una rete decentralizzata, in cui il controllo

torni interamente nelle mani degli utenti, senza “firewall, pedaggi, regolamentazioni

governative e spionaggio. L’informazione sarebbe totalmente libera in ogni senso”. A questo

obiettivo si ispirano diverse startup pioniere come Storj, Synereo o Maid Safe, che puntano a

creare un cloud condiviso in cui l’individuo decide quanto del proprio hard disk condividere.

Sulla questione è intervenuto Vint Cerf, l’inventore del protocollo TCP/IP, a base

dell’infrastruttura di internet, “la rete deve essere resiliente e funzionare anche in caso di

disastri” e per garantire ciò la decentralizzazione potrebbe essere una risposta efficace.

Internet è un progetto “ancora da completare. Gli sviluppatori di oggi hanno le stesse

possibilità che avevamo noi quarant’anni fa. Il futuro non è ancora stato scritto, ma questo è il

vostro compito” ha dichiarato Cerf riferendosi al pubblico del Wired Next Fest a Firenze

recentemente.

Quali sono i punti deboli di internet dunque secondo il padre della Rete? “Oggi solo la

metà della popolazione è connessa. Deve avere un costo tale che le persone possano

permetterselo. E questo vale specie quanto più ci muoviamo nelle zone più povere del

pianeta”. E poi “deve parlare la lingua delle persone in tutto il mondo, contenere

informazioni utili a livello locale, permettere ai servizi e alle imprese di varcare i confini. E

avere un’utilità anche materiale. Vogliamo trovare informazioni sulla salute, sull’educazione,

avere accesso a servizi forniti dal governo”.

Altro grande nome che potrebbe riaprire nuovi scenari sul mondo del web è l’inventore

trent’anni fa del WWW, Tim Berners-Lee che partendo dai temi quali decentralizzazione

della rete e controllo dei dati, sfida i colossi della Silicon Valley “Non dobbiamo chiedere a

Facebook o Google se possiamo o meno introdurre un radicale cambiamento che potrebbe

mandare all’aria i loro modelli di business. Non abbiamo bisogno del loro permesso” ha

dichiarato Berners Lee in un’intervista a Fast Company parlando del suo progetto Solid.

“Per tutto il bene che abbiamo fatto, il web è diventato un motore di disuguaglianza e

divisioni; dominato da forze che lo sfruttano per i loro interessi. Solid cambia il modello

attuale, in cui gli utenti devono cedere i loro dati personali ai giganti digitali in cambio di un

valore percepito. Solid è un’evoluzione del web che mira a ricreare l’equilibrio; fornendo a

tutti il completo controllo dei propri dati, personali o meno, in un modo

rivoluzionario”.

Per fare un esempio concreto, Tim Berners Lee ha mostrato l’utilizzo della piattaforma sul suo

pc: “Un’applicazione, sfruttando la tecnologia decentralizzata di Solid, permette a Berners Lee

di accedere a tutti i suoi dati senza soluzione di continuità: il calendario, la musica, i video, la

chat, le ricerche. È come un mix di Google Drive, Microsoft Outlook, Slack, Spotify e

WhatsApp”.

Con la differenza che le informazioni personali rimangono agli utenti. “Ogni dato che viene

creato o aggiunto su Solid esiste all’interno dei Solid Pod; un acronimo che sta per personal

online data store. Questi pod, che saranno forniti a chiunque usi la piattaforma, forniscono agli

utenti il controllo sulle applicazioni e l’informazione”. Non sono dunque le aziende a

raccogliere i dati ma questi vengono conservati in un posto dove vi può accedere solo

l’utente.

“Immaginate se tutte le vostre app attuali fossero in grado di comunicare l’una con l’altra, di

collaborare e farvi trovare modi per migliorare la vostra vita personale o i vostri obiettivi

professionali. Questo è il tipo diinnovazione, intelligenza e creatività che le app di Solid

potranno generare” sottolinea Berners-Lee.

 

QUANTO SEI DIGITAL? UN SEMPLICE QUIZ ESTIVO PER LE AZIENDE ANCORA INDECISE SE INVESTIRE SUL WEB

Approfittate delle vacanze estive per verificare se il profilo web della vostra attività è digitale al punto giusto

L’estate digital delle imprese non conosce ferie, vacanze, pause. Fateci caso, che sia sotto l’ombrellone, su una baita in montagna o in riva al lago, i vacanzieri non perdono occasione per rilassarsi anche navigando sul web al cellulare ed è proprio in queste preziose ore che la vostra attività potrebbe acquistare nuovi clienti. Pianificare o affinare il proprio profilo sul web a Luglio ed Agosto può voler dire raccogliere buoni frutti a Settembre. Questo articolo è per quelle aziende che ancora tergiversano a dare la giusta rilevanza alla propria presenza sul web o che pensano che possa bastare gestire autonomamente una pagina Facebook per fare degli utenti dei potenziali clienti.  

A seguire mostriamo quali sono gli aspetti fondamentali che un’agenzia digital professionale propone ai suoi clienti e chiediamo agli indecisi di fare un semplice test per l’estate: su ognuna di queste categorie dovete segnare un massimo di 5 punti e un minimo di 0 sulla base delle domande presentate. Se toccate la vetta dei 30 punti siete a cavallo e probabilmente questo articolo sarà per voi superfluo, avendo già affidato la vostra immagine web a realtà digital competenti. In caso contrario, vi renderete conto di quanto lavoro c’è dietro e correrete subito ai ripari.

CAMPAGNE SOCIAL: INSTAGRAM E FACEBOOK

Avete una pagina Facebook e un profilo Instagram e Twitter? Se sì, vengono aggiornate con costanza? Organizzate le pubblicazioni tramite un calendario editoriale? Investite un budget su campagne sponsorizzate per pubblicizzare la vostra immagine sui social? Realizzate grafiche creative per i vostri post? Le contestualizzate per le festività o le giornate a tema? Monitorate le novità che ogni social sfodera nel tempo e ne sfruttate il potenziale, come la recente IGTV di Instagram? Avete a disposizione piattaforme a pagamento per la gestione e l’organizzazione del materiale fornito (immagini, foto, infografiche, video, cataloghi…)?

YOUTUBE: I VIDEO ORIZZONTALI

Nonostante la IGTV di Instagram stia riscontrando un buon successo, Youtube continua a detenere il primato tra i social nell’ambito del video, il mezzo di comunicazione preferito dagli utenti del web. La vostra impresa ha un canale Youtube? Quando utilizzate cellulari o videocamere ponete la giusta attenzione alla luce, alle prospettive, ai campi, alla messa a fuoco, all’audio? Avete la possibilità di montare il video e l’audio attraverso programmi professionali? Sapete caricare un video sul canale rispettando i parametri per ottenere massima visibilità?

GOOGLE ADWORDS

Sapete costruire annunci mirati in modo da non disperdere gli investimenti effettuati? Siete certi di individuare le parole chiave più ricercate per la vostra campagna? I parametri come il time targeting ed il target geografico sono impostati correttamente? Avete conoscenze grafiche per realizzare dei banner di advertising con le giuste dimensioni sulla base dell’area di pubblicazione della pagina?

SITO WEB E LANDING PAGE

Mettiamo subito i puntini sulle i: un’azienda seria non può credere che sia sufficiente avere una pagina Facebook per poter avere personalità sul web. Il vostro sito web ha un design chiaro, semplice e innovativo? Sapete quali sono i plugin utili per mettere in risalto i vostri servizi? Siete in grado di costruire un menù funzionale e intuitivo per non confondere l’utenza? Avete chiara la differenza tra homepage e landing page?  La landing page è ottimizzata in chiave SEO per portare gli utenti a diventare clienti? Date la possibilità a chi naviga di rintracciarvi facilmente anche impostando una chat istantanea?

BLOG

Il vostro sito web ha una parte dedicata ai contenuti che gravitano intorno alla vostra attività? In parole povere, avete un blog che non sia semplice pubblicità dei prodotti o servizi che vendete ma testi e immagini costruiti in chiave SEO per essere individuati dai motori di ricerca? Sapete fare ricerca e scrivere in un italiano accattivante per fornire a chi legge un contenuto chiaro, utile, originale e interessante? Siete in grado di impostare i parametri e le parole chiave in modo da tentare al meglio la scalata sui motori di ricerca?

DOMANDA BONUS dal valore di 5 punti: Siete in grado di gestire da soli un apparato così diversificato e complesso in modo da farlo apparire come un unico e coerente biglietto da visita della vostra azienda?

Complimenti a chi ha totalizzato 30, ma probabilmente non molti di voi hanno realizzato il punteggio sperato. In questo caso non c’è da avvilirsi, l’Alsolved è qui per voi…
 

 

GDPR, LA PRIVACY DOPO IL 25 MAGGIO. COSA NON DEVE MANCARE PER STARE IN REGOLA.

Cascate di email da parte delle aziende ma la confusione ancora regna sovrana.

Tra polemiche, confusioni e terrore di incappare in sanzioni salate sembra (a buon ragione) che non tutte le aziende italiane e gli utenti abbiano chiaro cosa sia accaduto dopo questa data. Sono stati in grado di muoversi nel pieno rispetto della privacy dei clienti?

Innanzitutto chiariamo che il recente tentativo di proroga per l’adeguamento al Regolamento UE 2016/679 su GDPR da parte della categoria degli avvocati non è stato accolto. Non è bastata la lettera inviata al Garante della Privacy per chiedere la sospensione delle sanzioni in considerazione della mancata pubblicazione del decreto di attuazione. E’ quindi necessario mettersi in regola il prima possibile.

Nell’articolo precedente abbiamo citato alcune tra le misure più utilizzate dagli esperti del tema e in questa sede vogliamo fornirvi alcuni strumenti pratici per adempiere ai vostri obblighi di detentori e manipolatori di dati privati degli utenti.

“MI RIGUARDA IL GDPR?”
La prima domanda da farsi è “Quanto sono responsabile della privacy dei miei clienti?”. Già se gestite una newsletter o un blog personale siete chiamati a rispettare la privacy degli utenti a cui arrivate. Ovviamente le responsabilità variano a seconda dell’attività svolta e della tipologia dei dati trattati: dati personali, sanitari, genetici, biometrici, giudiziari, finanziari, relativi alle opinioni politiche, al credo religioso, all’orientamento sessuale.

CHECK E AGGIORNAMENTO
La seconda fase riguarda l’analisi certosina dell’acquisizione e del trattamento dei dati personali compiuto finora. L’aggiornamento dei programmi installati e utilizzati è fondamentale anche quando parliamo di sistema operativo in uso, antivirus e regolari licenze di acquisto per essere tutelati a pieno in caso di fuga non autorizzata delle informazioni. Scordatevi Windows Xp o Windows Vista per esempio! Dunque aggiornate, aggiornate, aggiornate i vostri software! La sicurezza passa inoltre da password ben custodite, pc non accessibili nei momenti di pausa e accessi lasciati a colleghi solo se strettamente necessario.
Al momento della raccolta dati chiedete all’utente esclusivamente quelle informazioni di cui avete bisogno.

INTERVENTI
Le aziende dovranno intervenire sul controllo e la verifica che riguardano dati anagrafici e demografici, conti finanziari, di credito, informazioni rilasciate attraverso Social Media, tutto ciò che concerne la profilazione, le policy, la governance e intervenire con tecniche per rendere anonimi tali dati. Tra queste citiamo la crittografia o la pseudonimizzazione, report, censimenti, verifiche, rapporto con il pubblico per monitorare e scovare eventuali crepe.

Nel caso in cui non sia richiesta una profilazione reale dell’utente, la pseudonimizzazione dei dati è forse la tecnica più adatta. In cosa consiste in parole povere? Si provvede alla rimozione delle informazioni complete dell’utente precedentemente etichettato con un dato “pseudonimo”. La validità del Data Masking che, come dice la parola, maschera le informazioni riservate reali, verrà verificata con una serie di test calcolati dai sistemi informatici.

Altro passo da fare è riscrivere le Informativa privacy e i cookie in modo chiaro e leggibile, sottolineando come e per quanto tempo verranno conservate e usate le informazioni, fornendo dati e contatti del titolare dell’azienda per chiedere eventuali modifiche o cancellazioni e specificando se i dati saranno trasferiti fuori dall’Unione Europea, il che è probabile se si utilizzano i social o mailchimp.

Il banner cookie deve prevedere un’azione palesemente affermativa, separando il consenso per il trattamento dei dati da quello marketing e dai Termini e Condizioni del servizio.

Preparate un piano di comunicazione per informare gli utenti delle procedure da seguire, come la necessità di informare il cliente entro 72 ore dall’avvenuta fuga delle sue informazioni. A tal proposito conservate i dati in modo da poter essere trovati in tempi brevi.

La figura del Data Protection Officer (DPO), il responsabile per la protezione dei dati, è obbligatoria solo se il trattamento è effettuato da un’autorità pubblica o le attività principali del titolare richiedono il monitoraggio sistematico degli interessati su larga scala.

VALUTAZIONE FAI-DA-TE
Intorno alla poca chiarezza sul GDPR molti ne approfittano e offrono servizi e consulenze a pagamento per verificare la conformità alla legge. Se si vuole partire da una checklist gratuita di autovalutazione consigliamo di connettersi a ICO che a seguito di un breve report suggerisce cosa fare per mettersi in regola.

https://ico.org.uk/for-organisations/resources-and-support/data-protection-self-assessment/

Il limite è che è in lingua inglese ma può essere uno spunto interessante per farsi un’idea sulle proprie lacune, sul tipo di intervento da intraprendere ed eventualmente chiedere il supporto a professionisti seri.

ATTERRA SICURO SUL WEB CON UNA LANDING PAGE DI SUCCESSO

Dotare la propria azienda di un sito internet è solo un primo passo per raggiungere potenziali clienti e offrire loro una vetrina del lavoro svolto. Un sito web deve essere funzionale e rispettare alcuni criteri base per poter raggiungere i propri obiettivi di visibilità e vendita.

Fondamentale è creare una landing page o pagina di atterraggio, che permetta un più facile posizionamento sui motori di ricerca, in particolare su Google. Per capire di cosa parliamo sfatiamo subito un errore molto comune, ossia confondere la landing page con l’HOME di un sito web.

La landing page è una pagina di contenuto costruita strategicamente su due caratteristiche principali collegate tra loro:

•    Un argomento preciso e accattivante;
•    Contenuti ottimizzati con l’obiettivo di portare visibilità, condivisioni e backlink al sito web.

Anche se può sembrare il contrario, è fallimentare affrontare argomenti differenti e toccare tanti temi pensando così di essere presente su diversi fronti. E’ invece fondamentale focalizzare l’attenzione su un oggetto specifico, essere costante nel coltivarlo, professionale nel trattarlo, snocciolandolo da diverse prospettive e dando nuove ed utili informazioni. Solo così verrà premiata la propria presenza sul web con il risultato di condivisione da parte dell’utenza di contenuti della landing page e quindi di visibilità e autorevolezza.

Cosa spinge nello specifico l’utenza a condividere un contenuto, rendendolo virale, e quindi, come e da cosa deve essere costruita la landing page di un’azienda?

Oltre all’utilità pratica, un contenuto deve essere presentato in modo tale da poter rimanere memorizzato nella mente di chi legge. Non basta dunque dare una informazione nuda e cruda, è necessario rivestirla di emozioni positive e raccontarla come fosse una storia, una narrazione che suscita buoni sentimenti, il cosiddetto storytelling.

In particolare, obiettivo di una landing page ben costruita è catturare l’attenzione di creatori di link autorevoli, ossia di coloro che hanno già una personalità sul web e sui social e che, colpiti dalla credibilità di un’azienda su determinati temi, condivideranno i contenuti pubblicati nella pagina di atterraggio.

La tipologia di contenuto, di cui è stato identificato un problema e trovata una soluzione, può essere varia:
•    Brandizzato, facendo attenzione a non confondersi con l’antipatico messaggio pubblicitario tout court;
•    A elenco, rintracciando e citando link a pagine web esterne per ogni punto dell’elenco, adatto a titoli come “I 5 esperti di Carbonara d’Italia”;
•    A Infografica virale;
•    Raccolta di pillole e consigli di esperti del settore in un unico contenuto.

Nel prossimo articolo l’Alsolved entrerà nel dettaglio di come si costruiscono strategicamente e nella pratica questi contenuti.

QUANTO NE SAI DELLA SEO? QUELLO CHE LE AZIENDE DEVONO CONOSCERE PRIMA DI PRETENDERE I MIRACOLI

Diffidate da chi vi promette tutto e subito. Per un buon posizionamento SEO servono professionalità, tempo e contenuti di qualità.

Per esperienza possiamo dire che non tutte le aziende in Italia hanno compreso cosa sia esattamente la SEO e le tempistiche per avere dei risultati soddisfacenti. Abbiamo pensato di partire da una buccia di banana su cui troppo spesso è facile scivolare quando non si ha esperienza di web e strategia digitale, ossia confondere la SEO con GOOGLE Adwords.

Documentandosi in linea generale con SEO (Search Engine Optimization) si intende l’ottimizzazione di un sito web, ossia migliorare il suo posizionamento tra le pagine di un motore di ricerca sulla base delle ricerche degli utenti e quindi di potenziali clienti.

Ben differente è quando, a seguito della ricerca di un prodotto, l’utente legge nelle primissime posizioni di una pagina la sigla Ann., ossia Annuncio. In questo caso entra in campo Google Adwordsstrumento utilizzato per inserire spazi pubblicitari sulla propria attività con un investimento giornaliero e una impostazione di parametri specifici tenendo conto delle parole chiave ricercate dall’utente probabilmente interessato ad acquistare.

La SEO è un percorso più lungo, i cui risultati si vedono nel tempo. E’ ovvio che l’obiettivo di un’azienda sia quello di apparire con il proprio sito web in prima pagina in poco tempo, ma non pensate che se fosse così immediato e semplice tutti investirebbero lo stesso budget e pretenderebbero gli stessi risultati?

Quando parliamo di SEO la posizione si conquista con un lavoro continuativo da parte di professionisti del settore che agiscono all’interno del sito offline, nella realizzazione di pagine, articoli, prodotti, immagini e video in ottica SEO, e online ad esempio attraverso  plugin specifici come Yoast SEO, impostando i permalink e generando Sitemaps e non solo.

Non è argomento di questo articolo spiegare nel dettaglio ogni fase della strategia, né il lavoro che quotidianamente un SEO Specialist deve svolgere per arrivare all’obiettivo. Ciò che è importante capire è che Google è sempre più una realtà intelligente e premia quei siti web che forniscono contenuti utili, veritieri, aggiornati costantemente e che nel tempo hanno dato prova di essere punti di riferimento per argomenti particolari.

Dunque uno dei fattori fondamentali che Google considera per il posizionamento del sito web è proprio il TEMPO. In una società di fast food, in cui siamo abituati ad avere tutto subito, sembra impensabile associare al web un lavoro meticoloso i cui risultati si vedono a lungo termine, ma è la realtà.

Un sito web ha più probabilità di posizionarsi tra le prime pagine se esiste da più tempo. Ciò non è affatto scontato perché per ESISTERE non si intende esserci passivamente, ma aver fornito contenuti utili e di facile fruibilità all’utenza con costanza. Diffidate da chi vi promette tutto e subito. Si tratta o di impostori o di chi per primo non ha capito cosa sia davvero la SEO.

CONOSCI AIDA? TE LA PRESENTIAMO NOI!

CON AIDA PUOI FINALMENTE AVERE UNA LANDING PAGE PERFORMANTE!

Procediamo con ordine, mostrandovi cosa si intende per Landing Page e quali vantaggi può dare alla tua strategia di vendita online.

La landing page, o in italiano “pagina di atterraggio o destinazione “, è il luogo sul web nel quale l’utente, in cerca di uno specifico prodotto o servizio, trova in pochi secondi ciò che cerca in base alle sue necessità del momento, permettendo di stabilire un rapporto da A a B veloce ed immediato, B in questo caso è la vendita o il contatto!

La landing page quindi deve essere ideata e realizzata per offrire un ambiente da subito utile all’utente, senza distrazioni e con una navigabilità diretta sul prodotto o servizio offerto.

A differenza del “classico” sito ed alla relativa home page, che offre un quadro complessivo dei contenuti del sito in cui l’utente sceglie la direzione di navigazione in base alle sue necessità, la “pagina di destinazione” racchiude in se tutto ciò che invogli l’utente ad acquistare o richiedere informazioni su un determinato ed unico prodotto/servizio.

COME STRUTTURARE UNA LANDING PAGE? E AIDA CHI È?

Veniamo all’aspetto pratico di questo argomento. Come avrai capito la Landing Page deve incoraggiare l’utente, una volta atterrato su di essa, a restare. Per farlo i messaggi contenuti in essa devono essere chiari, precisi e rassicuranti, che inducano quindi i potenziali clienti a fidarsi di te e del tuo messaggio. A questo punto possiamo presentarti AIDA!

AIDA è l’acronimo, ereditato dalla psicologia, che racchiude in 4 termini tutto ciò che una landing, o un messaggio di marketing in generale, deve possedere.  Per AIDA quindi si intende:

  1. ATTRAZIONE
  2. INTERESSE
  3. DESIDERIO
  4. AZIONE

Come si ottengono queste emozioni online con la Landing Page?

Immagina di dover conquistare qualcuno al primo appuntamento. Devi generare attrazione ed interesse e di conseguenza il desiderio di compiere azioni con te.

Come si traduce tutto ciò tecnicamente?

HAI DOMANDE O VUOI RICHIEDERE UNA CONSULENZA?  CONTATTACI!

Proviamo a stilare una serie di aspetti generali che una landing deve avere, ricordando però che ogni prodotto ha una suo percorso di marketing.

Un’ immagine “emozionale” che rappresenti da subito ciò che stiamo proponendo farà si che l’utente non abbandoni subito la pagina, deve provocare quindi Attrazione ed Interesse, ricordiamoci che sta cercando quel prodotto non sta navigando “a caso”, quindi deve essere attratto da te immediatamente, senza desiderare di guardare altrove.

La tua Landing deve raccontare la tua attività con brevi ed efficaci messaggi, elenco di punti di forza, video e testimonianze di chi ha acquistato da te, per cprovocare nell’utente il desiderio di acquisto.

Ed è proprio questo ultimo punto, l’azione, che misura l’efficacia della tua landing page.

Generare messaggi call to action, tramite form, numeri di telefono cliccabili da smartphone ripetuti in punti chiave della pagina faranno si che l’utente, una volta conquistato si fidi e compia l’azione.

COME SI ARRIVA DAL PUNTO A AL PUNTO B VELOCEMENTE?

La strategia che l’Alsolved mette in campo è quella di realizzare una landing page ideata su misura del prodotto/servizio. Una volta approvata si lancerà online con Campagne Google Adwords strutturate per coinvolgere l’utente, con messaggi che generino attrazione ed interesse.

Vuoi testare questo modo di fare marketing online? Contattaci!

A SAN VALENTINO LANCIA LA TUA FRECCIA DI CUPIDO!

Come ogni anno la festa di San Valentino ricopre di amore e affetto ogni persona ed ogni coppia. La tradizione racconta di un putto alato dotato di arco e freccia di nome Cupido che poteva, grazie alle sue frecce, far innamorare la persona colpita. Da qua la tradizione di festeggiare ogni 14 febbraio la festa dell’amore, con il putto alato protagonista indiscusso.

DIVENTA IL CUPIDO DELLA TUA ATTIVITÀ

Anche nel marketing online le emozioni giocano un importante ruolo, non dimentichiamoci che il marketing si pone come fattore scatenante di emozioni, positive se fatto bene e negative se mal gestite (ricordi il caso della filiale di Intesa San Paolo?).

Anche la tua attività è frutto di amore per il proprio lavoro e come Cupido ha nella sua faretra molte frecce utili a far innamorare i potenziali clienti, tutto sta a scoccarle prendendo bene la mira.

In occasione della festa di San Valentino, come avviene per ogni festa, si è più propensi e attenti ai messaggi che parlano di amore e sarebbe un peccato non usufruire di questo sentimento condiviso per farsi notare o per donare un qualcosa alle persone desiderate, i potenziali clienti.

Le frecce da scoccare

A questo punto la domanda sorge spontanea: “che frecce posso scoccare per far innamorare i miei potenziali clienti o affiliare ancor di più quelli già acquisiti?” Le risposte possono essere molteplici, possiamo citarne una:

“L’ esperienza del settore che solo tu conosci meglio di tutti.”

Possiamo però darti qualche idea. Avrai notato che le vetrine dei negozi si sono popolate di cuori e cupidi, perchè non allestire anche la vetrina on line del proprio sito e dei propri social con gli stessi soggetti? Sicuramente non passerai inosservato!

Altro consiglio è quello di proporre sconti per coppie, molto utile per far conoscere anche al partner più ostile il proprio centro estetico o SPA.

Come detto la tua esperienza e la consapevolezza dei servizi e prodotti che hai da offrire sapranno farti decidere che strategia di marketing per San Valentino utilizzare. Come in amore, anche in marketing la consapevolezza dei propri mezzi e punti di forza possono far cadere ai propri piedi la persona desiderata, facendola innamorare di te per sempre.

Costruiamo insieme le frecce?

Continuando le citazioni dei nostri consulenti: “la sinergia tra la nostra competenza nel campo di digital marketing e l’esperienza nel campo dei clienti che si affidano ai nostri servizi fanno si che ogni strategia di marketing on line sia efficace”.

Un’idea dettata dall’amore per il proprio lavoro merita di essere sviluppata nel migliore dei modi e noi siamo proprio quei costruttori di frecce che stai cercando. Se ti senti un Cupido e vuoi farti notare in maniera tale da far innamorare di te ogni utente affidati a noi, insieme li faremo innamorare della tua attività!

SITO LENTO? THINK SPEED!

La velocità di caricamento di un sito è tra i fattori più importanti su due unti di vista: la risposta immediata alle ricerche degli utenti e fattore di ranking ai fini SEO ed in parte anche Adwords.

Da una comunicazione ufficiale di Matt Cutts si può dire che l’era della velocità sia ufficialmente partita e prenderà ufficialmente vita a luglio 2018. In un suo intervento l’ingegnere di Google lancia pubblicamente il Google Speed Update, un nuovo tassello fondamentale che determinerà il ranking del nostro sito web e la soddisfazione dei nostri visitatori.

In realtà questo aspetto era già tenuto in considerazione dagli sviluppatori del motore di ricerca già dal 2012, ma ora con l’avvento della navigazione da mobile sempre più preponderante questa necessità di velocità è risultata spontaneamente attivata.

Onde evitare allarmismi sottolineiamo che, ai fini di posizionamentoil contenuto del sito rappresenta ancora un fattore importante. Quindi Google darà spazio a siti magari lentini ma con buon contenuto, ovvero che risponda in modo chiaro alle query, piuttosto che un sito veloce che al contrario fornisce informazioni non precise o mal strutturate. Resterebbe però in sospeso la soddisfazione dell’User Experience da parte degli utenti.

Leggi il nostro articolo sull’UX

I FATTORI PER AVERE UN SITO VELOCE

Il primo punto parte dalla fase base per la realizzazione di un sito. La scelta dell’hosting, lo spazio collegato al nostro dominio in cui il nostro sito verrà realizzato.

Acquistare un servizio hosting conveniente economicamente spesso si rivela una pessima scelta, in quanto al basso investimento corrisponde un servizio di hosting che restituisce la visione del sito agli utenti lentamenteMeglio spendere qualche euro in più ed avere la certezza di affidarsi a servizi che assicurino velocità e sicurezza al nostro sito. Ultimo ma fondamentale aspetto è la collocazione fisica dei server dell’hosting scelto. Se si ha un mercato nazionale è importante avere server nazionali, europei o in cloud. In alternativa si può prendere in considerazione i servizi di CDN come cloudflare che “spezzettano” il sito su più server sparsi per il mondo.

Una volta scelto l’hosting si deve procedere con la realizzazione del sito e qui i fattori sono molteplici. Facciamo una breve carrellata.

  • Scelta della tecnologia di sviluppo del sito. Se si sceglie un CMS come WordPress cerca di acquistare o scricare un tema SEO Friendly. Questi temi nascono per aver minor carico di codice “inutile” che appesantiscono il sito.
  • Compressione Gzip e minificazione dei contenuti javascript, css, html
  • Configurare la cache
  • Alleggerire il peso delle immagini

COME POSSO MISURARE LA VELOCITÀ DEL MIO SITO?

Se si possiede già un sito, o se si vuole testare la velocità di caricamento di un tema scelto, esistono molti tool (strumenti) on line che fanno proprio questo lavoro, suggerendoti gli interventi necessari per aumentare la velocità del sito analizzato.

I primi ce li fornisce proprio Google con il suo PageSpeed Insights e il tool realizzato appositamente per verificare ala velocità da mobile: testmysite with google.

Altro tool, più adatto a professionisti del settore, è GTmetrix. Utile strumento di diagnosi del sito molto dettagliata.

Conclusioni

Come detto la velocità sarà ancor di più un fattore da tener ben presente in previsione di costruzione del sito web. Questo aspetto deve essere tenuto in forte considerazione anche dai propietari di siti già on line. Tramite i tool indicati infatti si può subito prendere coscienza della velocità con il quale il nostro sito si apre e prendere provvedimenti.

Abbiamo detto che la velocità di caricamento del sito determinerà il nostro ranking ma anche, e soprattutto, la qualità di navigazione sul nostro sito.

Aspettereste più di 10 secondi per aprire il sito che desiderate navigare? Crediamo proprio di no!”

Il 2018 sarà l’anno della velocità, non restare indietro! Affidati ai nostri webmaster per velocizzare il tuo sito … Think Speed con Alsolved!

POLICY PRIVACY LE NUOVE NORME DA APPLICARE ENTRO IL 25 MAGGIO 2018

Come ben noto, entro il 25 Maggio 2018 entrerà a regime la norma introdotta dal GDPR (acronimo di General Data Protection Regulation- Regolamento UE 2016/679), che ha preso vita nel 2016 con termine di scadenza e attuazione obbligatoria entro il 25 maggio di quest’anno, per dar modo agli operatori giuridici e informatici di intervenire ed esercitare perfettamente la norma.
Molti sono i dubbi sul contenuto e sulle pratiche che ogni possessore di siti web, blog, forum ed ecommerce deve adempiere al fine di evitare pesanti sanzioni ( fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuale, calcolato in base all’entità dell’infrazione). Il messaggio che questa iniziativa giuridica vuole esprimere è chiaro ed è quello di responsabilizzare i proprietari di siti web sull’utilizzo dei dati personali acquisiti on line su territorio EU rafforzando e unificando la protezione dei dati degli abitanti del vecchio continente.

COSA PREVEDE LA NORMA E CHI DEVE ADEGUARSI?

Come detto la norma non esclude nessuno ma ogni realtà: sito web, e-commerce o blog; ha una sua metodologia nella raccolta dei dati sensibili, come anche la tipologia ed i sistemi con il quale vengono recepiti. Se per esempio si attuano strategie di marketing per raccogliere dati personali con Facebook o Google, previa autorizzazione degli utenti, per campagne di re-marketing il divieto di utilizzo dei dati sensibili è rivolto solo ad un loro utilizzo differente da quello contrattuale. In linea generale la priorità è quella di esprimere chiaramente lo scopo della raccolta dei dati sensibili specificando bene le intenzioni nelle sezioni nella quale la raccolta avviene (form, iscrizione a newsletter, acquisto ecc).

“i Dati personali sono raccolti per finalità determinate, esplicite e legittime, e successivamente trattati in modo che non sia incompatibile con tali finalità; un ulteriore trattamento dei dati personali a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici non è […] considerato incompatibile con le finalità iniziali”.
Fonte: lettera b), n. 1 dell’articolo 5  del GDPR

Potrebbe interessarti il nostro articolo: campagne di Remarketing Adwords

COME RISOLVERE ED ESSERE IN LINEA CON LA NUOVA DIRETTIVA?

Lo studio di ogni caso specifico porterà sempre di più i professionisti del digitale e quelli del diritto a collaborare per fornire una normativa chiara ed in linea con le nuove direttive cucita su misura del proprio assistito. Tecnicamente possiamo fornire una soluzione per gli utilizzatori di wordpress con l’utilizzo di un plug-in che da modo di creare una normativa idonea, tale plugin però non è sviluppato da un legale, come espressamente esplicitato dallo sviluppatore.
Trovi il plugin a questo link

Si potrebbe pensare di creare in autonomia la propria Policy Privacy, seguendo il manuale reso disponibile dal Garante della Privacy, ma bisogna essere ben sicuri di ciò che si fa. Se si è un legale sicuramente si avrà più dimestichezza con commi e linguaggio giuridico ma poco con le
questioni tecniche.

La soluzione migliore resta sempre quella di rivolgersi a dei professionisti del Digital Marketing e Normative Europee come quelli con cui collaboriamo, per affrontare con attenzione la singola situazione per restituire una normativa privacy adatta all’esigenza.

I fattori principali da tenere d’occhio, oltre l’avviso per esteso presente sul sito, sono:

  • Il tuo sito ha installato un modulo contact form?
  • Gli utenti possono commentare nelle sezioni del sito o del blog?
  • Il tuo ecommerce o sito ha un modulo d’ordine?
  • Si è in possesso di messaggistica o forum?
  • Il sito da modo di usufruire di una chat?

Cosa occorre per essere in regola al 100%?

DPO: Data Protection Officer

DPOData Protection Officer

Le normative sono eseguite dalle persone e questa non fa eccezione. La nuova normativa privacy prevede infatti di nominare e contrattualizzare un responsabile tuo pari ed un DPO (Data Protection Officer). Il primo sarà tuo pari anche in caso di sanzioni, il secondo invece è la figura cardine del provvedimento.

Come avrai capito la parola chiave del provvedimento è “dimostrazione”, ed il DPO svolgere proprio questo ruolo pur non avendo alcuna responsabilità diretta.

Il DPO è un professionista che svolge un ruolo aziendale interno o esterno ad essa, con competenze giuridiche, informatiche, di risk management e di analisi dei processi. La sua maggiore mansione e  responsabilità è quella di osservare, valutare e organizzare il trattamento di dati personali all’interno di un’azienda, affinché questi siano trattati nel rispetto delle normative privacy europee e nazionali.

Conclusioni

Possiamo concludere questo articolo con un quesito:

“Sei disposto a rischiare pesanti sanzioni o attacchi haker ( si il rischio è anche questo) solo perchè credi di essere immune da questa importante normativa?”

Se hai capito che è tempo di agire e aggiornare la tua policy privacy contattaci, hai tempo fino il 25 Maggio 2018!

 

QUANDO REALIZZARE UN SITO IN OTTICA SEO

VUOI GUADAGNARE CON IL TUO SITO? FATTI VEDERE, PENSA SUBITO IN SEO!

Hai deciso di realizzare il sito della tua attività? Ottimo, ormai ogni azienda deve avere la propria vetrina sul web, anche la più piccola.
Spesso però ci si sofferma in prima battuta sull’aspetto estetico rimandando ad un secondo momento l’aspetto che riguarda l’attività di SEO e Posizionamento. Con questo non vogliamo dire che l’aspetto estetico sia poco importante, anzi è uno degli aspetti fondamentali unito a quello della UX.

Affrontare l’aspetto SEO in seconda battuta può risultare meno efficace e più difficile, ma non impossibile. Una volta creati contenuti e progettazione tecnica, senza una prospettiva SEO friendly, comporterà una revisione che, nel momento in cui si decida di scalare le posizioni in serp con keyword di alto volume di ricerca inerenti la propria attività, potrebbe voler dire riformulare nella quasi totalità il sito.

COME STRUTTURARE UN SITO SEO FRIENDLY

Ormai è chiaro, Google premia, e sempre di più premierà, i siti che offrono ai visitatori un’esperienza rapida ed esaustiva. L’utente deve avere subito le risposte che cerca.

Quindi la domanda da porsi, in prima battuta è: l’utente come e cosa cerca, che termini utilizza per cercare i miei prodotti o servizi?

Ragionare un sito in ottica SEO vuol dire ascoltare le richieste degli utenti/potenziali clienti e sovrapporle alla nostra proposta commerciale o di servizio. Capire cosa le persona cercano e rispondere con i nostri prodotti. Ascoltare prima di parlare.
Una volta acquisite queste fondamentali informazioni si potrà cominciare ad organizzare la struttura del nostro sito, rendendolo performante in termini di esperienza di navigazionecoerenza di contenuto e di conseguenza posizionamento sui motori di ricerca.

I PUNTI CARDINI DI UNA STRUTTURA SEO FRIENDLY DI UN SITO WEB

  • sezioni del menù rilevanti
  • titolo delle pagine, delle categorie, dei prodotti e degli articoli
  • tipologia di contenuti
  • come collegare i contenuti tra loro
  • redazione dei testi che parlino il linguaggio dei tuoi utenti
  • scegliere se e quali immagini inserire

Se per esempio scopri che un tuo servizio viene ricercato associato ad una zona ed una determinata caratteristica, buona regola sarà quella di fornire facilmente, con contenuti originali, magari tramite un articolo di blog realizzato ad hoc, la risposta.

Capisci cosa il tuo potenziale cliente cerca e offrigli la tua risposta originale!

La SEO deve essere ovunque nel sito. Questi punti devono essere sempre tenuti presenti in tutte le pagine del sito, non solo in hompage. L’utente infatti in base alle sue ricerche atterrerà e visiterà le pagine o gli articoli del sito, quindi ogni pagina deve essere pensata ed accuratamente strutturata al fine di condurre l’utente verso una determinata azione o approfondimento su altre pagine.

Devi già sapere dove il tuo potenziale cliente atterrerà in base ad una data ricerca e fornirgli una risposta che lo convinca!

Velocità e versatilità del sito, per una SEO sempre più mobile

Il Design del sito deve essere sviluppato per essere al top anche, anzi soprattutto, per la visione da dispositivo mobile. Quindi, quando sviluppi un sito SEO friendly, non dimenticare di renderlo veloce nel caricamento e ottimizzato per il motore di ricerca.

Leggi anche: Novità SEO 2018

I competitor

Prendere spunto dai siti di successo non è sbagliato, anzi è un’ottima forma mentis. Il problema è capire cosa si intende per “siti di successo”. Tralasciando i grandi brand, che hanno meno necessità di SEO ( o perlomeno hanno un flusso di visite scaturite da campagne off line molto costose: spot televisivi, radiofonici e brand reputation affermata dai tempi pre world wide web), per siti di successo dobbiamo analizzare i siti, di realtà pari alla nostra, che si sono collocati tra i primi risultati di google e fare quel qualcosa in più.

Conclusioni

Per concludere possiamo dire che pensare in ottica SEO un sito ti farà partire da subito con uno strumento competitivo sul mercato. Posticipare la SEO a vantaggio di una, seppur importante questione estetica, porterà ad avere una bella vetrina con pochi, se non pochissimi, visitatori. Sei sicuro che sia la strategia giusta?

Affida la tua presenza sul web a dei professionisti. Crea con noi il tuo sito, pianteremo le basi per un sito di successo!

CIAK SI GIRA! IL VIDEO MARKETING E LE TENDENZE PER IL 2018

IL VIDEO STORYTELLING È REALTÀ!

Ormai è sotto gli occhi di tutti, basta aprire facebook per capire che i video saranno sempre più importanti per comunicare la propria brand identity ai clienti e a tutti coloro che sono interessati al nostro servizio o prodotto.

Questa tendenza, sempre più consolidata, ci deve far seriamente pensare a ritagliare una porzione del budget devoluto al marketing in direzione del video marketing per fornire una brand experience più viva e accattivante.

QUALI SARANNO QUINDI LE TECNICHE VIDEO, PER UNO STORYTELLING EFFICACE, CHE NEL 2018 SI CONFERMERANNO FONDAMENTALI PER LE CAMPAGNE DI VIDEO MARKETING?

Il ventaglio dal quale scegliere la strategia migliore, per comunicare con un video ciò che la propria azienda offre e la propria “quotidianità”, è molteplice. I video infatti possono essere realizzati e montati seguendo diverse tecniche: il live streaming, video animati, slide fotografici, realtà aumentata ecc.

Quelle che si stanno affermando e che saranno le tecniche maggiormente apprezzate dagli utenti nel 2018 saranno essenzialmente il Live Streaming e video in realtà virtuale, ovviamente mobile friendly!

Live Streaming Video

Entra in scena e presenta in diretta la tua attività! Questo è il messaggio che i social, ma non solo, vogliono veicolare per offrire agli utenti delle esperienze sempre più vive e reali.Far entrare nel proprio piano marketing le riprese live streaming, su facebook ed instagram in primis, rappresentano un’opportunità unica per rafforzare la propria Brand Identity e rompere la “barriera virtuale” tra l’azienda ed i propri clienti, attuali o potenziali.

Ora ti starai chiedendo: ma come posso realizzare un video live efficace per la mia azienda? Oppure, memore dell’esperienza di qualche mese fa , con il caso Intesa San Paolo e la filale di Castigliore delle Stiviere, ti chiedi: E se ottengo l’effetto contrario?

Niente paura, segui i nostri consigli e realizzerai video perfetti per la tua azienda.

Realtà virtuale

Dopo i video montati ad arte, avvalendosi anche di grafiche animate o in formato “cartoon”, ed i live streaming la nuova frontiera del video marketing sarà rappresentata dai video in Realtà Virtuale o Aumentata.

Immergersi nella realtà creata da questo tipo di video è la nuova esperienza che gli utenti vorranno sempre di più “vivere” nel momento in cui ti scopriranno. Fornirai ai tuoi visitatori la possibilità di entrare e spostarsi a 360° nella tua attività comodamente, da qualsiasi luogo essi si trovino. Riassumendo questo concetto con due termini, questa tipologia di video offre ai tuoi visitatori un’esperienza coinvolgente ed interattiva. Molto simile a quella dei videogiochi.

Ultimo ma fondamentale punto: i Video Mobile Friendly

La navigazione da dispositivo mobile è ormai il presente della navigazione in rete. Oggi milioni di persone navigano da tutti i luoghi ed in qualsiasi momento grazie a smartphone, tablet ed Iphone. Alla luce di questa realtà tutti gli sforzi per realizzare video accattivanti può risultare non efficace se non si tiene presente un fattore fondamentale della navigazione mobile: il fattore Tempo!

La pillola che pochi ti dicono“inserisci i sottotitoli, soprattutto per video social, spesso si guardano senza audio!”. 

Il video deve essere di impatto e di una durata breve. Non stanno guardando un film, stanno cercando informazioni veloci ed esaustive. Cosa che solo un video ben fatto, veloce ed accattivante può fare. Pensa al successo che hanno avuto i grandi marchi, e non solo, con gli spot televisivi, immaginali per la tua realtà e adeguali alla realtà della rete, le grandi aziende lo fanno, non aspettare!

Dai sfogo alla tua fantasia e crea insieme a noi i video per la tua attività. Grazie alla nostra esperienza nel campo del video marketing porteremo la tua attività on line con le tecniche video più adatte e performanti. Credi di non avere fantasia? Nessun problema, costruiremo la sceneggiatura per te!

Contattaci… Think Big e share a Video!

SE MI APRI TI SEGUO

Il titolo può sembrare eccessivo ma esprime al meglio quel che sono le caratteristiche del Remarketing. Con il termine Remarketing nelle campagne Adwords si intende quel processo che una determinata sponsorizzazione Adwords intraprende nel momento in cui viene aperta da parte dell’utente.

IL REMARKETING

Il remarketing permette di mostrare gli annunci a tutti quegli utenti che hanno visitato il tuo sito web. Questo processo è particolarmente utile, per esempio, a tutti i siti e-commerce o d’iscrizione a news letter. Se l’utente infatti lascia il sito senza compiere azioni di acquisto o iscrizione, mediante il remarketing puoi nuovamente raggiungerli e quindi rientrare in contatto con loro, mostrando annunci pertinenti realizzati ad hoc per la visualizzazione sui vari dispositivi, dando quindi la possibilità agli utenti di ritrovarti senza dover utilizzare lo strumento della cronologia di navigazione, mantenendo sempre viva l’attenzione verso il tuo brand.

Cookies e Remarketing

Il sistema di remarketing si basa sui cookies, i file che memorizzano i bit di informazioni tra PC ed il sito web, permettendo uno scambio di informazioni tra siti web ed i dispositivi di navigazione. Questo meccanismo può far trarre molti vantaggi al nostro marketing on line. Vediamo un esempio pratico:

L’utente visita il tuo e-commerce (in cui sono collocati i cookies) e lo lascia senza intraprendere l’operazione di acquisto. I cookies rimasti in memoria attivano la campagna di remarketing che, se ben strutturata, porterà il tuo brand sempre in primo piano e ben visibile agli occhi dello stesso utente mostrando un tuo banner sui siti o app che esso visiterà in seguito.

I RISCHI DI UNA CAMPAGNA REMARKETING “FAI DA TE”

Mantenere sempre viva la memoria del nostro Brand agli utenti che hanno visitato il nostro sito web con campagne ramrketing “fai da te” o mal strutturate, può sfociare in sentimenti radicalmente opposti a quelli desiderati: la nausea per il nostro Brand.

Il rischio è quello di risultare troppo invadenti e insistenti.  Non dimentichiamo che il Remarketing è una strategia complessa che richiede una attenta analisi e strategia.

Potrebbe interessarti: Perchè scegliere un professionista per le campagne Adwords e Facebook

I Fattori delicati che fanno la differenza nella campagna Remarketing

TARGETTIZZAZIONE

La precisione nell’individuare il giusto target fa veramente la differenza.

DURATA

Una volta individuato l’utente il segreto sta nel non eccedere nella durata della visualizzazione dei nostri annunci.

Si può riassumere tutto questo in un’unica domanda: “Fareste mai la corte ad una persona a cui non interessate per molto tempo?

Conclusioni

Con questo articolo abbiamo cercato di fornire una spiegazione il più semplice possibile ad un quesito che molti si pongono, ovvero: come mai vedo sempre la pubblicità di quel sito che ho visitato in precedenza?

Non è una magia o uno strano complotto, è solo una strategia di marketing che ti permette di mantenere sempre viva l’attenzione su un qualcosa che ha attirato l’attenzione dell’utente.

Se vuoi attivare anche tu una campagna di remarketing efficace contattaci al numero….. o inviaci un’email a info@alsolved.com .

Think Big con Alsolved!

UX UN ASPETTO SOTTOVALUTATO

SEI ATTRATTO DA UNA VETRINA SEMPLICE ED INTUITIVA O DA UNA CONFUSA E DISORDINATA?

Il tuo sito si presenta così? Pensa all'user experience!

Il tuo sito si presenta così? Pensa all’user experience!

Passeggiando per strada guardando le vetrina dei negozi siamo attratti, come per magia, da alcune attività rispetto che da altre. Molto spesso, ciò che ci fa entrare ed acquistare è la disposizione della vetrina e una volta entrati la semplicità nel trovare quel che cerchiamo. Questo accade anche quando visitiamo un sito web.

L’ESPERIENZA D’USO O UX

Ogni sito web ha la propria vetrina, ovvero l’Home Page del sito. In essa si concentra tutto ciò che l’utente può trovare nella vostra attività: i prodotti, i servizi, le promozioni, i contatti e i collegamenti social. Per questo l’organizzazione snella ed intuitiva risulta un tassello fondamentale nella realizzazione di un sito web performante in termini di “usabilità” e conversioni.

Poniamoci insieme alcune domande:

1. Visitereste mai un negozio che non mostra in maniera chiara quali sono i prodotti che vende? No!

2. Acquistereste in una attività nella quale regna disordine e che non vi guidi verso i prodotti che state cercando? No!

Perché quindi non applicare questi concetti anche nella nostra vetrina virtuale? Far atterrare l’utente in una Home Page ordinata e facile da navigare può fare veramente la differenza!

Altro aspetto ormai fondamentale è da quale dispositivo si visita il sito web. Ancora oggi molti siti si presentano efficaci in ottica UX, se visti da Desktop (PC o Portatile) ma visti da mobile (Smartphone e Tablet), la resa grafica e l’user experience perdono di efficacia drasticamente: Immagini e testi dimezzati o con formattazioni deformate, tema grafico che non si adatta al dispositivo, colori non rilassanti per la lettura e problematiche simili.

Prestare attenzione a questo particolare non è più marginale ma fondamentale in quanto più del 70% della navigazione avviene proprio da dispositivi mobili. Sarebbe come rendere complicata la visita al proprio negozio a chi porta gli occhiali (si perdoni il paragone).

In un mondo che si aggiorna costantemente restare indietro su questi fondamentali può farti perdere molti potenziali clienti. Non ci dimentichiamo che chi visita un sito, specie da dispositivo mobile, è alla ricerca di informazioni veloci.

E se una volta entrati non riusciamo a trovare quel che cerchiamo?

Molto spesso si entra dalle entrare “secondarie” delle attività commerciali, collocate per accoglierci in un determinato settore o corridoio dell’attività commerciale. Nel web questo accade frequentemente, in quanto si entra in contatto con la pagina di una determinata categoria, quella collegata alla nostra ricerca (es. si effettua la ricerca “scarpa da tennis” il motore di ricerca ci restituisce in serp le pagine/categorie “scarpe da tennis”).

Siamo sicuri che l’utente sarà ospitato in una pagina che risponde a pieno alla ricerca del prodotto? Troverà per esempio immagini, descrizioni complete, tasti di acquisto se e-commerce o call to action? Quando queste parti mancano l’utente al 99% uscirà dal nostro sito per visitarne un altro e questo è un serio problema!

COME FACCIO A SAPERE SE IL MIO SITO È MOBILE FRIENDLY

Come detto, la visione da dispositivo mobile risulta prioritaria e costituisce un fattore essenziale in termini di conversione, vendite o contatti. Per effettuare un controllo veloce della visione mobile del proprio sito si può tranquillamente aprirlo dal proprio smartphone, ancora meglio se il test lo si effettua da più dispositivi di diverse dimensioni e sistemi operativi (Android o IOS).

Mentre, per una analisi da PC, i nostri Browser Chrome e Firefox mettono a disposizione l’anteprima, compiendo questi passaggi:

1.  Clicca con il mouse il tasto destro su una parte del sito

2. Nel menù che appare cliccare “ispeziona” su Chrome o “Analizza Elemento” su Firefox Mozilla

  • Da Chrome: Nella cartella che appare cliccare sulla seconda icona, quella raffigurante appunto un icona smartphone insieme a quella tablet
  • Da Firefox: Sempre nella cartella che compare cliccare su “Console” e guardando nel menù a destra selezionare il dispositivo del quale si vuole visualizzare l’anteprima.

Effettuati questi passaggi vedrete immediatamente visualizzata l’anteprima  del vostro sito sui vari dispositivi. Ci sono inoltre altri emulatori on line come per esempio :

MOBILE PHONE EMULATOR

Per anteprime IOS: TRANSMOG:NET

Vuoi ancora accogliere i tuoi visitatori in un sito non al passo coi tempi e che non offra un’esperienza di navigazione semplice ed efficae? Se la risaposta è no, contattaci!

Esamineremo il tuo sito per individuare le criticità legate alla UX e le risolveremo lavorando sul sito attuale o effettuando un restyiling.

Accogli i tuoi visitatori in un sito confortevole, Think Big con Alsolved!

LE BUSTE ROSSE CINESI DI FACEBOOK: LE RED ENVELOPE

Fonte: Twitter Matt Navarra

Fonte: Twitter Matt Navarra

Avete mai sentito parlare delle “Buste Rosse Cinesi”? Beh a quanto pare il team di sviluppatori di facebook si, e a breve lanceranno questa nuova funzionalità anche in Inghilterra e Francia, negli USA è già attivo e utilizzato dal 2015.

Le Buste rosse Cinesi non sono altro che doni che il popolo orientale si scambia prevalentemente durante il capodanno cinese, un po’ come accade da noi per le buste nuziali.

Traendo spunto da questo scambio di denaro come dono, il team di facebook sta pensando di rendere possibile il pagamento e l’invio di denaro tramite Messenger tra gli abitanti dello stesso Stato, anche in altri Paesi.

Il servizio, come già accennato, è attivo negli Stati Uniti e si è scelto di cominciare il test nel “vecchio continente” proprio dagli Stati più propensi allo scambio di denaro online, UK e Francia.

COME FUNZIONA LO SCAMBIO DI DENARO TRAMITE MESSENGER

Lo scambio di denaro tramite Messenger nasce per essere facile e veloce. Gli utenti che attiveranno questa funzione vedranno comparire tra le funzioni del proprio account messenger il tasto “ Payment” che, una volta cliccato, porterà l’utente ad un form sul quale digitare o selezionare la somma da inviare, una breve “dedica” e la scelta della grafica del “dono”, sotto forma di “gift card”. (vedi immagine).

Facebook ha già attivato i pagamenti tramite facebook, quindi la nuova funzione “Red envelope” può rappresentare il gradino utile per arrivare a portare a massimo profitto, per gli utenti e per il social, il Market Place Facebook, che sta riscuotendo un buon grado di apprezzamento da parte degli utenti.

 

TRAMITE CHI AVVERRÀ LO SCAMBIO MONETARIO TRAMITE MESSENGER?

Facebook sta già lavorando con Banche e società di carte di credito per assicurare una partnership sicura per il lancio di questa funzionalità che richiederà agli utenti interessati , mittenti e destinatari, di registrare le proprie carte e prepagate al nuovo servizio proposto da Zuckemberg e soci.

 

Noi dell’Alsolved siamo in attesa dello sbarco anche nel nostro Paese di questo nuovo strumento, per testarne le qualità insieme al nostro Social Media Manager.

Voi intanto pensate a quanto sarà pratico e comodo inviare regali ad amici e parenti lontani o dividere il conto del ristorante!

Video By Messenger Facebook Brand Page

DIFESA LEGALE ONLINE: QUELLO CHE DEVE SAPERE UN’AZIENDA CON UN SITO WEB

I dibattiti sulla Web Tax dimostrano quanto il settore sarà protagonista della scena internazionale. Monito alle aziende “Ignorantia legis non excusat”.

Ti sei accertato che il tuo sito sia in regola con le norme legislative?

Ti sei accertato che il tuo sito sia in regola con le norme legislative?

La Difesa Legale online in Italia non è più una chimera anche se, vista la rivoluzione del mondo del lavoro grazie al web, se ne parla forse ancora troppo poco.

Tralasciando per ora la questione politica relativa alla Web Tax, oggetto di un acceso confronto tra Bruxelles e colossi del web come Google e Facebook, ciò che ci interessa analizzare in questa sede sono gli aspetti tecnico-legali da considerare quando si ha un sito web o si gestiscono la pagina Fb, il profilo Instagram o i social in genere di un azienda. Ma anche come non incorrere in sanzioni salateprevedendo, con consapevolezza, il futuro.

Per quanto riguarda i siti web, ovviamente è necessario fare una distinzione tra le diverse tipologie di aziende che li gestiscono, siano esse Società di CapitaliDitte individuali e Società di persone, e tra i servizi che offrono, dall’e-commerce a suggerimenti e informazioni pratiche in diversi settori, dai contenuti giornalistici alle associazioni onlus.

Ognuna di queste realtà deve attenersi a delle regole ben specifiche dettate dalla normativa vigente, come riportare sul proprio sito web la ragione sociale, l’indirizzo della sede legale, il C.F. e P.IVA, la PEC, l’Ufficio del Registro delle Imprese dove si è iscritti, REA, il capitale in bilancio, l’eventuale liquidazione in seguito a scioglimento e lo stato di società con unico socio, l’ente alla cui attività di direzione e di coordinamento la società è soggetta.

Inoltre tutti coloro che sono in possesso di un sito web, sia esso anche un blog personale, hanno l’obbligo di far accettare o meno agli utenti i cookie tecnici o di profilazione, file di testo che immagazzinano le informazioni relative a chi naviga per indirizzare l’accesso successivo. Per semplificarvi la vita WordPress offre dei plugin appositi, come Cookie law info scaricabile da questo link: https://it.wordpress.org/plugins/cookie-law-info/ .

Dalle sanzioni per i trasgressori, che possono arrivare a 120 mila euro, si evince quanto sia delicato, ampio e spesso sconosciuto il tema.

Tra gli altri doveri da proprietari di un sito web, vi è anche l’inserimento di una pagina dedicata all’informativa sulla privacy, specificando:

  • il titolare del trattamento dei dati
  • luogo del trattamento dei dati
  • il tipo di dati trattato, le modalità del trattamento e i diritti degli interessati.

Siamo dunque partiti da dati certi, resi obbligatori dalla normativa, ma una ricerca effettuata da Alsolved su un campione di uomini e donne tra i 35 e i 45 anni, ha messo l’accento sui tanti dubbi intorno al tema:

  1. Cosa si intende per Difesa Legale online e quali sono oggi gli aspetti regolamentati?
  2. Quando è possibile ricorrere ad essa e a chi ci si può rivolgere?
  3. Esistono dei consulenti in grado di dare risposte per intervenire con azioni legali?
  4. Come si comporta la normativa italiana e internazionale?

La premessa fondamentale è che il web è un continente a sé in parte ancora da esplorare e, come tale, approfondire gli aspetti relativi alla Difesa legale online è già da ora necessario ma in fase di studio e sperimentazione. Affronteremo dunque un argomento così vasto a più riprese, rispondendo alle domande sopra e ad altre da voi proposte come aziende, in diverse puntate.

Affidati a dei professionisti. Affidati ad Alsolved!

 

HALLOWEEN PER LE AZIENDE: DOLCETTO O SCHERZETTO?

L’IMPRESA CHE NON HA PAURA DELLA NOTTE DELLE STREGHE CI GUADAGNA SUL WEB

Halloween sorride alle imprese!

Halloween sorride alle imprese!

Non fatevi ingannare dall’apparenza. Seppur lontana dall’Italia nella tradizione, Halloween è oggi una festività entrata a far parte del nostro uso e “costume” e, come tale, un’occasione per le aziende per farsi conoscere dal popolo social

Se in molti non riescono a comprendere il senso di un 31 Ottobre da horror, l’Alsolved vi fornisce una serie di spunti per sfruttare al meglio il motto dolcetto o scherzetto e guadagnarci in termini di visibilità sul web e di vendita dei propri servizi e prodotti.

Ecco alcune dritte:

  • Cercate un contatto con la vostra community attraverso il sito web e i canali social della vostra azienda per ottenere suggerimenti, migliorare i servizi offerti e crescereCome?
  • Allestite le vostre vetrine web con prodotti mascherati in tema Halloween.
  • Non date spazio all’autocelebrazione, ma cercate di fornire all’utente qualche consiglio utile e di spiegare in che modo la vostra azienda può essere un valido aiuto.
  • Sfruttate la festa di Halloween per farvi conoscere, testando a scadenza un prodotto in promozione.
  • Chiedete a chi usufruirà dello sconto un feedback nei commenti. Darà all’immagine dell’azienda un tocco di autorevolezza, trasmettendo agli utenti sicurezza e confidenza.

Halloween, così come tutte le festività sacre e profane, rappresenta per un imprenditore un modo creativo per ribadire la forza del proprio brand, soprattutto attraverso i social. Vediamone alcuni esempi di successo:

  • Indimenticabile la pubblicità della Heineken trasmessa in tv il 31Ottobre del 2006.
  • Ford nel 2014 lancia la campagna Spooky Halloween Car Wash Prank, trasformado un car wash in casa dell’horror. Il video, raggiunte le due milioni di visualizzazioni, è diventato virale.
  • Negli anni la festa di Halloween ha sollecitato la fantasia dei brand più famosi quali Pepsi, Burger King, Barilla, m&m, Mini, Guinness.

 

L’Halloween della tua azienda entrerà a far parte di questi case stories di successo?

Dal punto di vista del marketing in rete, la notte delle streghe è tutt’altro che uno scherzetto. Per realizzare un video potenzialmente virale o una campagna social di successo in un contesto come quello di vampiri, zucche, morti viventi e lupi mannari, servono professionisti.

Affidati ai servizi e all’esperienza Alsolved!

STRAVOLGERE LA PROPRIA IMMAGINE AZIENDALE PER LA POPOLARITÀ SUL WEB È UN RISCHIO O UN’OPPORTUNITÀ?

DA IO CI STO DEI DIPENDENTI INTESA SAN PAOLO ALL’IRRIVERENZA DI TAFFO E DELLA MOTTA. QUANDO LA REPUTATION SOCIAL SUPERA LA MISSION AZIENDALE.

Sei sicuro di colpire il giusto target con il tuo video virale?

Sei sicuro di colpire il giusto target con il tuo video virale?

Io ci sto, lo slogan ideato dalla filiale banca Intesa San Paolo di Castigliore delle Stiviere, in provincia di Mantova, è diventato un video virale sui social. L’ironia dell’agenzia funebre Taffo nei confronti della morte ha ormai spopolato sul web. Il caso Motta ha suscitato orrore in chi non intende rinunciare all’idea della famiglia del Mulino Bianco, ilarità nei più cinici.

Al di là dei diversi obiettivi prefissati in comunicazione delle aziende sopra citate, in questa sede ci domandiamo:

Quanto è giusto che un’azienda si spinga oltre al target d’origine e alla propria mission per ottenere consenso ed aumentare la propria reputation in Rete?

Qual è la sottile linea rossa che separa il farsi conoscere sul web, arrivando anche a stravolgere la propria immagine, e l’obiettivo vendita di prodotti o servizi?

Riuscire ad emergere con un video virale in rete oggi è un successo, ma non bisogna sottovalutare uno degli aspetti più importanti con cui fare i conti. Il proprio target! Chi compra le merendine? I genitori “schiacciati dall’asteroide” o i 35enni che si divertono a deriderli? Chi cerca una pompa funebre? Il ragazzo che scrolla su facebook e si fa una risata o chi vive un lutto e il dolore per una persona scomparsa? Nel caso del video virale di Intesa San Paolo, realizzato per un contest interno ma sfuggito di mano spopolando sulla rete, la direttrice della filale ha perso credibilità agli occhi di un imprenditore che vuole investire i propri guadagni?

Due sono le domande principe che ogni azienda dovrebbe farsi prima di contattare un’agenzia che si occupa di advertising e marketing per concordare la propria linea di comunicazione sul web:

  • Qual è il mio target?
  • Voglio vendere a potenziali compratori o farmi conoscere alla massa?

Altra considerazione da fare è che i casi presi in analisi in questo articolo si riferiscono ad aziende già note, che non sono emerse spontaneamente grazie ad un video virale sul web. Un po’ come chiedere Ti piace vincere facile? a chi gratta e ci guadagna sempre qualcosa senza troppi rischi.

Attenzione dunque a paragonare brand conosciuti, che possono ottenere degli introiti a seguito di queste rispolverate pubblicitarie, a quelle imprese in cerca di visibilità per vendere i propri servizi o prodotti. Intesa San Paolo non subirà conseguenze negative a seguito del ridicolo video della filiale di provincia, anzi si potrebbe pensare anche ad un lieve incremento da parte di una clientela popolare. Ma la maggior parte delle imprese italiane non hanno la stessa portata o le spalle coperte della banca in questione e ogni passo deve essere ben ponderato e studiato da esperti.

È ovvio che dal servizio o dal prodotto che un’impresa offre ci si può più o meno sbizzarrire in pubblicità. L’importante è rimanere coerenti alla propria mission, e ciò non vuole dire non osare in comunicazione o rinunciare a innovazione e originalità.

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SOPRAVVIVERE ALL’AGGIORNAMENTO DI BUSINESS MANAGER

Lo strumento più amato e odiato dai social media manager sta cambiando veste. Parliamo del Business Manager di Facebook, che proprio in questi giorni sta aggiornando la sua interfaccia per rendere la gestione più immediata.

Ecco un elenco delle modifiche essenziali, per non lasciarvi spaesati.

Per prima cosa, sarà possibile controllare meglio le pagine e i diversi account pubblicitari.

Adesso le pagine e gli account pubblicitari saranno divisi in categorie, mentre prima erano divisi per account.

Un’altra modifica riguarda la possibilità, per chi gestisce un numero molto ampio di clienti, di poter segnare i preferiti del momento per poterli trovare in testa.

Infine è stata migliorata la possibilità di controllo veloce delle attività recenti di ogni realtà attraverso un semplice click.

La strada per la realizzazione di uno strumento davvero performante (e gratuito) è ancora lunga, ma si tratta di migliorie utili e che speriamo favoriscano il lavoro di tutti i nostri colleghi smm! 😉

 

MARKETING: 5 SUGGERIMENTI PER OTTIMIZZARE I TEMPI DI LAVORO

Come riuscire ad organizzarsi al meglio con tante attività da completare e sempre meno tempo per farlo? È possibile arrivare a fine giornata senza stress e milioni di cose ancora da concludere?

Lavorare nel digitale è molto stimolante: bisogna saper mantenere diversi progetti insieme, avere le cose sotto controllo e restare aggiornatissimi sulle evoluzioni del settore. È un mestiere che cambia di continuo e la mole di lavoro può diventare all’improvviso molto difficile da gestire; esistono però diversi espedienti per gestire al meglio il tempo a disposizione.

La Alsolved ha pensato a 5 consigli che ti aiuteranno ad ottimizzare i tempi di lavoro e a non diventare troppo presto un vecchio marketer del tutto pazzo.

1. AUTOMATIZZARE IL LAVORO: DIRE SÌ AI SOFTWARE INTELLIGENTI

All’inizio fare tutto da soli permette di imparare molte cose: l’intraprendenza e l’entusiasmo iniziali ci fanno diventare bravi praticamente in tutto. Tuttavia, quando lavoro, clienti e progetti aumentano, è bene optare per dei piccoli supporti tecnologici che possono decisamente migliorarci la qualità della vita e del lavoro. Parliamo degli strumenti di marketing automation, una risorsa preziosa per tutti i professionisti del settore. Si va dai software per la programmazione dei post e delle mail, passando per gli strumenti di task management, fino agli alert automatici, ecc.

In Alsolved usiamo Asana per coordinarci nel lavoro di team e il nostro dipartimento creativo usufruisce di Hootsuite per la programmazione dei piani editoriali su social.

2. SCRIVERE PROMEMORIA E APPUNTARE LE SCADENZE

Lo diciamo semprelavorare del digital marketing richiede saper ragionare per scadenze e obiettivi, ma un errore che si commette spesso è quello di non fissarne ogni giorno. Fissare delle scadenze e degli obiettivi è un buon modo per conoscere se stessi e per imparare che non siamo macchine: non pretendiamo da noi stessi l’impossibile, altrimenti finiremo per non guadagnare nulla dal nostro operato. Per lavorare con ritmo ed efficienza bisogna valutare cosa effettivamente si riesce a fare, nelle ore lavorative che ci si è prefissati. Né più né meno. Appuntati le scadenze e valuta quanto lavoro ti ci vuole per rispettarle. 

3. NON RINUNCIARE ALLA PAUSA

Staccare gli occhi dal lavoro per un momento è un metodo infallibile per ripristinare la concentrazione: al contrario di ciò che si potrebbe pensare, fermarsi per fare una pausa può solo che migliorare la produttività. Non rinunciarci, mai! Imposta una sveglia se tendi a dimenticartene. Fermarti è importantissimo.

4. AVERE SEMPRE UN PIANO

Nelle giornate di fuoco, ad alta concentrazione di impegni, brief, debrief, CDA e chi più ne ha più ne metta, una pianificazione attenta delle attività giornaliere può salvarti dal caos totale.

Se non sai da dove cominciare, ti sveliamo un trucco: prova a cronometrare le tue prestazioni nel giro di qualche settimana, scoprirai quanto tempo ti serve per svolgere le tue solite attività e potrai ricavarne una stima veritiera. Avere un piano per sopravvivere è tutto!

5. FAI UNA SOLA COSA PER VOLTA

Sembrerà banale, ma essere multitasking può essere una risorsa per alcuni, ma non per tutti. Anche chi riesce per natura a tenere insieme più attività, rischia di sbagliare. Meglio perciò concentrarsi su una cosa alla volta e non tornare a rimuginarci e a ri-lavorarci una volta conclusa. Fai una cosa per volta, una volta per tutte. 😉

WEB MARKETING: 5 CONSIGLI PER FARLO ALLA GRANDE

Non si si diventa web marketer da un giorno all’altro né le strategie di comunicazione web non si possono inventare. La visibilità e una web reputation di cui andare fieri non sono cose che piombano dal cielo all’improvviso; richiedono lavoro, costanza e immaginazione. E investimenti.

Capita ancora di incontrare persone, anche CEO e capi d’azienda affermati, convinti che il web marketing sia cosa che si può fare gratis o con pochi centesimi di investimento. Si tende a trascurare un fatto semplice: i risultati sono commisurati agli investimenti che si fanno in termini di pubblicità e risorse professionali.

Patendo da questo presupposto, ecco gli elementi imprescindibili per tutte quelle aziende che vorrebbero lanciarsi sul web e ottenere maggiori conversioni dalla loro presenza online, rendendo il web marketing una vera risorsa di business.

1. DECISIONI: PRENDERLE SEMPRE IN BASE AI DATI, NON ALLE IMPRESSIONI MOMENTANEE

L’effetto di una qualsiasi azione pubblicitaria è emotivo, diciamo pure sentimentale, e – volendo – fortemente opinabile. I metodi a cui si arriva a concepire però un’azione promozionale sono sempre calcolatissimi, basati su previsioni di mercato, target, budget. Dati, dati, dati.

Potrà sembrare banale, eppure tra gli errori più commessi c’è l’improntare la propria strategia promozionale su ciò “che si crede” efficace, su quello che “si ritiene” più coinvolgente, solo su quello “che piace” a chi deve impostare il lavoro. Insomma, su opinioni, impressioni e sentimenti puramente personali.

“Secondo me dobbiamo puntare tutto su Facebook.”

“Secondo lui la landing page degli annunci AdWords va impostata in un altro modo.”

“Secondo l’altro quel bottone converte di più, perché è più bello.”

“Secondo lei c’è da fare un’app perché ormai tutti usano le app, per QUALSIASI cosa.”

secondo me in questo lavoro stanno a zero, contano solo i dati, le ricerche, i feedback, i risultati delle analisi e dei vari test; non è possibile impostare alcuna strategia efficace sulla base di semplici impressioni. Nel marketing tutto ruota intorno alla raccolta e all’analisi dei dati.

Una miriade di dati che, se ben raccolti ed interpretati con buonsenso, possono permetterci di costruire una strategia solida, vincente.

Ci sono dubbi? Incertezze? Dati discordanti? Le soluzioni sono sempre tre: testare, testare e testare ancora.

2. ASCOLTARE E ANALIZZARE

Fare un piano di web marketing non significa solo immaginare una strategia funzionale, si passa anche per la selezione degli strumenti, dei canali, dall’analisi del brand, del suo target, dei suoi competitor e dello scenario di settore; senza questi step non si starà facendo web marketing, si starà piuttosto mettendo in scena una commedia scoordinata, priva di regia e di attori sul palco.

Il nostro sito funziona? È facilmente navigabile e risponde alle richieste dei nostri clienti?

Cosa cercano online i nostri potenziali clienti? Cosa li convince ad acquistare un prodotto o un servizio?

Come si comportano i competitor? Che azioni hanno scelto di fare per promuoversi e posizionarsi meglio sul web?

Queste sono solo alcune delle domande da porsi prima di dare inizio alle grandi danze.

3. ARREDARE BENE LA PROPRIA CASA SUL WEB: IL SITO

Non c’è strategia online che funzioni se il tuo sito non funziona.

Il peggior errore che puoi commettere è quello di veicolare la tua strategia promozionale su spazi non completamente tuoi – ad esempio i social -, sui quali non hai il pieno controllo e sui quali non puoi raccontare nel dettaglio il tuo brand. Al centro di tutto deve esserci il tuo sito web, con le campagne AdWords attivate, i social collegati, la newsletter sincronizzata, il blog aggiornato, ecc.

E ricorda, il sito deve essere ottimizzato e usabile: con template responsive che possa garantire una perfetta navigazione anche da mobile, testi seo friendly e originali, menu chiari e sezioni ben riconoscibili tra le quali orientarsi.

4. RAGIONARE PER OBIETTIVI, ANCHE DI CONVERSIONE

Hai collegato il tuo sito a Google Analytics? Hai settato dei chiari obiettivi di conversione? Se non lo hai ancora fatto, devi assolutamente. Solo così avrai un’idea chiara dell’impatto che il tuo sito ha sul suo tuo business, sulle vendite e sugli obiettivi che ti sei prefissato di raggiungere.

È importante capire che gli obiettivi di conversione non sono fondamentali solo per gli e-commerce, che hanno la specifica necessità di seguire e analizzare gli acquisti, sono indispensabili per qualsiasi attività operi online in qualunque settore.

Ogni sito deve avere degli obiettivi e questi obiettivi vanno tradotti in obiettivi di conversione.

L’obiettivo del tuo sito è far scaricare contenuti? Raccogliere iscritti alla newsletter, oppure feedback e commenti? Qualunque sia il tuo obiettivo, Google Analytics ti aiuta a capire se riesci a raggiungerlo e in che modo.

5. MONITORARE E OTTIMIZZARE SEMPRE

Tutto quello che sta avvenendo online, anche in questo preciso istante, è destinato a cambiare a velocità della luce. Questo è il bello del web marketing: la sua mutevolezza e le sfide continue che ci mette di fronte.

Non c’è mai una modifica definitiva, non è mai un lavoro concluso, tutto cambia, si aggiorna e migliora.

Ecco perché è necessario monitorare costantemente. Cosa? Tutto!

L’andamento delle campagne AdWords, le performance social, gli aggiornamenti dei software e degli algoritmi delle piattaforme, i cambiamenti dei gusti delle community e dei trend di mercato.

Il web marketing è un mestiere e una disciplina in evoluzione continua, che richiede costanza, impegno, analisi e professionalità. E soprattutto, orientamento agli obiettivi.

Monitorare i nostri risultati e aggiornarci di continuo, sperimentando e immaginando nuovi modi di emergere, è il modo migliore per realizzare un business solido e durevole.

 

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