Questo lunedì restiamo in tema di cambiamento. Una cosa alla quale possiamo fare sempre più caso è che le modalità di contatto sono sempre più varie. 

Condividere un messaggio, un pensiero, un contenuto video o fotografico, è ormai da anni possibile anche con un numero ristretto di persone. È una caratteristica nota di Facebook, quasi da sempre, ma negli ultimi tempi è comune anche ad altri servizi di messaggistica.

Oggi la selezione dei destinatari può avvenire in maniera ancora più facile, fluida e su vasta scala: basta scegliere se usare Messenger o Whatsapp, Snapchat, oppure social come Twitter e Facebook per avere chiara una stima delle persone che possiamo raggiungere.

Il numero crescente di soluzioni nell’ecosistema social comporta infinite modalità e sfumature nella condivisione: da one-to-one, passando per i gruppi, fino al pubblico.

Questo aspetto è essenziale per chi fa branding su social: è sempre più decisivo e determinante scegliere di stare su un social dove le conversazioni possano svolgersi o all’interno del news feed generale o rivolgendosi a un “pubblico” su scala differente.

Vediamo quindi il modificarsi dei contenuti in base alla piattaforma: da contenuti permanenti, destinati a restare nella memoria imperitura del social, passando per contenuti che si cancellano alla visualizzazione, altri che si generano sul momento in maniera sempre diversa, altri ancora che curano per un periodo limitato di tempo.

I brand, proprio come gli utenti finali, si adattano a questo assortimento squisito di possibilità e rendono sempre più vario il loro approcciarsi alla content curation. Per le grandi marche, è ancora più importante che in passato creare una strategia di contenuti come un’idea, una storia che va oltre le singole “Facebook Page”, “canali Youtube” o “Profili Instagram”: è importante che il piano editoriale sia capace di interpretare e adattarsi a queste nuove dinamiche, per offrire sempre contenuti di maggior valore.

Per quel che riguarda le conversazioni one-to-one o per gruppi, stanno nascendo e nasceranno velocemente strumenti gestionali basati basate su intelligenza artificiale e messaging, come i chatbot. Questo darà ai brand una capacità di interazione istantanea mai vista prima, attraverso contenuti emozionali o funzionali, all’interno di nuovi canali (soprattutto di messaggistica). Una grande opportunità per chi vuole mantenersi a disposizione degli utenti, attraverso i canali che questi usano più frequentemente.

Sul tema chatbot e evoluzione del messaging è interessante un intervento di David Marcus (Head of Messenger di Facebook) al Web Summit di Lisbona, di cui vi consigliamo assolutamente la visione!

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