alsolved, Autore presso Alsolved.com
METAVERSO: COME FUNZIONERA’ E COSA CAMBIERA’ NEL “PROSSIMO CAPITOLO DI INTERNET E DELLA SOCIETA’”

La notizia BOOM del giorno dal mondo dei social è la nascita di Metaverso su cui Zuckerberg pare stia puntando tutto anche per uscire dall’intricata rete di questi ultimi anni in cui Facebook si è cacciato. La realtà virtuale annunciata da diverso tempo inizia a muovere i primissimi passi a partire dal semplicissimo logo che sta rimbalzando su tutte le pagine dei social e articoli online.

Perché questo nome, “Metaverso”, e chi lo ha ispirato? Ci troviamo nel libro fantascientifico di Neal Stephenson, “ Snow Crash”, del 1992, in cui si parla di una realtà virtuale in 3 dimensioni vissute da un avatar di noi stessi. Questa la versione letteraria, per i fatti Facebook ha già annunciato l’assunzione in Europa di circa diecimila esperti per realizzare il metaverso. Vediamo come:

Abbiamo già qualche esempio nei MMORPG, in cui tantissimi giocatori giocano insieme e interagiscono, nelle vesti di personaggi personalizzabili e in evoluzione attraverso l’acquisizione di competenze, accessori, attrezzature, valuta in-game. Ma anche nelle chat in 3D come Second Life o Active Worlds, in cui una comunità virtuale incontra in luoghi esperienze da consultare, come club musicali, giochi di ruolo, cinema virtuale e altro. Sì, un po’ inquietante, ma non cadiamo nell’errore di giudizio fatto dalle generazioni precedenti alla rivoluzione digitale.

Nello specifico, tornando a Facebook, come possiamo immaginare Metaverso?

Il Ceo di Fb, spiega il tutto rifacendosi all’etimologia greca del nome “dopo, di là” e punta a includere sotto un unico ombrello Instagram, Messenger, Quest VR, la piattaforma Horizon VR e altro. E continua “Siamo visti come un social media ma nel nostro dna siamo una società che costruisce tecnologia per connettere le persone. Facebook è uno dei prodotti più usati nella storia. È un marchio icona fra i social media ma sempre di più non include tutto quello che facciamo. Voglio ancorare il nostro lavoro e la nostra identità a quello che costruiamo andando avanti”.

La previsione è allettante perché Zuck ha parlato di un ecosistema di creatori in cui interagire, lavorare e realizzare prodotti con il conseguente moltiplicarsi dei posti occupazionali.

 

VOUCHER DIGITALI 4.0: SCOPRI SE LA TUA IMPRESA RIENTRA NEL BANDO PER LA DIGITALIZZAZIONE DEI SERVIZI OFFERTI CAPITOLO DI INTERNET E DELLA SOCIETA’

Hai un’impresa e senti spesso parlare di voucher digitali o digitalizzazione 4.0 ma non hai ben chiaro a cosa si riferisca e se la tua attività ci rientri? Con questo articolo facciamo un po’ di chiarezza su un argomento che devi conoscere perché offre la possibilità di rilanciare virtualmente la tua azienda, in particolare dopo le pesanti conseguenze socio-economiche che ha portato il covid.

Prima cosa da sapere è che questi bandi vengono indetti dalle camere di commercio d’Italia per un tot. di contributi in voucher a sostegno delle iniziative di digitalizzazione, secondo quanto previsto dal Piano Transizione 4.0, a seguito del decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 12 marzo 2020. L’obiettivo è promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori economici.

Premesso che ogni bando è a sé con entità di risorse e requisiti specifici, in linea generale è rivolto a piccole e medie imprese aventi sede legale e/o unità locale nella regione cui è rivolto.
Tali aziende devono di norme essere iscritte regolarmente al competente Registro delle Imprese, avendo pagato il diritto annuale e dichiarando l’attività svolta.

Se l’azienda ha già partecipato e ottenuto il contributo a bandi di edizioni precedenti, non può partecipare.

Le spese d’investimento possono essere di due tipologie:

a) Dispositivi, macchinari e connessione per far funzionare le tecnologie in questione;

b) Consulenza e formazione sull’uso delle tecnologie incluse nel bando.

Nello specifico ad esempio:

-Robotica;

-Interfaccia uomo-macchina;

-Manifattura additiva e stampa 3D;

-Prototipazione rapida;

-Internet delle cose e delle macchine;

-Cloud, fog e quantum computing;

-Cyber security e business continuity;

-Big data e analisi;

-Intelligenza artificiale;

-Blocca catena;

-Realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D;

-Simulazione e sistemi cyberfisici;

-Integrazione verticale e orizzontale;

-Soluzioni tecnologiche per l’ottimizzazione della filiera;

-ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, codici a barre, ecc;

-Sistemi di e-commerce;

-Sistemi per lo smart working e il telelavoro;

-Soluzioni tecnologiche digitali per l’automazione del sistema produttivo e di vendita per favorire

-Connettività a Banda Ultralarga;

-Vetrina intelligente, sensori di presenza, analisi dei passanti, sistemi di prenotazione evoluta, servizi logistici di prossimità, big data, casse fiscali evolute.

-Sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;

-Sistemi fintech;

-Sistemi EDI, interscambio elettronico di dati;

-Geolocalizzazione;

-Tecnologie per l’esperienza del cliente in negozio;

-Integrazione di sistemi applicativi all’automazione dei processi;

-Tecnologie della Next Production Revolution (NPR);

-Programmi di marketing digitale;

-Soluzioni tecnologiche per la transizione ecologica.

Questi sono solo alcuni degli aspetti che possono riguardare il bando cui siete interessati. Attraverso la raccolta dati relativa all’impresa che richiede un certo tempo e precisione, la domanda, per avere maggiori possibilità di passare, deve essere compilata in maniera corretta e presentata non appena il bando è stato aperto, sia per la possibile chiusura in tempi brevissimi sia perché il requisito di valutazione è proprio l’ordine cronologico di presentazione.

Come funziona una volta passata la domanda? Tralasciando le spese che sono personali a ciascun bando, l’impresa entro un determinato tempo deve investire la somma definita dal bando per un ritorno di circa il 50-75%.

Le considerazioni da fare sono:

1) Il covid ha velocizzato il processo di digitalizzazione delle imprese, rendendo questo aspetto necessario e indispensabile;

2) Un fronte di un investimento iniziale, vedere rientrare la spesa del 50-75%

L’Alsolved vi accompagna in ogni fase del processo di presentazione della domanda, dalla segnalazione di uscita prossima alle info sulla raccolta dei dati, dalla correzione all’invio in tempi rapidissimi.

Ecco, ora non avete più scuse per non digitalizzare la vostra attività e guardare finalmente al futuro.

FACEBOOK OCULUS, COSA ASPETTARSI DAL 2020: DA HORIZON A OCULUS QUEST, LA REALTA’ VIRTUALE COME OPPORTUNITA’ DI ADV

Nel corso dell’ultimo evento Facebook Oculus Connect 6, è stato annunciato il lancio di Horizon nel 2020.

Cos’è Horizon?

La nuova piattaforma di realtà virtuale targata Facebook che riproduce un luogo intermedio a metà tra un social e il gioco “Second Life”.

Grazie all’uso della tecnologia Oculus, il mondo intorno a noi verrà popolato dagli avatar degli utenti che interagiscono in attività quotidiane sui social.

HORIZON: SOCIAL E REALTA’ VIRTUALE

Un mondo di realtà virtuale interconnesso in cui è possibile incontrarsi, rilassarsi, giocare e costruire i propri ambienti.

Tutti gli utenti potranno costruire nuovi mondi e attività da zero: senza esperienze di programmazione e competenze troppo specifiche.

Il video di presentazione spiega molto chiaramente cosa dobbiamo aspettarci da questo progetto e ci pone davanti ad alcuni interrogativi:

Come interagirà Horizon con i nostri profili Facebook?

In che modo socializzeremo con gli altri amici virtuali?

Una cosa sembra certa: con il passare del tempo questa piazza cittadina digitale si popolerà di annunci pubblicitari ed è per questo che le aziende devono tenere sotto controllo il progetto per capire le opportunità di un modo nuovo di fare pubblicità su facebook.

OCULUS QUEST

Tra le altre novità previste nel 2020 troviamo anche Oculus Quest un sistema che intercetta il movimento delle mani senza particolari hardware.

Superata l’epoca del Touch dunque, le app potrebbero essere aggiornate con questa nuova funzionalità, anche se i dubbi sulla virtual revolution sono diversi, in primis se i controller riusciranno a tracciare tutti i movimenti delle dita.

Il nostro consiglio per le aziende è quello di tenere sotto controllo questo settore perché siamo certi che l’imminente virtual revolution riserverà interessanti sorprese per fare pubblicità su facebook…e come sempre “chi prima arriva meglio alloggia”.

GLI HASHTAG SERVONO ANCORA? LE NOVITA’ PER SCOPRIRE COME E’ CAMBIATO IG SU #

Fino a poco tempo fa toccava sorbirci sotto un post la classica lista mappazzone di 30 hashtag, i più popolari come #picoftheday o #like4like, certi così di essere visibili agli utenti interessati. In realtà è già da un po’ che gli esperti di Instagram non considerano più questa funzione come determinante, ma semplicemente come un modo per etichettare l’argomento trattato e un aggregatore tematico . Eh già, niente di più! Questo non solo in un post sul feed ma anche per le Stories.

Assurdo di come con i vari aggiornamenti dell’algoritmo sia tutto cambiato, vero?! Eppure questi cambiamenti tanto rapidi fanno capire quanto lavoro ci sia dietro l’attività di un ufficio che si occupa della gestione social di un’azienda. Molti si improvvisano pensando di essere in grado di:

-Organizzare, gestire e mantenere costante nel tempo un calendario editoriale

-Aggiornarsi quotidianamente su diversi fronti

-Comprendere le nuove dinamiche di percezione dell’utenza

-Avvalersi di nuovi tool per una resa accattivante dei post, organici e sponsorizzati

-Essere al passo con i tempi

-Realizzare video e grafiche che colpiscano e che si adattino in modo differente ai vari canali social rispettando le dimensioni e gli obiettivi prefissati

-Scrivere in modo sintetico senza essere banale

-Sapersi concentrare sul proprio target specifico e molto altro…

Tornando agli hashtag, qual è il numero corretto da inserire allora? Dai 3 ai di 5 va Più che bene per inquadrare il tema del messaggio o per mettere in evidenza il nome della propria Attività, L’importante è da da rispettare i criteri di pertinenza, popolarità e memorabilità (quest’ultimo in particolare in riferimento al nome scelto per la propria azienda, per aiutare gli utenti a ricordarsi di voi nel citarvi o cercarvi facilmente). Per chi proprio non resiste al fascino dell’elenco (?!), il numero massimo consigliato è di 10, ma attenzione ai criteri di:

-Bassa/media popolarità

-Stretta inerenza al tema trattato in grafica

-Utilizzare sempre nuovi hashtag

Altra domanda da porsi è dove vanno messi, se in caption o tra i commenti. Dopo prove su prove è che gli hashtag devono essere certo inserito nella descrizione , semplicemente perché se lo scopo è quello di definire la foto, il video, il reel o l’IGTV in una categoria, va da sé che risulta più ordinato e funzionale per chi guarda.

Quindi se non sono gli hashtag a fare la differenza per ottenere maggiore visibilità, cos’è? Semplice, soprattutto un contenuto di valore, quanto è utile al tuo target ciò che pubblichi (ovviamente diamo per scontato che il profilo sia già ben targettizzato).

DIGITAL MARKETING TRENDS DEL 2020

Quali sorprese ci rivelerà il prossimo anno in ambito Digital?

Ci siamo abituati alla velocità dei cambiamenti nel mondo della comunicazione digitale ma quali sono i Digital Marketing trends del 2020 ?

In questo articolo scopriremo insieme i Digital Marketing trends del 2020, parleremo delle nuove opportunità per le aziende, delle novità per i professionisti della comunicazione digitale e di tutto ciò che chi gravita intorno al web marketing dovrebbe sapere.

Voice Search 

Nei prossimi anni assisteremo a una vera e propria rivoluzione nel campo della ricerca vocale.

Si stima che nel 2020 più del 21% delle ricerche totali su Internet verrà affidato a comandi vocali.

Operatori smart voices come quelli dei due colossi Google e Amazon diventeranno strumenti insostituibili che ci aiuteranno a trovare qualsiasi prodotto o servizio presente sul web grazie al solo utilizzo della voce.

Questa potente tecnologia che sfrutta le tecniche di machine learning rivoluzionerà anche il modo di fare SEO.

Secondo i migliori Seo Specialist gli utenti non digiteranno più query scritte per i motori di ricerca ma avverrà l’esatto contrario. Saranno i motori di ricerca a doversi adattare a query parlate e quindi parole chiave più lunghe e discorsive.

Ricerca vocale, Intelligenza Artificiale, Virtual reality, Chatbot sempre più performanti, video Marketing e visual Search, sono queste le parole che domineranno i digital marketing trends.

È ormai un dato di fatto che il futuro del lavoro sarà sempre di più controllato dal digital marketing. In Italia Il mercato dei servizi e delle tecnologie digital sposta quasi 65 miliardi annui e la curva positiva non accenna a diminuire.
Questa Rivoluzione Digitale che stiamo vivendo implica però da parte dei professionisti digital e da parte delle imprese un aggiornamento continuo sulle innovazioni e gli strumenti che permettono di ampliare il bacino di utenti e sviluppare una comunicazione efficace.

Perciò basta con i preamboli e parliamo dei principali digital marketing trends del 2020. (qui si può modificare e inserire un kw)

Matt Cutts (SEO Google)

 “Quello che probabilmente la gente vuole quando fa una query parlata, è che più si aggiungono parole, più risultati si ottengono, perché così sappiamo di più. Quindi dovremo sicuramente cambiare punto di vista e, invece di aggiungere una “e”, cercare di estrarre il succo per riassumere ciò che stanno cercando e poi trovare la corrispondenza con l’idea generale.”

Chi fa SEO dovrà quindi rivedere la propria strategia per intercettare le ricerche degli utenti e adattarsi ad algoritmi diversi e più sofisticati che sfruttano il continuo progresso dei sistemi di IA.

Come l’Intelligenza Artificiale trasformerà il Digital Marketing

Mentre navighiamo su Internet visualizziamo banner e popup pubblicitari, ma anche se molto precisi  spesso non corrispondono ai reali interessi di ricerca del target a cui vogliamo arrivare..

Questo perchè fino a poco tempo fa gli algoritmi che decidevano a chi e dove indirizzare il nostro messaggio non erano così accurati.

Ma oggi grazie alla potenza di calcolo dell’ Intelligenza Artificiale e al Machine Learning possiamo analizzare grandi quantità di dati e decidere in poco tempo chi è l’utente più ricettivo al nostro messaggio.

I campi di applicazione del progresso delle IA sono vasti:

  • Ottimizzare le campagne di Email Marketing creando strategie automatizzate che anticipano il comportamento degli utenti

  • Creare reportistiche di analisi dati molto specifiche

  • Analizzare comportamento degli utenti sul nostro sito per migliorare User Experience

  • Automatizzare il processo di acquisto su un e-commerce

Ma la lista delle possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale non finisce quà e ogni giorno si sperimentano nuovi campi di applicazione per il web marketing.

Chatbot

In futuro vincerà chi offrirà la migliore User Experience e per farlo bisognerà soddisfare le richieste degli utenti ed affiancarli nel loro processo di navigazione del nostro servizio.

Saper sfruttare la potenza delle chatbot offre diversi vantaggi:

  • Costruzione di liste contatti

  • Offrire servizio di customer Care h 24

  • Costruire campagne pubblicitarie specifiche per ogni utente

Ma questi sono solo alcuni degli utilizzi possibili con gli strumenti attuali.

In futuro aumentando la potenza degli algoritmi si arriverà a servizi di automazione sempre più precisi.

Con l’aiuto delle IA le chatbot risponderanno in maniera adeguata e sempre più personale alle richieste di aiuto degli utenti permettendo così agli specialisti del Customer service di coordinare le macchine e renderle sempre più performanti.

Video Marketing

Un altro trend che sicuramente dominerà il nostro futuro nei prossimi anni sarà quello del video marketing.

Nell’ambito dei contenuti il video piace sempre di più.

Il 97% dei marketer conferma che i video contribuiscono a influenzare le scelte di acquisto dei clienti;

Il video Marketing viene utilizzato nelle strategie di Content Marketing per far conoscere meglio un brand, per creare percorsi facilitati di e-learning, per aumentare l’engagement dell’utente con la nostra pagina social o con il nostro sito.

I principali Social Network si stanno adattando a una rivoluzione visuale che è già iniziata.

Facebook da poco ha introdotto nuove limitazioni nelle inserzioni mobile riducendo testo e modificando le dimensioni dei contenuti multimediali.

Instagram fa lo stesso e dopo l’esperimento di IGTV sta sviluppando nuove funzionalità per le Stories.

Dopo la conferenza F8 degli sviluppatori di Facebook le trasformazioni del Social Blu hanno innescato un movimento propulsivo di restyling che non accenna ad arrestarsi.

Se vuoi un breve riassunto di tutto quello che è stato detto nello scorso F8 lo trovi qui.(https://www.alsolved.org/blog/2019/5/2/le-novita-2019-su-facebook-messenger-instagram-e-whatsapp)

Interattività

Dunque  un futuro per il Digital Marketing brillante che ci riserverà notevoli sorprese nei prossimi mesi e nuove possibilità di applicazione in diversi campi.

Ricerca vocale, Intelligenza Artificiale, Virtual reality, Chatbot sempre più performanti, video Marketing e visual Search ma non solo.

È un mercato in continua mutazione che si adatta ai cambiamenti che hanno rivoluzionato il nostro modo di navigare nel web.

E per riassumere se c’è una parola che dominerà i prossimi anni quella sarà interattività.

Interattività fra uomo e macchina, interattività fra produttore e cliente, interattività di testo e immagini.

Ma per cogliere tutte queste potenzialità è necessario restare informati e al passo con le novità della tecnologia, perciò rimanete connessi con il nostro Blog.

REEL INSTAGRAM: TUTTO CIO’ CHE DEVI SAPERE SUL FENOMENO SOCIAL DEL MOMENTO

Tra gli esperti social e gli utenti più dinamici non si parla altro che di Reels, di come poter entrare nel meccanismo che a quanto pare viene premiato dall’algoritmo di Instagram con una maggiore visibilità del profilo.

Quella che può apparire una funzione per divertirsi tra musica, sketch creativi, mini-tutorial e altro, è in realtà un mezzo potentissimo che offre all’utente il modo per farsi conoscere in termini di competenze professionali, vita privata, hobbie e chi più ne ha più ne metta.

Abbiamo citato Instagram come social che offre questa, ma in realtà, come già è accaduto in passato con le Stories da Snapchat, l’app non ha fatto altro che e incollare una funzione già esistente, in questo caso da Tik Tok.

I Reels infatti funziona perfettamente come il social cinese, realizzando mini video di massimo 15 secondi con audio ed effetti creativi, di realtà aumentata, velocità, conto alla rovescia e altro. Una volta sporcate le mani, ci si rende conto che editare un Reel è molto semplice ma non per questo poco impegnativo. Se ti metti a spulciare i profili di piccole/i imprenditrici/ori ti renderai conto che dietro la pubblicazione di questi video c’è davvero tanto lavoro e tempo speso.

Riassumendo per chi è proprio un digiuno sull’argomento, l’icona che identifica il Reels è il ciak con il play disegnato all’interno. Cliccandoci avrai la possibilità di caricare un video in libreria o registrare diversi clip che montate insieme diventeranno il video finale con gli effetti che meglio credito. La differenza con le Stories? Il pubblico! Se i Reels incontrano il cliente ideale, le storie fanno meglio da chi ti segue.

Ma veniamo al sodo: a cosa servono questi Reels? Come fare in modo che un Reel venga visualizzatore il più possibile? Premesso che tale strumento può essere anche un modo per carica video semplicissimi di vita domestica, ma, a meno che non si è Chiara Ferragni o Jennifer Lopez, avrà scarse visualizzazioni e interesse. Una cosa pare sia accertata, gli hashtag non pare siano determinanti per l’algoritmo di Instagram. Ciò che fa la differenza è il contenuto. A seguire qualche idea da alternare per chi fosse interessato a buttarsi nella mischia e testare lo strumento a vantaggio della sua attività:

-Esercitazione;

-Video informativi utili;

-Storie di vita quotidiana;

-Aforismi;

-Lavoro in fase di elaborazione;

-Prima/Dopo;

-Storie accattivanti per presentare il reel;

-Domande aperte a te e alla tua attività.

Se decidi di dedicarti alla parte creativa del Reel, devi sapere che esistono tante app interessanti, intuitive e divertenti, come Inshot e Capcut. Gli ingredienti sono: tempo e pazienza per imparare ad utilizzarlo, ideare ed editare video accattivanti, materiale di buona qualità, copertine che mantengano attendibile il profilo.

Visto il successo su Instagram, a breve anche Facebook replicherà la funzione ad oggi in fase di test in alcuni paesi.

LIBRA SPIEGATO A CHI PENSA DI NON CAPIRCI NULLA. COSA C’E’ DA SAPERE SULLA CRIPTOVALUTA DI FACEBOOK

Colossi tecnologici, come Uber, Spotify, MasterCard, Visa e altri, si sono buttati a capofitto nel progetto Libra senza esitare, neanche davanti a 10 milioni di dollari. Sì perché è questa la cifra richiesta per poter partecipare all’ambizioso progetto dal nome Libra, una moneta digitale privata, promossa da Facebook, non guidata dalle banche.

Come ha sottolineato una volta per tutte il responsabile del progetto, David Marcus, Libra non vuole in alcun modo sostituire il bitcoin, ma non vuole neanche essere solo un sistema di pagamento. L’obiettivo è quello di creare una moneta a tutti gli effetti!

Cerchiamo di capire qualcosa in più di un progetto ancora nella sua fase embrionale, ma ben appoggiato.

LIBRA SPIEGATO A CHI PENSA DI NON CAPIRCI NULLA

Nei giorni scorsi Zuckerberg ha informato con un post gli utenti che verrà creata una azienda sussidiaria di Fb, di nome Calibra, per gestire i pagamenti con la nuova criptovaluta. Chi vorrà far parte di questa federazione e avere dunque il diritto al voto sulle decisioni da prendere, dovrà versare 10 milioni di dollari. Ad oggi è stata aperta una struttura societaria in Svizzera e se la banca d’appoggio inizialmente potrebbe essere originaria della terra di Aidi, in realtà si punta a diversificare le banche detentrici, per non dipendere da una giurisdizione singola e contrastare una potenziale inflazione.

E se Facebook dovesse andare a picco? L’associazione Calibra sarà indipendente dal social, che rappresenterà solo uno dei membri votanti della federazione, questo per incentivare la stabilità di libra. La critica al riguardo è stata fatta in merito alla decentralizzazione, ma da Fb chiariscono che in futuro il meccanismo di votazione sarà articolato basandosi sul numero di moneta in possesso nel wallet e non su chi ha investito i 10milioni di dollari.

Ovviamente è ancora tutto da vedersi ma non è escluso che, se l’utenza deciderà di dare fiducia alla criptovaluta creata da Facebook, si potrebbe realizzare uno scenario in cui la libra andrà in concorrenza con l’euro o il dollaro. Intanto le autorità di regolamentazione americane ed europee sono già partite all’attacco chiedendo un’analisi approfondita della questione. Staremo a vedere…

LE NOVITÀ INSTAGRAM 2021: DALL’AFFILIATE MARKETING ALLE OPZIONI AGGIORNATE PER LA PRIVACY, DALL’APP PER UNDER 13 ALLE LIVE ROOMS

Il 2021 inizia alla grande per Instagram che si conferma il social più amato dai brand di tutto il mondo. Dopo 10 anni sono oltre un miliardo gli utenti attivi, tra questi tutte le aziende più famose che di certo non rinunciano ad una opportunità di business così succulenta per trasmettere i valori e la storia della propria attività.

Quando si parla di Affiliate Marketing si tocca un mondo che connette brand e creators promotori di servizi e prodotti, cui viene riconosciuta una parte del valore economico per ogni acquisto da parte dell’utenza. Tale meccanismo sta prendendo sempre più piede anche tra le piattaforme social, in ultimo pare che Instagram stia lavorando su di un programma di affiliazione che permetterà agli influencer di monetizzare i contenuti che pubblicano, ad oggi ancora in fase di test.

Una funzione che dunque permetterà di guadagnare attraverso le storie e le immagini così come ha indicato dallo screenshot condiviso da un ricercatore Android, Alessadro Paluzzi. L’affiliate si presenterà sul menù Impostazioni attraverso la voce “Affiliato” collegata ad una sezione dedicata dove c si potrà registrare e procedere con il resto dei passaggi richiesti. Altra new 2021 è la traduzione in automatico delle didascalie che accompagnano le foto con l’intento di promuovere e vendere servizi o prodotti ovunque in modo facile e veloce.

Tema scottante, oggetto continuo di polemiche, è la tutela sulla privacy. L’app si sta impegnando ad irrigidire le impostazione di controllo per bloccare contenuti non in linea con le normative vigenti. Come funziona? A seguito delle tante lamentele sui frequenti messaggi spam, si potranno bloccare alcune keywords dalla sezione “Privacy” dell’app.

«Sono entusiasta di annunciare che per il futuro prossimo abbiamo individuato nei giovanissimi una priorità per Instagram. Ci concentreremo su due cose: accelerare il nostro lavoro di integrità e privacy per garantire l’esperienza più sicura possibile per gli adolescenti e costruire una versione di Instagram che consenta alle persone sotto all’età di 13 anni di utilizzarlo in sicurezza per la prima volta». Queste le parole del manager Vishal Shah, rivolte in realtà ai dipendenti dell’app e intercettate da Buzz Feed News, che introducono il progetto di una piattaforma Kids, visto che l’età minima per aprire un profilo social sarebbe 14 anni. Un tema molto delicato soprattutto per il rischio di trasformare questi luoghi virtuali in trappole per i più piccoli.

Grande novità di questo inizio anno sono le Live Rooms attraverso cui fare dirette con quattro persone con l‘obiettivo principale di rubare la scena al successo di Clubhouse. Per attivare queste stanze virtuali in streaming in diretta con altri 3 invitati.

Basta entrare nella Live Camera come per qualsiasi diretta, inserire il titolo della diretta e cliccare sull’icona della Room per invitare gli ospiti.

Un’altra funzione molto attesa è la possibilità di mettere in bozza le storie realizzate. Finalmente i contenuti una volta salvati potranno essere modificati e pubblicare in un momento diverso. Vi sembra un aggiornamento di poco conto? Allora forse non vi è mai capitato di salvare una storia prima di pubblicarla: ad oggi rimane in galleria ma senza più i filtri, le gif, le musiche impostate in precedenza alla pubblicazione.

Con l’attivazione della funzionalità Bozze apparirà un pop-up in cui si chiede se salvare il contenuto come bozza. A ciò si aggiunga che le stories verranno salvate in archivio generando un calendario con la geolocalizzazione in cui sono state immortalate.

TUTTO QUELLO CHE VUOI SAPERE SU CLUBHOUSE (PER ORA) E COME L’APP PUO’ ESSERE UN VANTAGGIO PER LE AZIENDE

Clubhouse è andato a riempire l’unico apparente vuoto rimasto tra i 5 sensi dei social. Certo di vocali ne abbiamo le orecchie piene ma non di un’app incentrata esclusivamente sulle interazione vocali tra utenti e non registrabili. E allora oltre 8 milioni proprietari di un Apple l’hanno scaricata, mentre chi ha un Android è in attesa che venga rilasciata dal sistema operativo.

“La radio del 2021” prevede di ampliarsi e arricchire le funzionalità come localizzazione, interessi, community, monetizzazione, funzionalità a pagamento, proposte di sovvenzioni per i Creator che si impegneranno ad alimentarla. Un esempio è Comet Events che per far crescere la community su Clubhouse organizza eventi con landing page, un calendario, gestione di RSVP e condivisione di informazioni tramite chat attraverso il link che porta alla “stanza”.

L’ESCLUSIVITA’, IL SEGRETO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE

Il suo successo in tempo di pandemia è spiegato anche attraverso il fenomeno ‘Quarantine User Loan’, in cui Josh Constine sostiene come gli utenti in smartworking e isolati desiderano il contatto con altri utenti ed essere coinvolti in conversazioni su temi più disparati.

Per comprendere il valore di questo nuovo social citiamo parte di un’intervista a Seth Godin in cui dichiara “Oggi l’accesso per tutti a un microfono è un dato di fatto, la differenza la fanno però quelle persone che decidono di apportare cambiamenti reali nel mondo, lavorando generosamente e senza distrazioni. Ecco perché il vero creativo è il leader che crea la soluzione del problema. La creatività è una scelta ed è un’abilità, non un talento. È un’opportunità per migliorare l’arte dell’invenzione. È il lavoro di ascolto, di comprensione del cliente e del mercato”.

Si vocifera che il successo di Clubhouse abbia ispirato Mr. Facebook tanto che la piattaforma di Zuckerberg starebbe già al smanettando su una novità basato sulle audiochat, copia e incollando come già accaduto per le altre funzionalità, Stories da Snapchat, Reels da TikTok, Stanze da Zoom e così via dicendo.

In ogni caso il social audio sta davvero conquistando tutti. Il 16 Febbraio i download erano circa 8 milioni in tutto il mondo, con nuove espansioni in Regno Unito, Germania, Giappone, Brasile e Turchia.

Anche in politica sta prendendo piede. Il primo ministro della Corea del Sud, Chung Sye-kyun, si è detto molto soddisfatto dell’efficacia dello strumento a seguito di un’ora di conversazione con un collega del Partito Democratico. Via Twitter Elon Musk ha invitato Vladimir Putin per una chiacchierata su Clubhouse e pare che quel “Sarebbe un grande onore parlare con te” sia stato preso con interesse dal Cremlino.

In Cina la questione si complica: mentre gli utenti aumentavano velocemente, il Governo ha bloccato le API, stesso destino di Facebook o Instagram. La censura è intervenuta proprio perché l’obiettivo principale del social è il libero flusso di conversazioni in tempo reale.

Inoltre a seguito del report dello Stanford Internet Observatory, sulla possibile vulnerabilità dell’app, a rischio di spionaggio cinese, Clubhouse ha già fatto sapere che rafforzerà le misure di sicurezza.

CLUBHOUSE UNO STRUMENTO PER LE AZIENDE

Giovanissimo social nato nel 2020 da Paul Davison e dal già citato Seth, oggi il suo valore è di oltre un miliardo di dollari, e questo fattore unito alla sua funzionalità di talk in diretta in room con argomenti già decisi e presenti che possono partecipare, dà modo di credere che verrà ridisegnato il modo di interagire e di influenzare anche nel mondo social imprenditoriale.

Da una parte i dipendenti che possono utilizzare C. per una comunicazione coinvolgente, in prima linea, attraverso cui dialogare su una vasta varietà di temi attuali, percepire le esigenze dei clienti con consigli da parte di questi su servizi e prodotti, intervistare i nuovi impiegati, mettendo a confronto le generazioni, far conoscere agli utenti presenti gli obiettivi dell’azienda. Cosa offre Clubhouse? Lo chiarisce con una domanda Brian Solis, Global Innovation Evangelist di Salesforce “Se potessi collegarti a una conversazione dal vivo su un argomento che ti appassiona da qualsiasi parte del mondo e avere l’opportunità non solo di ascoltare alcune delle persone più preparate sull’argomento, ma anche di confrontarti con loro, lo faresti?”. Questo è ciò che differenzia C. e gli altri social, unire menti dinamiche e ossigenate per un dialogo sui temi del momento, e ciò è applicabile anche alle realtà aziendali.

Dall’altra i clienti come dimostra Andrea Buffoni, regional vice-president di Salesforce Marketing Cloud. “Le aziende stanno operando in uno scenario che non avrebbero potuto immaginare all’inizio di quest’anno. Il drastico passaggio ai canali digitali non è l’unica sfida che devono affrontare: oggi è necessario ascoltare e rispondere alle richieste dei clienti con empatia e con prodotti e servizi innovativi, ripensando in modo fondamentale il loro ruolo nella società”. Clubhouse può diventare un modo per raccogliere dati su stili di vita e motivi che spingono gli utenti ascoltatori ad avvicinarsi al brand. Insomma oltre i like c’è di più, un rapporto costruttivo tra clienti e dipendenti, una volontà da parte delle attività di ascoltare come progredisce il contesto.

A fine conversazione potreste entrare in contatto con nuovi clienti essendovi confrontati su temi d’interesse, consigli, partnership, assunzioni, investimenti e molto altro. Come trovare persone, stanze e club da seguire?

–       Aprendo Clubhouse per la prima volta vedrai una serie di stanze, più o meno grandi a seconda dei partecipanti, e sarà l’app stessa a consigliarti alcune persone da seguire legate anche alla tua rubrica telefonica. Girando tra le stanze, si possono trovare altre persone da seguire sul palco o tra il pubblico. Tre sono le sezioni di persone: i relatori sul palco, la prima fila e il pubblico.

–       Come far crescere i follower ed essere partecipe attivo? Entrare in stanze grandi può essere interessante ma anche dispersivo e le possibilità di essere notati sono inferiori. Scegli una sala con massimo 20 persone tra il pubblico e che trattano argomenti pertinenti alla tua professione. Partecipando attivamente e facendoti apprezzare sarai probabilmente chiamato ad intervenire sul palco, attirando follower. Qui focalizzati immediatamente sul tema da affrontare senza presentazioni, dimostra subito il tuo valore aggiunto. Saranno le persone a cercare tue notizie nella biografia della clubhouse. Valorizzare e completare la bio con info ed emoji è importante anche i vista delle ricerche nella directory dei membri o del club. Inoltre collabora con partner del tuo settore con più seguito.

–       Creata una stanza virtuale, ne sarai da subito il moderatore e gestirai chi si avvicenderà sul palco, potrai disattivare l’audio e metterai ordine rispondendo a ciò di cui il pubblico ha bisogno come una breve pausa. Il moderatore può diventare un vero e proprio influencer.

–       Come si usa un club? Questo permette di riunire le persone in anticipo per eventi o stanze futuri, è aperto a tutti e invia una notifica quando ti attivi creando stanze pubbliche ma anche private con accesso limitato. Puoi fare amministratore anche qualcun altro.

RISCHI, PRIVACY E MONETIZZAZIONE

Come già detto in precedenza le real-time-audio-chat non sono registrabili ma attenzione a pensare che la privacy è al sicuro. L’app usa informazioni personali dalla registrazione alla biografia, dagli interessi al tempo trascorso sul social, da quanto si è in ascolto a quanto sono autorevole intervenendo, e la domanda che ci facciamo è come vengono trattati questi dati. Il conversare non è una comunicazione ragionata ma orale e “istintiva” e ciò ci rende ancora più vulnerabili e conoscibili, non per come si vuole apparire, non tanto agli occhi dei partecipanti, ma alle orecchie della stessa app.

Per quanto riguarda la sua evoluzione, è plausibile pensare che Clubhouse punterà alla monetizzazione. Già si ipotizzano diverse opportunità da una  versione “pro” a pagamento ad eventi sponsorizzati, da campagne di adv a relazioni b2b ma anche b2c. Staremo a vedere…

OCCHIO ALLA VOCE! LA RICERCA VOCALE PRENDE IL LARGO NEL MONDO DIGITALE

La ricerca vocale è il futuro! La dimostrazione ad oggi la offrono i cellulari e quegli elettrodomestici che fanno dell’intelligenza artificiale collegata con i dispositivi digitali, il proprio orgoglio. Per capire quanto la ricerca vocale stia diventando significativa nel web e nella sua evoluzione, è interessante soffermarsi su alcuni dati riguardanti i principali trend del 2019, come riportato dal Search Engine Land:

·      Per il 59% le ricerche avvengono da mobile. Un sorpasso all’utilizzo del desktop dichiarato nel lontano 2015 e che oggi ci sembra scontato ma ha davvero rivoluzionato tanti aspetti dell’usability di un utente;

·      Secondo lo studio analizzato su 1700 adulti statunitensi a inizio 2019 ha evidenziato come la voce è ora la scelta numero due per la ricerca mobile, dopo il browser mobile e potrebbe scavallare l’inserimento di testo come interfaccia utente principale per la ricerca mobile nel 2020;

·      In estate Adobe ha reso noto un sondaggio in cui viene sottolineato come il 48% dei consumatori utilizza la voce per “ricerche Web generali”. Tra i principali usi vocali su smartphone troviamo: Indicazioni durante la guida (52%), effettuare una chiamata (51%), invio di un testo (50%), verifica del tempo (49%), riproduzione di musica (49%);

·      Un rapporto Microsoft di aprile aggiunge altre voci come la ricerca di un dato di fatto (68%), di un’azienda (47 %), di un prodotto o servizio (44%) o fare una lista della spesa (39%);

·      Altro importante dato da tenere conto è il numero complessivo di altoparlanti intelligenti nei mercati globali. Una ricerca Edison ne ha contati all’inizio del 2019 circa 118 milioni nelle case degli Stati Uniti. La cifra è forse inferiore (65 milioni o 58 milioni) se si considera che ogni persona ne possiede più di uno;

·      Secondo i sondaggi Amazon, con il suo Echo Dot, controlla circa il 70% del mercato degli altoparlanti intelligenti degli Stati Uniti. Qual è il segreto del successo? La società di analisi Canalys lo individua nel sottoprodotto del suo canale diretto;

·      Per l’assistente virtuale un rapporto di Microsoft ha ripartito la quota di mercato con Google Assistant e Siri in pareggio al 36%, seguiti da Alexa;

·      Il legame tra ricerca mobile e locale si intensifica: le ricerche su dispositivi mobili raggiunge il 46% a Ottobre 2018;

·      Come cresce la soddisfazione verso la ricerca vocale e gli assistenti virtuali, crescono anche le preoccupazioni sulla privacy. Secondo un sondaggio del 2019 di Path Interactive “il 79% degli intervistati è almeno un po’ preoccupato per la privacy o la sicurezza dei dati”. Ad avvalorare questo dato ci si mettono i casi di hacking, le intercettazioni da parte del governo sempre in ascolto.

Non tutti usano ancora la ricerca vocale abitualmente ma è ormai assodato che gli utenti daranno alla voce un ruolo sempre più decisivo nella vita di tutti i giorni.

ADDIO FAKE NEWS SU FACEBOOK? L’ALGORITMO DEL NEWS FEED DI LUGLIO 2020 PREMIA L’ORIGINALITÀ E LA TRASPARENZA

Sapresti riconoscere una notizia falsa scorrendo il feed di Facebook? Un articolo giornalistico di una testata nota è facilmente individuabile una differenza di quelli scritti per nuove testate online. Le Fake News possono confondersi con gli articoli di testate meno note, presentando la medesima struttura e scrittura seo.

Con la prevaricazione del digitale sulla carta stampata i social sono diventati i principali mezzi di diffusione delle informazioni. Finora ogni articolo ha ricevuto la stessa visibilità su Facebook, che non è mai intervenuto come garantito dai contenuti. Dal momento in cui è esploso il caso delle notizie false Facebook ha deciso di affrontare il problema, escogitando come poter fare una selezione dei contenuti, come farebbe un editore.

Travis Yeh, product manager di Facebook, attraverso l’articolo “Affrontare le indicazioni sulla salute sensazionale”, nel sito di Facebook.

L’ALGORITMO AGGIORNATO DA LUGLIO 2020 VUOLE ELIMINARE LE NOTIZIE SENSAZIONALISTICHE DAL FEED DELLE NOTIZIE

Dopo essersi confrontato con le esigenze degli utenti il team di Facebook ha ottenuto il controllo delle notizie false, stabilendo un protocollo di controllo usato tramite l’implementazione dell’algoritmo.

Facebook ha comunicato ufficialmente che:

Quando chiediamo alle persone che vogliono vedere su Facebook, ci dicono continuamente che vogliono notizie credibili e informative. Oggi stiamo aggiornando il modo in cui le notizie vengono classificate nel feed delle notizie per dare priorità ai rapporti originali e storie con una paternità trasparente.

Muovendosi in questa direzione il team di Zuckerberg ha condotto un sondaggio sui bisogni degli utenti rilasciando un aggiornamento dell’algoritmo per:

– Ridurre le notizie false

– Click-gap

– Clickbait

– Esca di fidanzamento

– Contenuti sanitari sensazionalizzati

– Esperienze web di bassa qualità

– Azioni ingannevoli

– Contenuto di originalità limitato

In particolare verranno dati priorità agli articoli del feed notizie presenti come rapporti originali su una storia o un argomento in via di sviluppo. Facebook quindi analizza le diverse fonti che trattano la stessa notizia, individuando la più originale e quella pubblicata prima delle altre. Questa sarà la maggiore visibilità nel feed e più sarà condivisa e aumenterà il coinvolgimento e più le notizie false su Facebook saranno nascoste.

TRASPARENZA DELLA REDAZIONE: SOLO GLI AUTORI MENZIONATI NELLA REDAZIONE SONO RITENUTI ATTENDIBILI

Facebook acconsente a una distribuzione maggiore agli articoli in cui è collegato il nome dell’autore, considerando la trasparenza della redazione un parametro di autenticità. Sarà quindi importante curare la sezione “Redazione” all’interno del sito della testata, presentando tutti gli editori dei contenuti.

Le Notizie Sensazionalistiche infatti sono spesso senza firma o con un nome falso.

Nel caso in cui una testata diffonda una notizia senza citare la fonte, Facebook ha come obiettivo quello di scoraggiare la diffusione della medesima, incoraggiando invece la visibilità della fonte originale.

Il social ha verificato il contrasto delle notizie false ma anche di supportare le redazioni professionali e trasparenti. Un gesto che i giornali apprezzeranno molto, soprattutto dopo le drammatiche difficoltà affrontate durante il periodo di Covid-19, in cui molti editori consolidati e agenzie di stampa hanno dovuto chiudere.

COME ASSICURARSI DI APPARIRE NEL FEED DI NOTIZIE DI FACEBOOK

L’annuncio non sarà comunque solo influenzato dalla visibilità nel feed notizie, le pagine segnalate tener presenti tutti gli altri paramenti dell’algoritmo di Facebook.

Se condividete un articolo su Facebook quindi assicuratevi che sia presente il nome dell’autore e di citare la fonte originale nel caso volete diffondere una notizia di terzi. Il post con link esterno deve avere un’immagine di buona qualità e una copia che descrive il contenuto dell’articolo.

Per ora incluso entra in vigore per i contenuti in lingua inglese, ma ben presto riguarderà le altre lingue. Se avete un blog o scrivete su un giornale iniziate ad adeguarvi alle nuove direttive. Assicuratevi di non perdere la vostra posizione nel feed di notizie ‘algoritmo di luglio 2020.

ANCHE STARBUCKS SOSPENDE LE PROPRIE PUBBLICITÀ SU FACEBOOK NEGLI USA. COSA STA SUCCEDENDO?

Tra le grandi aziende occidentali che hanno deciso di sospendere la pubblicità su Facebook e sugli altri social, eccetto YouTube, ora osservato anche Starbucks. Ma il re dei caffè americani non è incluso come mezzo intrapreso una protesta che, secondo Bloomberg, guarda a guardare uno Zuckerberg una perdita di circa 7 miliardi di $, equivalente all’8% del valore delle azioni di Fb.

Le motivazioni che hanno spinto molte importanti aziende internazionali, come Coca Cola, The Hershey Co., Unilever, Verizon, Honda, Birchbox, Ben & Jerry’s, The North Face, REI e Patagonia, a guardare la pubblicità online sui social derivati della relazione per cui si ritiene che non si stia facendo abbastanza per proteggere gli utenti dall’odio che dilaga sul web.

“Crediamo nel concetto di unione in comunità, sia di persona che online, e siamo contrari ai discorsi di odio”, ha dichiarato Starbucks “Riteniamo che sia necessario tariffa di più per creare comunità online accoglienti e inclusi e sia sia i leader aziendali sia i responsabili politici debbano riunirsi per influenzare il vero cambiamento “.

Il tutto è nato all’indomani dell’uccisione di George Floyd a Minneapolis e alla notifica protesta nazionale contro la brutalità della polizia. La voce alzata da diverse regole americane per i diritti civili per mettere in pausa la pubblicità su Facebook, è stata dunque ascoltata dal 17 giugno, giorno in cui Fb non è intervenuto contro il post discutibile del presidente Donald Trump che mette in guardia i manifestanti scrivendo “quando inizia il saccheggio, inizia la sparatoria”, è partita la campagna #StopHateforProfit.

Come ha detto il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, di fronte a tutto questo caos? Dichiarando l’intenzione di etichettare i post “giornalistici” di politici che non rispettano le regole del sociale in materia di incitamento alla violenza. Ma per chi ha aderito alla campagna non è bastato e ha proposto dieci passaggi che “seppur non raccomandato, potrebbe essere un inizio”. A seguire un riassunto dei punti proposti suddivisi in responsabilità, decenza, supporto:

1. Istituire e potenziare l’infrastruttura permanente dei diritti civili per valutare prodotti e politiche in materia di discriminazione, parzialità e odio.

2. Sottoporre a regolari controlli indipendenti, di parti parti, di odio e disinformazione descritti sull’identità con risultati riepilogativi pubblicati su un sito Web accessibile al pubblico.

3. Fornire audit e rimborso agli inserzionisti i cui annunci sono stati mostrati accanto a contenuti che sono stati registrati rimossi per violazioni dei termini di servizio.

4. Trova e rimuovi gruppi pubblici e privati incentrati su supremazia bianca, milizia, antisemitismo, cospirazioni violente …

6. Non diffondere contenuti di gruppi associati a odio, disinformazione o cospirazioni

7. Creare un meccanismo interno per contrassegnare automaticamente i contenuti odiosi nei gruppi privati per la revisione umana.

8. Garantire l’accuratezza delle questioni politiche e di voto eliminando l’attenzione politica; rimuovere la disinformazione relativa al voto.

 9. Creare team di esperti per esaminare le domande di odio e molestie svolte sull’identità.

10. Consentire alle persone ostaggio di molestie di connessione con un dipendente di Facebook in diretta.

L’annuncio di sospensione di 30 giorni di pubblicità da parte di Coca Cola è stato il più deleterio per il colosso social visto che i suoi guadagni maggiori provengono dalla pubblicità.

Anche se con gli USA in molte occasioni in materia si sono presentate diverse differenze, questi episodi lasciano intendere di quanto sia sempre in costante cambiamento il tema e delle attenzioni che bisognerà necessariamente porre in tante occasioni. Ne vedremo delle belle….

LINKEDIN 2020: TUTTE LE NOVITA’ DA TENERE D’OCCHIO

LinkedIn è la piattaforma per eccellenza per offrire e trovare lavoro, ma non solo. Grazie alla possibilità di creare collegamenti e conversazioni con altri utenti, aggiornare il proprio feed e rispondere con commenti, si presenta a tutti gli effetti come un social network.

LINKEDIN PRIMA

LinkedIn nasce nel 2003, ma bisognerà aspettare 3 anni per raggiungere il primo milione di iscritti. Il successo arriva nel 2006 con l’inserimento della funzione “le persone che potresti conoscere” che fa sì che il proprio network personale si ingrandisca non solo tramite le conoscenze reali, ma anche con persone “simili” per interessi lavorativi e amici in comune.

Nel 2016 Microsoft acquista Linkedin per la cifra record di 26 miliardi di dollari e si nota un cambio non solo a livello grafico, ma anche nei contenuti. Il social oggi ha una forza espansiva incredibile. Sempre più aziende decidono di aprire il proprio profilo LinkedIn per ricerca di personale, ma soprattutto come blog.

Grazie alla possibilità di creare post testuali ma anche visuali, LinkedIn non ha nulla da invidiare ad altre piattaforme, il suo stile comunicativo è univoco. Su LinkedIn si parla principalmente di attualità, lavoro, news, e ogni azienda si muove in base al proprio obiettivo. Inoltre la gratuità di questa applicazione (esiste anche una versione Premium a pagamento) è la sua vera forza perché riesce a far incontrare domanda e offerta senza intermediari, in maniera semplice ed efficace.

LINKEDIN DOPO: LE NOVITA’ 2020

Tra le novità del 2020 LinkedIn punta sempre più sull’utilizzo dell’applicazione da parte degli utenti. Rispetto al passato infatti, le notifiche che arrivano sul nostro smartphone crescono a vista d’occhio. Si passa dall’aggiornamento di carriera dei nostri contatti, alle congratulazioni per gli anniversari, fino ad arrivare ai compleanni. Dall’altra parte però, sempre più effort è stato messo nella sezione “news”, assimilando il social ad un sito di informazione piuttosto che a una bacheca di ricerca lavoro.

Questo costante bisogno di informazione è sicuramente tipico degli ultimi anni e LinkedIn sta cavalcando l’onda giusta!

A seguire le 10 novità introdotte nel 2020 da LinkedIn:

  1. La possibilità di modificare i post;

  2. La gestione delle pagine da mobile;

  3. Le statistiche semplificate;

  4. L’utilizzo e la ricerca per #hashtag;

  5. Le reaction;

  6. La funzione trova nelle vicinanze per incontrare altri membri di LinkedIn;

  7. L’accesso con Qr Code;

  8. L’aggiunta degli applausi;

  9. LinkedIn Streaming per organizzare dirette condivise;

  10. LinkedIn events per creare e promuovere eventi.

Grazie a queste 10 novità introdotte da LinkedIn nei mesi passati, capiamo che questa piattaforma sta puntando su un rinnovamento continuo ma anche a spodestare social come Facebook e Instagram dal trono dei social. Un esempio? Anche su LinkedIn è possibile realizzare sponsorizzate!

Il primo step per realizzare una campagna è quello di impostare l’account pubblicitario della pagina. Dopo di che si può creare una campagna che può essere:

  • Promozione di un contenuto (già pubblicato o creato ad hoc per la campagna);

  • Annunci di testo (classico bannerino sulla pagina principale)

  • Messaggi In Mail, quindi messaggi privati sponsorizzati.

In tutte e tre le tipologie ovviamente si può targetizzare il proprio pubblico così da raggiungere eventuali prospect o utenti affini.

Se anche voi siete curiosi di saperne di più, continuate a seguirci e contattateci per maggiori informazioni.

10 MOTIVI PER UTILIZZARE GOOGLE ADS

Google Ads – prima pubblicità – è la piattaforma di Google che fornisce l’inserzionista di pubblicizzare i propri prodotti e servizi in maniera semplice, e con risultati veramente soddisfacenti. Tante aziende puntano tutto sui social, spendendo tutto il budget, e ignorando questo strumento di Google che con poche mosse, e con una strategia personalizzata, gestiscono la concorrenza.

Ecco 10 motivi per cui utilizzare Google Ads:

  1. Non c’è una soglia minima d’investimento

Questo è sì che offre le diverse strategie e regolare la spesa in base a quelle che servono di più.

  1. Paghi soltanto per i risultati reali

Grazie alla funzione “pay per click” si paga solamente per i clic ricevuti sui propri annunci e quindi sugli accessi al sito.

  1. Gli annunci sono diversi formati accattivanti tra cui poter scegliere

Dal semplice annuncio della rete di ricerca, al banner nei siti terzi, fino alla pubblicità su Gmail e quelle in-video su YouTube.

  1. Stai al passo con promozioni e prodotti

Grazie alle numerose estensioni, puoi pubblicizzare un determinato prodotto in offerta, osare risalto alle tue promozioni e alle categorie dei tuoi prodotti.

  1. Targetizzi gli annunci

Con la funzione di targetizzazione di Google puoi creare gli annunci mirati per i tuoi clienti e raggiungere i clienti.

  1. Fidelizzi i clienti e convinci i futuri clienti

Annunci integrati con tantissime strutture che ti consentono di effettuare il remarketing tariffario. In questo modo, segui letteralmente chi ha visitato il tuo sito grazie ad annunci mirati.

  1. I risultati sono misurabili

Google Ads è estremamente trasparente, grazie alla valutazione dei parametri, è necessario capire quali sono i tuoi annunci, e nel caso, migliorarla in pochi semplici clic.

  1. Ottieni risultati anche nel breve periodo

Rispetto alla SEO, Ads è sicuramente 10 passi avanti. Infatti in pochi minuti dobbiamo superare tutti i risultati organici sulla pagina dei risultati di ricerca, e annientare la concorrenza.

  1. Più campagne allo stesso momento

Google Ads fornisce di più campagne contemporaneamente, così necessario testare parole diverse chiave e capire cosa cercano gli utenti.

  1. Pertinenza degli annunci

Gli annunci della rete di ricerca saranno sempre pertinenti! Perchè? Perché si basano su quello che gli utenti ricercano in quel determinato momento!

Se hai ancora dei dubbi sull’utlilità di Google Ads, visita la guida dedicata e scopri tutte le possibilità per i tuoi annunci. I nostri consulenti saranno felici di guidare nella tua scelta e di creare annunci personalizzati per la tua azienda.

Noi ti garantiamo: annunci costantemente presenti in prima pagina, un consulente di riferimento che ti contatterà settimanalmente, un tecnico che monitorerà la tua campagna h / 24, un rapporto settimanale ufficiale collegato da Google Ads, una campagna ottimizzata aggiornato costantemente, un aumento delle vendite / contatti / telefonate e infine, molto più tempo per gestire la tua attività

Forza, non perdere questa occasione, contattaci subito per maggiori informazioni.

GOOGLE MYBUSINESS: COS’E’ E PERCHE’ NON SE NE PUO’‘FARE A MENO

Google MyBusiness è la “pagina di presentazione” della tua attività online, un po ‘come il biglietto da visita sul web. Proprio per questo deve essere curata, corretta e soprattutto invitante. Andresti ad un appuntamento di lavoro con un consulente che si presenta con un bigliettino scritto su un pezzo di giornale? No!

Ecco, allo stesso modo i tuoi clienti scruteranno la tua presenza online per farsi un’idea dell’affidabilità della tua azienda e riceveranno tutte le informazioni necessarie sulla tua attività. In secondo luogo l’iscrizione è totalmente gratuita e piace molto all’algoritmo di Google: una ragione in più per aggiornarlo!

Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Quando digitiamo su Google il nome di un indirizzo, confronta una finestra con un nome, un numero di telefono, un indirizzo, recensioni e tantissime informazioni utili. Ecco, proprio quella “finestrella” è Google My Business.

Iniziamo dalle informazioni principali. Per poter registrare la vostra attività, basterà andare sul sito https://www.google.com/intl/it_it/business/e seguire i semplici passaggi necessari alla registrazione, Google invierà poi una cartolina al vostro indirizzo per verificarne l’esattezza. Semplice no?

Gli elementi da inserire per completare la nostra scheda di Google My Business sono:

  1. La cosiddetta NAP (nome, indirizzo, telefono), ovvero le informazioni di base che devono essere corrette e garantite;

  2. Gli orari di apertura, come sopra, inclusi sempre gli orari, soprattutto un ridosso delle festività;

  3. Link al sito web: FONDAMENTALE!

  4. Descrizione dell’azienda: una bio accattivante che racconta in poche parole il nostro business;

  5. Le immagini: DEVONO ESSERE PROFESSIONALI, no a fotografie fatte con il telefono, selfie del proprietario, foto di pessima qualità;

  6. Le recensioni: sono il nostro banco di prova, rispondiamo sempre in maniera educata sia ai complimenti che alle critiche.

  7. Per sapere come rispondere al meglio leggi questo articolo https://www.alsolved.org/blog/2019/11/27/come-rispondere-alle-recensioni-sul-web-tra-haters-e-opportunit .

“L’aggiornamento del tuo GoogleMyBusiness sotto forma di posta, come notizie, offerte, eventi, ma anche veri e propri prodotti, è ciò che fa la differenza e che rende la tua scheda più visibile rispetto alla concorrenza. Facciamo un esempio molto attuale: in questi due mesi alcune attività hanno tralasciato il proprio profilo dimenticando di modificare gli orari di apertura e chiusura, variati per le restrizioni legate al coronavirus. L’algoritmo di Google ha dato maggiore spazio sul web a chi ha costantemente aggiornato i propri dati, proprio come accade sui social. Un buon motivo per essere sempre “sul pezzo”!

Siamo ben consapevoli che per un imprenditore il tempo è oro e trovarne non è sempre semplice. Per migliorare l’indicizzazione della tua scheda affidati a professionisti del settore!

Contatta l’Alsolved per maggiori informazioni sui pacchetti offerti e per far spiccare il volo sul mondo digitale alla tua azienda”

 

I 5 ESERCIZI DA FARE IN SMARTWORKING E LE APP PER RIMANERE IN FORMA A CASA

In questi giorni di emergenza siamo tutti chiusi in casa e i più “fortunati”, che hanno potuto portare il lavoro a casa in “smartworking”, passano ore e ore seduti tra call con i colleghi ed email dal computer. Ci tocca, ma quanto pesa restare fermi senza fare un po’ di esercizio fisico all’aria aperta?

Nessun problema, ci pensiamo noi. Ecco i 5 esercizi che si possono svolgere tranquillamente da seduti, per il nostro benessere psichico e fisico, e ricaricare le energie:

Per le braccia: mettete i palmi sulla scrivania davanti a voi, fate pressione verso il tavolo contraendo i muscoli per 15 secondi, riposate per altri 15 secondi e ripetete il tutto per altre due volte.

Per gli addominali: da seduti, alzate le gambe unite fino a formare una L con il corpo, tenete la posizione per almeno 7 secondi, e ripetete l’esercizio per 8 volte. Provate lo stesso esercizio anche con le gambe incrociate!

Per il collo, ogni 3-4 ore: da seduti, fate lentamente 3 giri in senso orario e 3 in senso antiorario con il capo. Riposate per una decina di secondi e poi ripetete il movimento. In alternativa, muovere il capo davanti dietro e destra-sinistra.  E addio torcicollo!

Per i glutei, da seduti contraete i muscoli per 10 secondi e poi riposate per altrettanti, ripetere per 5 volte. Un altro esercizio molto comodo e facile: Mettetevi dietro la sedia e appoggiate le mani per non perdere l’equilibrio. Portate una gamba tesa all’indietro, ripetendo il movimento per 20 volte. Fatelo per entrambe le gambe in maniera alternata.

Per i polpacci, da seduti, alzate i talloni dal pavimento come a volersi mettere sulle punte, e poi tornate in posizione di partenza. Ripetete il movimento per 15 volte.

Ecco alcuni piccoli esercizi facili da fare in casa senza l’aiuto di nessun peso o attrezzo. Provate a farli tutti i giorni, a ripetizione di 3 per ogni categoria. Ciliegina sulla torta (dietetica) un po’ di sano stretching. Un metodo facile per allungare i muscoli? Da seduti toccatevi le punte dei piedi mantenendo la posizione per una decina di secondi.

Abbinate questi esercizi, da fare comodamente alla scrivania in smartworking, con esercizi di respirazione, così da rilassare anche la mente. Ovviamente le attività che si possono fare in quarantena sono infinite e, grazie al digital, diversificate. Qualche piccolo esempio? L’app della “Nike Training” per i più sportivi o “Down Dog” per gli appassionati dello yoga in cerca della pace interiore attraverso l’esercizio fisico. Ancora “Pregnancy Workout Advisory” o “Kegel Trainer” per le lavoratrici in gravidanza che necessitano di movimento soprattutto in smartworking. Per non parlare di Zoom, un’app di video-conference che permette a personal trainer, fisioterapisti, palestre… di offrire lezioni ai propri clienti in modalità gratuita o a pagamento. E poi Youtube, Instagram, Facebook…lo sport è di casa ma social.

LE 10 FAKE NEWS SUL CORONAVIRUS. COME NON FAR CIRCOLARE BUFALE PERICOLOSE SUL WEB

In un periodo come questo, siamo tutti un po’ più attenti a quello che accade intorno. Seguiamo le news, ci informiamo tramite i canali ufficiali, i social e chiacchierate virtuali con i nostri amici. Per questo dobbiamo stare in guardia da fake news, catene di dubbia provenienza su whatsapp e condividere solo articoli provenienti da fonti assolutamente certe.

Purtroppo non tutti sono così scrupolosi, e questo è il motivo per cui girano notizie infondate che vengono condivise tramite messaggi privati e social network.

Ecco le 10 bufale più pericolose sul Coronavirus:

  • Gli animali domestici sono portatori del virus. 

Assolutamente falso! Gli animali domestici non sono portatori del Coronavirus, quindi non possono trasmettere il virus agli umani.

  • La vitamina C previene il contagio del virus.

Falso! Non esiste una cura univoca per tutti, tantomeno per prevenire il contagio, ma i medici decidono i farmaci da somministrare in base alle esigenze del paziente.

  • Il virus è stato creato in un laboratorio militare cinese appositamente per creare una pandemia.

Bufala! Sembra che il virus sia di origine animale, forse trasmesso da un pipistrello che poi ha infettato l’uomo.

  • Ci sono volontari che vengono a casa vostra a farvi il tampone senza averlo richiesto.

Falso! Sono sciacalli con l’intento di truffare o rubare nelle vostre case. I tamponi sono fatti esclusivamente alle persone sintomatiche da equipe specializzate inviate dalla Asl di riferimento, sempre previo vostra richiesta o del vostro medico curante.

  • Acqua calda, sole e cipolle guariscono il virus.

Assolutamente no! Come detto, ad oggi non esiste una medicina o un vaccino ad hoc e sicuramente non saranno le bevande bollenti o gli intrugli con cipolle a sconfiggere il Coronavirus!

  • Il Governo preleverà una virus tax dai nostri conti.

Decisamente falso! Il Governo ha già stanziato decine di miliardi per aiutare il nostro Sistema Sanitario Nazionale e la nostra economia.

  • Il Covid-19 viene ritenuto un’arma sviluppata dagli Stati Uniti per distruggere l’economia cinese.

Falso, come vediamo dai notiziari, anche gli Stati Uniti sono stati duramente colpiti dal Coronavirus e stanno iniziando ad adottare le misure di sicurezza necessarie.

  • In Cina i militari sparano a vista a coloro che non rispettano la quarantena.

Falso. Tutti devono rispettare le indicazioni del Governo come in Italia, pena una denuncia penale e una multa.

  • Sono stati sospesi gli stipendi ai dipendenti pubblici.

Falso! Non è assolutamente vero, anzi, sono stati inseriti bonus per le baby sitter e permessi speciali per chi si fa carico delle persone disabili, e un bonus per gli operatori sanitari che affrontano in prima persona l’emergenza.

  • Il Coronavirus è una semplice influenza.

Purtroppo no, non è così. Ce ne stiamo rendendo conto ogni giorno di più e per questo dobbiamo restare a casa il più possibile, lavarci le mani, disinfettare quotidianamente le superfici.

Queste erano 10 delle tantissime bufale che girano sul Web sul Coronavirus. Atteniamoci alle fonti ufficiali del Governo, del Ministero della Salute, e della Protezione Civile. Prima di diffondere e postare notizie sui social risaliamo alla fonte e, se non la troviamo, evitiamo di condividere notizie di cui non siamo certi. Ci sono piattaforme come Bufale.net che verificano le notizie che circolano sul Web gratuitamente. Date un’occhiata alla sezione dedicata al Coronavirus.

È importante non creare falsi allarmismi o false speranze. Rimaniamo uniti e “Tutto andrà bene”.

#IoRestoACasa

PRONTI PER LA DIGITALIZZAZIONE DELLE VALUTE? E SE NON ESISTESSERO PIÙ I CONTANTI?

Oggi siamo abituati a pagare indistintamente con contanti, carte di credito, bancomat o tramite transazioni digitali. Ma pensiamo per un momento a come sarebbe la nostra vita senza contanti. Niente più banconote perse per strada, niente più monete che finiscono nei fondi di borse e tasche, niente più commercianti che si rifiutano di accettare il pagamento con la carta. Non sembra così male, no?

In realtà questo universo parallelo, senza contanti, potrebbe non essere così distante da noi. Infatti, secondo un report pubblicato dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, ben dodici Paesi starebbero pensando di digitalizzare completamente le loro valute, tra i quali la Cina sempre più convinta dopo che il Coronavirus ha portato le istituzioni a disinfettare i contanti veicolo del virus.

Inoltre, anche il nostro Governo si è già mosso in questo senso legiferando rispetto all’obbligo del Pos per gli esercizi commerciali e decidendo le possibili sanzioni ai trasgressori. Un’altra misura in questo senso è il cosiddetto “Bonus Befana”, un sistema a punti per incentivare l’utilizzo delle carte e dei bancomat rispetto al contante.

Ma vediamo in breve i pro e i contro rispetto a un mondo senza più contante e monete:

Gli aspetti positivi sono sicuramente:

  • un tracciamento delle transazioni (meno lavoro nero, meno evasione fiscale);

  • maggiore sicurezza fisica (si stimano meno scippi o furti);

  • comodità (pagare ovunque con una carta senza bisogno di portarsi dietro i contanti e addio portafogli pesanti in borsa!);

  • igiene (i soldi sono portatori mondiali di germi e virus, in questo caso si eviterebbe questa possibilità).

Tra gli aspetti negativi, di un mondo senza più il nostro amato “cash”:

  • possibili attacchi informatici;

  • difficoltà per le generazioni più anziane;

  • costi delle banche.

Per questo, a una decisione così importante, bisognerebbe sicuramente arrivare preparati, prima di tutto dal punto di vista della sicurezza, o meglio della cybersecurity, ma anche dal punto di vista culturale. Infatti, un cambiamento repentino potrebbe generare panico, soprattutto negli anziani, abituati da una vita all’utilizzo del contante e avversi alla tecnologia (con rare divertenti eccezioni).

I punti positivi restano comunque validi, a patto che ci sia una normativa chiara anche per ciò che riguarda i costi per utenti, esercizi commerciali e utenti finali.

L’Italia, in ogni caso, resta abbastanza lontana dalla vetta della classifica per utenti che utilizzano metodi di pagamento alternativi al contante. Infatti, il Bel Paese è al 12esimo posto, con solo il 14% di transazioni, mentre in cima spiccano la Corea, con l’86% di transazioni tramite Pos, la Svezia e la Finlandia con l’80% e gli Stati Uniti con il 68%.

E voi, come preferite pagare? Siete #teamcash o #teamcontanti? Fatecelo sapere nei commenti!

COME IL CORONAVIRUS HA RIVOLUZIONATO IL LAVORO. VECCHIA STORIA PER CHI LAVORA NEL DIGITAL

Non entriamo nel merito medico/scientifico per quanto sta accadendo in Italia e nel mondo sul Coronavirus, ma riteniamo interessante approfondire la questione lavoro in un contesto in cui le aziende, attraverso un decreto, hanno dovuto forzatamente testare quello che comunemente viene definito “smart working”, “telelavoro”, “lavoro da remoto”, “lavoro agile” o semplicemente “lavoro da casa”.

Le direttive, soprattutto nel Nord Italia, sono di evitare gli spostamenti quando possibile e le stesse attività che ne hanno la possibilità hanno informato i propri dipendenti di rimanere a casa per limitare i contatti e il potenziale espandersi del virus.

Dunque paradossalmente questa situazione ha fatto emergere due aspetti positivi da considerare e approfondire:

–       In primo luogo ha rinfrescato le menti sui buoni comportamenti igienico-sanitario che si devono tenere quando si vive in società, tenendo presente alcune norme semplici che non tutti però adottano, come il lavarsi le mani o tossire sul gomito;

–       Ciò che interessa in questa sede è l’aspetto sociale che sta coinvolgendo il mondo del lavoro, costretto a mettersi alla prova con un sistema di cui da tempo ci si riempiva la bocca ma che in pochi finora hanno avuto il coraggio di testare: lo smart working.

Per far capire quanto la questione sia d’impatto sulla società basti vedere un dato incredibile che viene dalla Cina dove il Coronavirus ha ridotto le emissioni di CO2 di oltre un quarto. E’ ovvio che i motivi di questo calo hanno origine principalmente dalla diminuzione dell’utilizzo di carbone nelle centrali elettriche, della produzione delle raffinerie di petrolio, di prodotti in acciaio, dal drastico calo del voli nazionali, ma non possiamo non considerare anche  l’inquinamento generato ad esempio anche dal traffico su strada.

Tornando a noi, è sorprendente come in poco tempo i lavoratori si siano trovati finalmente a sperimentare una nuova organizzazione del lavoro che certamente, spenti i riflettori sulle preoccupazioni del dilagarsi del coronavirus, porterà molte attività a ripensare il sistema lavoro soprattutto al Nord Italia, dove il tessuto sociale è da sempre pronto ad accogliere il futuro e i cambiamenti.  Per il settore del Digital Marketing in realtà tutto questo non è nulla di nuovo sotto il sole, trattandosi di un ambito relativamente recente in cui è implicito un meccanismo di lavoro fluido e costantemente aggiornato.

SMART WORKING: ASPETTI NEGATI E RISPARMIO DI TEMPO E COSTI

Tra gli aspetti negativi che stanno emergendo, la sicurezza dei dati aziendali è al primo posto, seguito dall’impreparazione mentale nell’organizzare il lavoro in modo efficace e senza perdita di tempo, o l’apparente impossibilità di lavorare in team. La realtà è che questi limiti sono solo “ostacoli”, soprattutto per aziende poco avvezze all’innovazione, superabili con la tecnologia, tool, social, piattaforme virtuali.

Per il resto si è calcolato un risparmio di tempo per gli spostamenti da ufficio a casa tra i 60 e 90 minuti al giorno. Ovviamente dipende dai luoghi in cui si lavora, a Roma, ad esempio, il trasporto pubblico locale non è puntuale e le distanze possono essere molto dilatate.

Il tempo risparmiato in linea di massima viene impiegato così:

– Per il 50% in famiglia;

– 25% lavorando;

– 25% per hobby e sport.

Il risparmio non è solo per il dipendente, ma anche per l’azienda che adotta questo sistema di lavoro. In questo caso il risparmio non è di tempo ma economico, in costi fissi come per gestione di immobili ed energia.

Come già dimostrato in diverse realtà del nord Europa per le imprese, anche piccole e medie, la flessibilità del lavoratore genera elevati livelli di produttività e allo stesso tempo porta un guadagno sociale in termini di vita privata, un bene immateriale talmente prezioso da non avere valore.

FACEBOOK 2020 CAMBIA VESTE GRAFICA. DATING IN EUROPA SALTA SAN VALENTINO

A Primavera 2020 Facebook ha in programma un restyling grafico del desktop in tonalità scure. Questo spirito innovativo voluto da Mark Zuckerberg, coinvolgono soprattutto il newsfeed e il profilo personale. L’essenziale e il minimalista è lo stile che si punta a raggiungere per dare risalto alle informazioni essenziali e non appesantire la lettura dell’utente.

La modalità scura, con la possibilità di modificare il colore di sfondo velocemente, ha proprio questo obiettivo oltre alla volontà di svecchiare l’estetica della piattaforma, mantenendone intatte le funzioni.

In un secondo momento queste modifiche verranno applicate anche all’app, ma inizialmente i cambiamenti li vedranno pochi ristretti sul desktop a partire da aprile come test. Nel tempo tutti gli utenti saranno coinvolti, ma potranno anche utilizzare entrambe le versioni fino a fine anno. Dopo di che avrà la meglio la versione rinnovata.

Cosa caratterizzerà in sintesi Facebook in questa nuova veste grafica?

– Un design semplice ed ordinato;

– La leggibilità pulita e chiara del newsfeed e del profilo utente;

– Sfondo bianco o scuro, che si adatta all’uso notturno.

E per quanto riguarda le funzioni?

Facebook Dating, in aperta competizione con Tinder, pensato con l’obiettivo di connettere profili compatibili, a seguito dell’attivazione da parte dell’utente, doveva essere già attivo prima di San Valentino, ma qualcosa è andato storto. E’ stato rinviato il lancio in Europa a seguito di un’ispezione del Garante della privacy irlandese negli uffici Facebook di Dublino che si aspettava un approfondimento sulla protezione dei dati del servizio.

Non avendo ricevuto nessuna valutazione, hanno deciso di sospendere il servizio d’incontri  dichiarando: “I funzionari autorizzati del Dpc hanno condotto un’ispezione presso gli uffici di Facebook Ireland Limited a Dublino lunedì 10 febbraio e hanno raccolto la documentazione”.

Il portavoce Facebook ha risposto sottolineando come abbiano “lavorato con attenzione per creare solide misure di tutela della privacy” e di aver “condiviso queste informazioni con il Dpc irlandese prima del lancio europeo”.

Cambiando completamente argomento altra voce che si rincorre e che dovrebbe vedere la luce in questo 2020, è l’unificazione di tutta la messaggistica: Facebook Messenger, WhatsApp e della chat privata di Instagram.

COME RISPONDERE ALLE RECENSIONI SUL WEB: TRA HATERS E OPPORTUNITÀ

In questo articolo parleremo dei commenti e delle recensioni sul Web e forniremo una guida pratica su come rispondere al meglio anche a quelli negativi.

Quante volte ci capita di imbatterci in commenti odiosi sui social e in recensioni talmente dettagliate da scoraggiarci dal scegliere un ristorante piuttosto che un altro? Portali come TripAdvisor, Booking, lo stesso Google, ma anche Facebook, hanno fatto delle recensioni uno dei loro punti di forza e di interazione tra gli utenti.

RISPONDERE IN MODO PROFESSIONALE AGLI ODIATORI DA TASTIERA E SFRUTTARE I COMMENTI NEGATIVI A NOSTRO VANTAGGIO

La tecnologia ha rivoluzionato i tempi e i modi della comunicazione. Social dopo social, applicazione dopo applicazione, pagina dopo pagina, siamo entrati in questa realtà accelerata e in continua evoluzione. Per questo, il primo punto fondamentale per rispondere ai commenti degli utenti nel Web, è quello di distinguere tra critica e offesa.

COME RISPONDERE AI COMMENTI NEGATIVI SUL WEB?

Il primo passo è quello di distinguere l’offesa dalla critica. Sembra una banalità, ma a volte, la linea che separa le due è sottile e difficilmente individuabile.

Per rispondere a un commento offensivo, è consigliabile utilizzare gentilezza e fermezza. Questo perché, con modi gentili, si può rimarcare la differenza con l’odiatore del Web, che risulterebbe agli occhi di chi guarda, nel torto, a prescindere dal contenuto. I modi devono essere quindi pacati, ma non falsi: parliamo comunque di qualcuno che ci sta insultando!

La fermezza, e quindi la concretezza del proprio commento, porterà invece sostanza alla discussione. Quando possibile, si consiglia di rispondere anche sui contenuti, senza assumere una posizione difensiva.

Il Web è la trasposizione della realtà in un mondo, che seppur virtuale, rappresenta la vita di tutti i giorni, quindi comportiamoci nel modo quanto più realistico e professionale possibile.

La critica, invece, deve essere vista come un’opportunità per migliorarci! Anche le critiche apparentemente più bizzarre devono farci riflettere e insegnarci qualcosa. Dobbiamo svestire i panni dell’imprenditore/gestore e metterci in quelli del cliente.

Ora vi sveleremo una grande verità: le recensioni sono il più grande feedback sul vostro operato e sono una risorsa gratuita fondamentale per migliorarci. A critica costruttiva, dobbiamo imparare a rispondere ringraziando il cliente, e cogliendo questa opportunità per invitarlo nuovamente a provare i nostri servizi o prodotti.

Non perdiamo questa occasione unica per creare un rapporto di fidelizzazione del cliente, che in questo modo si sentirà importante e valorizzato da noi.

DOPO ED ENTRO QUANTO TEMPO DOBBIAMO NECESSARIAMENTE RISPONDERE A UN COMMENTO?

In questo caso la risposta non è univoca, ma cerchiamo di capire meglio. Una risposta pochi secondi dopo la critica, potrebbe essere dettata dall’emotività del momento, e come scopriremo più avanti, questo non è consigliabile.

Dall’altra parte, una risposta dopo due o più giorni, sembrerà invece costruita e potrebbe non essere letta dai tanti (speriamo!) utenti che frequentano la tua pagina, e che invece hanno già letto la critica ricevuta. Il consiglio quindi, è quello di rispondere assolutamente entro la stessa giornata, più precisamente entro qualche ora dal commento.

DOVE RISPONDERE ALL’UTENTE CHE CI LASCIA UNA RECENSIONE NEGATIVA?

Riguardo i luoghi, ricordiamoci che le pagine pubbliche sono aperte e visibili a tutti e quindi qualsiasi contenuto postato, arriverà non solo ai nostri followers, ma anche ai possibili clienti che potrebbero quindi orientare la loro scelta di consumo anche in base a queste informazioni. Per questo, consigliamo di rispondere pubblicamente al commento, così che anche gli altri utenti possano partecipare passivamente o anche attivamente al dibattito.

Se invece il contenuto riguarda informazioni sensibili o strettamente personali, consigliamo di rispondere al commento, sottolineando che, per rispetto e tutela della privacy del cliente, provvederete quanto prima a contattarlo privatamente così da chiarire e risolvere la questione.

Consigliamo di utilizzare questa opzione solo nei rari casi di informazioni sensibili, perché altrimenti potrebbe sembrare un modo per sviare il discorso e/o per non assumersi le proprie responsabilità.

QUANDO NON RISPONDERE PIÙ AI COMMENTI SUI SOCIAL?

Una volta capito il mood, i tempi e i luoghi della nostra risposta, dobbiamo capire quando è il momento di fermarci. In poche parole, quando too much è too much anche per il Web?

Cosa fare se l’utente risponde alla nostra risposta? Anche qui la risposta non è una e giusta per tutti, ma dobbiamo valutare i primi passaggi che abbiamo già elencato.

Quindi, qual è il tenore del commento, possiamo parlare di critica o offesa?  dopo Dopo quanto tempo ha risposto al nostro commento? Una volta fatte queste valutazioni, dobbiamo capire se ha senso o meno fornire un’ulteriore risposta.

Ricordiamoci che i commenti non devono trasformarsi in una corrispondenza epistolare! Esistono blog, video, contenuti visivi e altri modi per intrattenere i nostri followers! E poi diciamo la verità, gli altri utenti si stancano di leggere botta e risposta su una questione evidentemente esaurita. In casi estremi, giochiamoci la carta del “messaggio privato”.

Ricapitolando, per rispondere a un commento negativo sul Web, e per trasformarlo in opportunità costruttiva, dobbiamo innanzitutto rispettare una tempistica chiave che non renda la nostra risposta troppo impulsiva o dall’altra, obsoleta. Dobbiamo comprendere il tenore del commento e del commentatore, distinguendo tra hater e critica costruttiva, e infine modulare la nostra risposta di conseguenza. Ultimo passo, dobbiamo capire quando fermarci.

ECCO 3 CONSIGLI PRATICI PER RISPONDERE SUL WEB E NON RICADERE IN ERRORE

  1. Non cancellare i commenti e le critiche negativa: in tempi di screenshot, potresti rischiare di fare una figuraccia!

  2. Pubblica una Policy sui commenti: sono le regole del gioco della tua Pagina. È fondamentale per regolare il dibattito, e può essere utilizzata per bannare gli odiatori seriali.

  3. Non perdere mai la pazienza: il Web è come una rete, tutto quello che viene inserito, rimane imbrigliato nelle sue maglie. (E potrebbe essere usato contro di te).

In conclusione, ti ricordiamo che il Web è una grandissima opportunità per far conoscere la tua azienda, ma anche per migliorarla e per fidelizzare i clienti.

Comportati sui social proprio come faresti con un cliente che varca la soglia della tua attività commerciale! Professionalità e disponibilità devono essere i tuoi pilastri portanti, che permettono di affrontare qualsiasi situazione, anche le più insidiose! Ah, ultima cosa, un po’ di autoironia può essere la chiave per gestire al meglio una situazione difficile, usala per formulare a meglio la tua risposta ai commenti negativi sul Web!

Per non doverti preoccupare di gestire anche la tua immagine social, e di incappare in errori e fraintendimenti con i clienti, affidati a un Professionista del Web. Visita il nostro sito, e scopri tutti i nostri servizi!

 

TECNOLOGIA INTELLIGENTE DEL FUTURO: LE NOVITA’ DI CASA APPLE

Quali saranno nel 2020 le innovazioni della tecnologia informatica ? Con l’introduzione della rete 5G sarà possibile navigare e scambiare dati a velocità molto più elevate e le grandi case hi-tech si stanno preparando per introdurre sul mercato prodotti rivoluzionari: occhiali intelligenti, smartphone più potenti e software per la guida autonoma sempre più performanti. Scopriamo insieme quali.

TECNOLOGIE INFORMATICHE ANCORA PIÙ INTELLIGENTI

Appassionati di I-Phone preparatevi! Dopo più di un decennio in cui Apple ha dominato incontrastato il panorama della tecnologia informatica e telefonica, pare che per il prossimo futuro l’attenzione sul mobile verrà messa da parte per lasciare spazio ad altri prodotti hi-tech.

Quali?

In questo articolo parleremo degli ultimi ritrovati Apple per la tecnologia hi-tech: dagli occhiali intelligenti al focus sui servizi in abbonamento, ma parleremo anche delle macchine a guida intelligente e le novità del 5G.

GLI OCCHIALI INTELLIGENTI

Secondo le ultime notizie trapelate dalle riunioni segretissime di Apple l’attenzione dell’hi-tech del futuro sarà rivolta non più all’i-phone ma agli occhiali a realtà aumentata.

La prima realizzazione è prevista per il 2022-23, e saranno accompagnati da due auricolari. Pur non essendoci ancora voci ufficiali da parte della stessa Apple, pare che i due prodotti siano stati testati lo scorso Ottobre dagli impiegati in una riunione segreta presso la sede di Cupertino.

Le cuffie dovrebbero assomigliare a quelle per la realtà virtuale Oculus Quest, e saranno dotate di:

  • Display ad alta risoluzione

  • Telecamere montate all’esterno

  • Opzioni per mappare l’ambiente circostante.

Gli occhiali a realtà aumentata assomiglieranno a occhiali da sole un po’ più spessi,potranno essere indossati tutto il giorno così da essere utilizzati allo stesso modo dell’IPhone.

SERVIZI, SERVIZI, SERVIZI…IN ABBONAMENTO

Da Apple Music nel 2015 ne è passata di acqua sotto i ponti.

Ad oggi sono i servizi in abbonamento digitale a interessare l’azienda fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak.

Già da 20202 Apple prenderà in considerazione un pacchetto di abbonamenti che includerebbe Apple Music,  Apple TV Plus e Apple News Plus, lanciati quest’anno, ad esclusione di Apple Arcade, il servizio di abbonamento di videogiochi.

AUTO A GUIDA AUTONOMA

Anche Apple dopo Tesla e Google sta lavorando alle automobili a guida autonoma.

Project Titan è il nome in codice segreto che circola fra i corridoi degli uffici di Apple, per riferirsi al progetto in ambito automotive della società di Cupertino.

Sono già 5 anni che Apple sta lavorando a questo progetto ma per ora pochissime sono le notizie trapelate dai laboratori.

 Ancora non è chiaro se il progetto sia relativo ad una macchina con guida automatica, ma pare che negli anni si sia focalizzato più sull’elaborazione del software che sul mezzo.

L’IPHONE 12

Tranquilli l’IPhone non si volatilizza tanto che il prossimo anno dovrebbe uscire l’iPhone 12, con connettività 5G e che porterà la connessione dati a velocità elevatissime.

Le principali novità saranno queste:

  • Nuovo Design

  • Hardware integrato per funzionare su reti 5G;

  • Fotocamere superiori;

  • Una nuova forma di Touch ID

  • Face Lock

Per avere conferme tuttavia bisognerà attendere il prossimo evento di presentazione Apple.

Nel frattempo continuiamo a sognare come in una realtà virtuale che si rispetti, aspettando le novità che ancora una volta rivoluzioneranno le nostre vite.

TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE PER FARE PUBBLICITA’ SU LINKEDIN

Come funziona la pubblicità su Linkedin ? Come si fanno le sponsorizzate ? E soprattutto: Linkedin è lo strumento giusto per il mio brand ??

A tutte queste domande daremo delle risposte in questo articolo. Scopriremo come creare campagne pubblicitarie su linkedin utilizzando i vari tool per iniziare a creare la tua prima sponsorizzata su questa piattaforma di advertising.

PERCHÈ FARE PUBBLICITÀ SU LINKEDIN ?

Come dice Linkedin stesso : “Fare pubblicità su LinkedIn aiuta aziende grandi e piccole a raggiungere i loro obiettivi”.

Sicuramente è un’affermazione un po’ di parte..

Ma quello che c’è di vero è che Linkedin è un ottimo strumento per fare marketing b2b.

Anche se gli utenti di linkedin sono un terzo di quelli di facebook o instagram questa piattaforma Social si riferisce a un pubblico molto specifico: professionisti e grandi aziende.

Quindi è un ottimo strumento per fare pubblicità quando l’obiettivo non è rivolgerti a un consumatore ma alle figure professionali interne all’azienda. È per questo che il modo di fare pubblicità sul Linkedin è del tutto particolare e ciò si riflette su come è stato concepito.

Questo articolo è una guida per principianti al tool di Gestione Campagne per poter iniziare a destreggiarsi con la piattaforma di advertising di Linkedin.

Perciò se già conoscete questa piattaforma in tutti i suoi aspetti, forse questo non è l’articolo che fa per voi.

O forse sì ??

Dal momento che le cose nel web  cambiano molto rapidamente un po’ di ripasso fa sempre bene, no??

IL TOOL GESTIONE CAMPAGNE DI LINKEDIN

Il tool gestione campagne di Linkedin è molto simile al Gestisci Inserzioni di Facebook, ma presenta una struttura un po’ più complessa.

La schermata principale è divisa in tre sezioni:

  • Gruppi di Campagne: Riunisce diverse campagne in un solo gruppo e modificando un aspetto del gruppo cambierai di conseguenza le impostazioni alle campagne ad esso associate. Molto utile per fare modifiche sul budget o sulle date che si rifletteranno su tutte le campagne.

  • Campagne: Qui puoi visualizzare tutte le campagne che hai creato, verificare l’offerta per ogni campagna, e monitorare tutte le metriche dei risultati.

  • Annunci: In questa sezione trovi tutti gli annunci e le metriche relative. E’ molto importante dare sempre uno sguardo a questa sezione per verificare se gli annunci sono attivi o sono stati sospesi per violazioni delle policy di Linkedin.

Nella barra in alto trovi invece tutti i vari tool più avanzati di linkedin come l’insight tag o i moduli per raccogliere una lista di contatti e riunirli poi sotto un unico pubblico.

Questo è solo una guida iniziale di Linkedin Business, “for beginners”; per gli utenti che già conoscono questa piattaforma presto faremo una guida più avanzata.

Per ora ci limiteremo a fornire le conoscenze base e quindi continuiamo su quali tipi di annunci puoi sponsorizzare su Linkedin.

TIPOLOGIE DI ANNUNCI SU LINKEDIN 

Contenuti Sponsorizzati

Sono annunci con un immagine di formato 1200*628 px , con un aparte per il copy e la call to action in basso.

I contenuti sponsorizzati possono essere di due tipi:

  • Contenuto già pubblicato sulla bacheca della Pagina Business aziendale

  • Contenuti che si creano solo per l’inserzione e non risultano visibili sulla bacheca della pagina. Molto utili se vuoi fare dei test senza che gli utenti della tua pagina li vedano.

Annunci di Testo

sono annunci che si limitano a un solo contenuto di testo e vengono visualizzati nella colonna destra della bacheca, quindi difficilmente catturano l’attenzione dell’utente.

Rappresentano un tipo di sponsorizzazione che sconsigliamo per i seguenti motivi.

  • Non sono mostrati sull’app e sulla versione mobile

  • Sono solitamente poco efficaci in termine di CTR

  • Hanno un costo per clic alto

Messaggi InMail sponsorizzati

Annunci pubblicitari che vengono inviati direttamente alla persona che rappresenta il target di utenti da te scelto. Questa vedrà comparire fra i suoi messaggi il contenuto che hai sponsorizzato.

Possono essere intrusivi su certe fasce di utenti, ed essere considerati dal destinatario come SPAM !

Una volta scelto il tipo di annuncio da pubblicare, per fare pubblicità su Linkedin serve conoscere la strategia di offerta con cui vuoi partecipare all’asta con altri contendenti.

STRATEGIE DI OFFERTA 

Nella sezione dedicata al Budget puoi scegliere fra tre tipi diversi di offerta per pagare le inserzioni..

Ma come scegliere quella più adatta a te ?

Offerta CPM Massima

Imposti tu l’offerta massima e sei sicuro che Linkedin non spenderà di più di quanto hai inserito come valore limite. È utile se vuoi avere un controllo totale sul CPM (costo per 1000 impression). Ricorda che con questa offerta se Linkedin non riuscirà a spendere tutto il budget il costo per risultato potrebbe salire.

Offerta CPC Ottimizzata

Scegli tu l’offerta e i risultati verranno distribuiti fra gli utenti che fanno l’offerta migliore e hanno maggiore probabilità di generare risultati. Di conseguenza il CPC dipenderà dalla competizione con altri utenti che fanno una strategia simile alla tua.

Questa offerta è disponibile per obiettivi come : visite del sito Web, interesse, generazione di lead e conversioni sul sito Web.

Offerta Automatica

Linkedin deciderà in base allo storico delle offerte quale è il costo più indicato per il tuo annuncio) Usa questa strategia di offerta se vuoi ottenere il massimo dei risultati dal tuo annuncio, ma ricorda che il costo potrebbe essere più alto di quanto hai proposto nell’offerta.

Questa strategia di offerta è disponibile solamente per i contenuti sponsorizzati !

LANCIA LA TUA CAMPAGNA

Adesso sei pronto a lanciare la tua prima campagna Linkedin Ads !

Il bacino di utenti è molto inferiore rispetto a quello di Facebook quindi ricorda che fare pubblicità su linkedin costa molto di più e i risultati se non si è bravi a destreggiarsi con le impostazioni del tool gestisci campagne possono essere molto deludenti.

Perciò studia le strategie migliori, crea diversi test con i copy e le impostazioni e monitora il CPC costantemente.

Se non vuoi rischiare di sprecare il budget e buttare i soldi puoi affidarti ad una agenzia di Digital Marketing.

8 TENDENZE DEL SOCIAL MEDIA MARKETING: LA PUBBLICITÀ ONLINE DEL FUTURO

Con oltre 2,4 miliardi di persone solo su Facebook, il futuro dei social media è sempre più brillante . E se i cambiamenti sono così rapidi, non dovresti rimanere fermo alla maniera di fare pubblicità online di oggi. Ecco perchè in questo articolo scopriremo le 9 tendenze emergenti da tenere sotto controllo per battere sul tempo la concorrenza !

Cosa riserva il futuro per i social media?

1. VR e AR

Quando pensi ai social media, potresti non immaginare immediatamente l’effetto che avrà la realtà virtuale sul modo di fare pubblicità online nei prossimi anni.. Le cose stanno per cambiare..

Snapchat è la prima piattaforma che sta sfruttando la realtà aumentata.

Attraverso i suoi servizi, le persone possono utilizzare l’AR per valutare l’aspetto di un capo prima di procedere all’acquisto.

E’ possibile così provare un paio di occhiali, indossarli senza dover andare in negozio.

2. Video social

Se inizia a scorrere il feed delle notizie su Facebook in pochi secondi verrai bombardato da centinaia di video.

I contenuti visuali stanno rapidamente prendendo tutta l’attenzione dei social.

Per non rimanere indietro inserisci video professionali nella tua strategia di social media marketing.

Tieni presente che i video sui social media devono essere brevi.

Ci sono troppe distrazioni e l’attenzione dell’utente-tipo del web ha una soglia di attenzione molto ristretta.

Più i tuoi video sono brevi, più è probabile che le persone li guardino fino alla fine !

3. Social media per il servizio clienti

Molte aziende stanno spostando il loro servizio clienti sulle piattaforme di social media.

L’uso di piattaforme, come l’app Facebook Messenger per rispondere alle domande e risolvere le preoccupazioni dei clienti sta rapidamente diventando la norma nelle pratiche di customer service.

Facebook ha ben compreso questa tendenza e ha già implementato l’opzione per utilizzare le risposte automatiche e i chatbot.

Questi strumenti riducono il lavoro manuale, delegando gran parte del lavoro all’intelligenza artificiale.

Detto questo dovresti comunque avere anche un servizio clienti più tradizionale: meglio perciò utilizzare sia l’assistenza sulla linea telefonica personale e un sistema di chat presente sul tuo sito web.

4. Maggiore influenza sul marketing

Sapevi che il 40% delle persone ha acquistato un prodotto dopo aver visto il suo influencer preferito presentarlo sul proprio canale?

Questo è uno dei motivi per cui le sponsorizzate aumentano di popolarità su piattaforme come YouTube e Instagram.

Le persone preferiscono acquistare prodotti se li vedono in azione.

I tuoi annunci video potrebbero essere belli ed emozionanti, ma c’è sempre la percezione che gli annunci sovrastimino un prodotto. I consumatori hanno l’impressione che gli influencer mostrino i prodotti come sono realmente e credono più in questo tipo di pubblicità online.

Gli influencer hanno anche migliaia di follower, potenziali utenti da attirare.

5. Messaggi acquistabili

Lo shopping unico è il futuro dei social media. Non forzare le persone a visitare il tuo sito attraverso le piattaforme dei social media. Lascia che facciano acquisti direttamente tramite i post.

Plugin come Shopify dispongono già di questa funzionalità.

Su Instagram hai caricato un nuovo post pubblicitario di una donna che indossa l’ultima borsa della tua azienda? Lascia che le persone facciano clic su quella borsa e acquistino la borsa senza uscire da Instagram!

Questo privilegia la convenienza e riduce significativamente i passi che le persone devono fare.

Come accennato, ci sono troppe distrazioni sui social media. Anche i tuoi contenuti sono una di quelle distrazioni, attirare l’attenzione della gente mentre scorre verso il basso il proprio feed.

I post convincono le persone ad acquistare perché gli utenti pensano immediatamente di poter acquistare e quindi continuano a scorrere verso il basso.

6. Contenuto interattivo

Quando si tratta di contenuti interattivi, Facebook e Pinterest regnano sovrani. Questa tendenza continuerà a crescere nel 2020 perché il pubblico non vuole più pubblicità online passiva.

Lascia che il tuo pubblico partecipi attivamente !

Ti chiederai quindi che tipo di contenuto interattivo postare?

Le cose che puoi fare per coinvolgere i tuoi utenti sono molte.

  • Presentare sondaggi

  • Condurre video di Facebook Live per ospitare sessioni di domande e risposte.

  • Presenta concorsi su Instagram o Pinterest o

  • Enfatizza i contenuti generati dai consumatori per generare ulteriore interesse e partecipazione.

Utilizza questa strategia e la tua pubblicità online sui social diventerà virale !

8. Passa ad altre piattaforme

Facebook è ancora il re incontrastato quando si parla di social media, ma ci sono molte nuove piattaforme emergenti all’orizzonte.

Tik-Tok, Snapchat e Pinterest stanno rapidamente guadagnando terreno.

YouTube, sebbene sia principalmente una piattaforma video, è anche un social media, quindi non puoi ignorarlo.

9. Contenuto temporaneo

Vuoi che le persone sui social media provino quel senso di urgenza che li spinge a comprare, abbonarsi o commentare prima che il limite di tempo percepito sia scaduto?

Puoi farlo attraverso contenuti temporanei.

Le storie di Facebook sono gli strumenti migliori da utilizzare per questo.

Le storie durano solo 24 ore, quindi pubblicizza promozioni e sconti limitati lì. Il tempo limitato e l’esclusività possono portare a conversioni.

Non aspettare domani

Entra nel futuro dei social media oggi!

Il social media marketing non sta mai fermo.

Le piattaforme continuano a crescere e ad evolversi e lo stesso dovrebbero fare le tue strategie.

Il futuro dei social media coinvolge più prospettive e questi 8 punti che abbiamo esaminato sono alcuni degli strumenti che ti permetteranno di superare subito la concorrenza.

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