DA IO CI STO DEI DIPENDENTI INTESA SAN PAOLO ALL’IRRIVERENZA DI TAFFO E DELLA MOTTA. QUANDO LA REPUTATION SOCIAL SUPERA LA MISSION AZIENDALE.

Sei sicuro di colpire il giusto target con il tuo video virale?

Sei sicuro di colpire il giusto target con il tuo video virale?

Io ci sto, lo slogan ideato dalla filiale banca Intesa San Paolo di Castigliore delle Stiviere, in provincia di Mantova, è diventato un video virale sui social. L’ironia dell’agenzia funebre Taffo nei confronti della morte ha ormai spopolato sul web. Il caso Motta ha suscitato orrore in chi non intende rinunciare all’idea della famiglia del Mulino Bianco, ilarità nei più cinici.

Al di là dei diversi obiettivi prefissati in comunicazione delle aziende sopra citate, in questa sede ci domandiamo:

Quanto è giusto che un’azienda si spinga oltre al target d’origine e alla propria mission per ottenere consenso ed aumentare la propria reputation in Rete?

Qual è la sottile linea rossa che separa il farsi conoscere sul web, arrivando anche a stravolgere la propria immagine, e l’obiettivo vendita di prodotti o servizi?

Riuscire ad emergere con un video virale in rete oggi è un successo, ma non bisogna sottovalutare uno degli aspetti più importanti con cui fare i conti. Il proprio target! Chi compra le merendine? I genitori “schiacciati dall’asteroide” o i 35enni che si divertono a deriderli? Chi cerca una pompa funebre? Il ragazzo che scrolla su facebook e si fa una risata o chi vive un lutto e il dolore per una persona scomparsa? Nel caso del video virale di Intesa San Paolo, realizzato per un contest interno ma sfuggito di mano spopolando sulla rete, la direttrice della filale ha perso credibilità agli occhi di un imprenditore che vuole investire i propri guadagni?

Due sono le domande principe che ogni azienda dovrebbe farsi prima di contattare un’agenzia che si occupa di advertising e marketing per concordare la propria linea di comunicazione sul web:

  • Qual è il mio target?
  • Voglio vendere a potenziali compratori o farmi conoscere alla massa?

Altra considerazione da fare è che i casi presi in analisi in questo articolo si riferiscono ad aziende già note, che non sono emerse spontaneamente grazie ad un video virale sul web. Un po’ come chiedere Ti piace vincere facile? a chi gratta e ci guadagna sempre qualcosa senza troppi rischi.

Attenzione dunque a paragonare brand conosciuti, che possono ottenere degli introiti a seguito di queste rispolverate pubblicitarie, a quelle imprese in cerca di visibilità per vendere i propri servizi o prodotti. Intesa San Paolo non subirà conseguenze negative a seguito del ridicolo video della filiale di provincia, anzi si potrebbe pensare anche ad un lieve incremento da parte di una clientela popolare. Ma la maggior parte delle imprese italiane non hanno la stessa portata o le spalle coperte della banca in questione e ogni passo deve essere ben ponderato e studiato da esperti.

È ovvio che dal servizio o dal prodotto che un’impresa offre ci si può più o meno sbizzarrire in pubblicità. L’importante è rimanere coerenti alla propria mission, e ciò non vuole dire non osare in comunicazione o rinunciare a innovazione e originalità.

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