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DIGITAL MARKETING TRENDS DEL 2020

Quali sorprese ci rivelerà il prossimo anno in ambito Digital?

Ci siamo abituati alla velocità dei cambiamenti nel mondo della comunicazione digitale ma quali sono i Digital Marketing trends del 2020 ?

In questo articolo scopriremo insieme i Digital Marketing trends del 2020, parleremo delle nuove opportunità per le aziende, delle novità per i professionisti della comunicazione digitale e di tutto ciò che chi gravita intorno al web marketing dovrebbe sapere.

Voice Search 

Nei prossimi anni assisteremo a una vera e propria rivoluzione nel campo della ricerca vocale.

Si stima che nel 2020 più del 21% delle ricerche totali su Internet verrà affidato a comandi vocali.

Operatori smart voices come quelli dei due colossi Google e Amazon diventeranno strumenti insostituibili che ci aiuteranno a trovare qualsiasi prodotto o servizio presente sul web grazie al solo utilizzo della voce.

Questa potente tecnologia che sfrutta le tecniche di machine learning rivoluzionerà anche il modo di fare SEO.

Secondo i migliori Seo Specialist gli utenti non digiteranno più query scritte per i motori di ricerca ma avverrà l’esatto contrario. Saranno i motori di ricerca a doversi adattare a query parlate e quindi parole chiave più lunghe e discorsive.

Ricerca vocale, Intelligenza Artificiale, Virtual reality, Chatbot sempre più performanti, video Marketing e visual Search, sono queste le parole che domineranno i digital marketing trends.

È ormai un dato di fatto che il futuro del lavoro sarà sempre di più controllato dal digital marketing. In Italia Il mercato dei servizi e delle tecnologie digital sposta quasi 65 miliardi annui e la curva positiva non accenna a diminuire.
Questa Rivoluzione Digitale che stiamo vivendo implica però da parte dei professionisti digital e da parte delle imprese un aggiornamento continuo sulle innovazioni e gli strumenti che permettono di ampliare il bacino di utenti e sviluppare una comunicazione efficace.

Perciò basta con i preamboli e parliamo dei principali digital marketing trends del 2020. (qui si può modificare e inserire un kw)

Matt Cutts (SEO Google)

 “Quello che probabilmente la gente vuole quando fa una query parlata, è che più si aggiungono parole, più risultati si ottengono, perché così sappiamo di più. Quindi dovremo sicuramente cambiare punto di vista e, invece di aggiungere una “e”, cercare di estrarre il succo per riassumere ciò che stanno cercando e poi trovare la corrispondenza con l’idea generale.”

Chi fa SEO dovrà quindi rivedere la propria strategia per intercettare le ricerche degli utenti e adattarsi ad algoritmi diversi e più sofisticati che sfruttano il continuo progresso dei sistemi di IA.

Come l’Intelligenza Artificiale trasformerà il Digital Marketing

Mentre navighiamo su Internet visualizziamo banner e popup pubblicitari, ma anche se molto precisi  spesso non corrispondono ai reali interessi di ricerca del target a cui vogliamo arrivare..

Questo perchè fino a poco tempo fa gli algoritmi che decidevano a chi e dove indirizzare il nostro messaggio non erano così accurati.

Ma oggi grazie alla potenza di calcolo dell’ Intelligenza Artificiale e al Machine Learning possiamo analizzare grandi quantità di dati e decidere in poco tempo chi è l’utente più ricettivo al nostro messaggio.

I campi di applicazione del progresso delle IA sono vasti:

  • Ottimizzare le campagne di Email Marketing creando strategie automatizzate che anticipano il comportamento degli utenti

  • Creare reportistiche di analisi dati molto specifiche

  • Analizzare comportamento degli utenti sul nostro sito per migliorare User Experience

  • Automatizzare il processo di acquisto su un e-commerce

Ma la lista delle possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale non finisce quà e ogni giorno si sperimentano nuovi campi di applicazione per il web marketing.

Chatbot

In futuro vincerà chi offrirà la migliore User Experience e per farlo bisognerà soddisfare le richieste degli utenti ed affiancarli nel loro processo di navigazione del nostro servizio.

Saper sfruttare la potenza delle chatbot offre diversi vantaggi:

  • Costruzione di liste contatti

  • Offrire servizio di customer Care h 24

  • Costruire campagne pubblicitarie specifiche per ogni utente

Ma questi sono solo alcuni degli utilizzi possibili con gli strumenti attuali.

In futuro aumentando la potenza degli algoritmi si arriverà a servizi di automazione sempre più precisi.

Con l’aiuto delle IA le chatbot risponderanno in maniera adeguata e sempre più personale alle richieste di aiuto degli utenti permettendo così agli specialisti del Customer service di coordinare le macchine e renderle sempre più performanti.

Video Marketing

Un altro trend che sicuramente dominerà il nostro futuro nei prossimi anni sarà quello del video marketing.

Nell’ambito dei contenuti il video piace sempre di più.

Il 97% dei marketer conferma che i video contribuiscono a influenzare le scelte di acquisto dei clienti;

Il video Marketing viene utilizzato nelle strategie di Content Marketing per far conoscere meglio un brand, per creare percorsi facilitati di e-learning, per aumentare l’engagement dell’utente con la nostra pagina social o con il nostro sito.

I principali Social Network si stanno adattando a una rivoluzione visuale che è già iniziata.

Facebook da poco ha introdotto nuove limitazioni nelle inserzioni mobile riducendo testo e modificando le dimensioni dei contenuti multimediali.

Instagram fa lo stesso e dopo l’esperimento di IGTV sta sviluppando nuove funzionalità per le Stories.

Dopo la conferenza F8 degli sviluppatori di Facebook le trasformazioni del Social Blu hanno innescato un movimento propulsivo di restyling che non accenna ad arrestarsi.

Se vuoi un breve riassunto di tutto quello che è stato detto nello scorso F8 lo trovi qui.(https://www.alsolved.org/blog/2019/5/2/le-novita-2019-su-facebook-messenger-instagram-e-whatsapp)

Interattività

Dunque  un futuro per il Digital Marketing brillante che ci riserverà notevoli sorprese nei prossimi mesi e nuove possibilità di applicazione in diversi campi.

Ricerca vocale, Intelligenza Artificiale, Virtual reality, Chatbot sempre più performanti, video Marketing e visual Search ma non solo.

È un mercato in continua mutazione che si adatta ai cambiamenti che hanno rivoluzionato il nostro modo di navigare nel web.

E per riassumere se c’è una parola che dominerà i prossimi anni quella sarà interattività.

Interattività fra uomo e macchina, interattività fra produttore e cliente, interattività di testo e immagini.

Ma per cogliere tutte queste potenzialità è necessario restare informati e al passo con le novità della tecnologia, perciò rimanete connessi con il nostro Blog.

OCCHIO ALLA VOCE! LA RICERCA VOCALE PRENDE IL LARGO NEL MONDO DIGITALE

La ricerca vocale è il futuro! La dimostrazione ad oggi la offrono i cellulari e quegli elettrodomestici che fanno dell’intelligenza artificiale collegata con i dispositivi digitali, il proprio orgoglio. Per capire quanto la ricerca vocale stia diventando significativa nel web e nella sua evoluzione, è interessante soffermarsi su alcuni dati riguardanti i principali trend del 2019, come riportato dal Search Engine Land:

·      Per il 59% le ricerche avvengono da mobile. Un sorpasso all’utilizzo del desktop dichiarato nel lontano 2015 e che oggi ci sembra scontato ma ha davvero rivoluzionato tanti aspetti dell’usability di un utente;

·      Secondo lo studio analizzato su 1700 adulti statunitensi a inizio 2019 ha evidenziato come la voce è ora la scelta numero due per la ricerca mobile, dopo il browser mobile e potrebbe scavallare l’inserimento di testo come interfaccia utente principale per la ricerca mobile nel 2020;

·      In estate Adobe ha reso noto un sondaggio in cui viene sottolineato come il 48% dei consumatori utilizza la voce per “ricerche Web generali”. Tra i principali usi vocali su smartphone troviamo: Indicazioni durante la guida (52%), effettuare una chiamata (51%), invio di un testo (50%), verifica del tempo (49%), riproduzione di musica (49%);

·      Un rapporto Microsoft di aprile aggiunge altre voci come la ricerca di un dato di fatto (68%), di un’azienda (47 %), di un prodotto o servizio (44%) o fare una lista della spesa (39%);

·      Altro importante dato da tenere conto è il numero complessivo di altoparlanti intelligenti nei mercati globali. Una ricerca Edison ne ha contati all’inizio del 2019 circa 118 milioni nelle case degli Stati Uniti. La cifra è forse inferiore (65 milioni o 58 milioni) se si considera che ogni persona ne possiede più di uno;

·      Secondo i sondaggi Amazon, con il suo Echo Dot, controlla circa il 70% del mercato degli altoparlanti intelligenti degli Stati Uniti. Qual è il segreto del successo? La società di analisi Canalys lo individua nel sottoprodotto del suo canale diretto;

·      Per l’assistente virtuale un rapporto di Microsoft ha ripartito la quota di mercato con Google Assistant e Siri in pareggio al 36%, seguiti da Alexa;

·      Il legame tra ricerca mobile e locale si intensifica: le ricerche su dispositivi mobili raggiunge il 46% a Ottobre 2018;

·      Come cresce la soddisfazione verso la ricerca vocale e gli assistenti virtuali, crescono anche le preoccupazioni sulla privacy. Secondo un sondaggio del 2019 di Path Interactive “il 79% degli intervistati è almeno un po’ preoccupato per la privacy o la sicurezza dei dati”. Ad avvalorare questo dato ci si mettono i casi di hacking, le intercettazioni da parte del governo sempre in ascolto.

Non tutti usano ancora la ricerca vocale abitualmente ma è ormai assodato che gli utenti daranno alla voce un ruolo sempre più decisivo nella vita di tutti i giorni.

TECNOLOGIA INTELLIGENTE DEL FUTURO: LE NOVITA’ DI CASA APPLE

Quali saranno nel 2020 le innovazioni della tecnologia informatica ? Con l’introduzione della rete 5G sarà possibile navigare e scambiare dati a velocità molto più elevate e le grandi case hi-tech si stanno preparando per introdurre sul mercato prodotti rivoluzionari: occhiali intelligenti, smartphone più potenti e software per la guida autonoma sempre più performanti. Scopriamo insieme quali.

TECNOLOGIE INFORMATICHE ANCORA PIÙ INTELLIGENTI

Appassionati di I-Phone preparatevi! Dopo più di un decennio in cui Apple ha dominato incontrastato il panorama della tecnologia informatica e telefonica, pare che per il prossimo futuro l’attenzione sul mobile verrà messa da parte per lasciare spazio ad altri prodotti hi-tech.

Quali?

In questo articolo parleremo degli ultimi ritrovati Apple per la tecnologia hi-tech: dagli occhiali intelligenti al focus sui servizi in abbonamento, ma parleremo anche delle macchine a guida intelligente e le novità del 5G.

GLI OCCHIALI INTELLIGENTI

Secondo le ultime notizie trapelate dalle riunioni segretissime di Apple l’attenzione dell’hi-tech del futuro sarà rivolta non più all’i-phone ma agli occhiali a realtà aumentata.

La prima realizzazione è prevista per il 2022-23, e saranno accompagnati da due auricolari. Pur non essendoci ancora voci ufficiali da parte della stessa Apple, pare che i due prodotti siano stati testati lo scorso Ottobre dagli impiegati in una riunione segreta presso la sede di Cupertino.

Le cuffie dovrebbero assomigliare a quelle per la realtà virtuale Oculus Quest, e saranno dotate di:

  • Display ad alta risoluzione

  • Telecamere montate all’esterno

  • Opzioni per mappare l’ambiente circostante.

Gli occhiali a realtà aumentata assomiglieranno a occhiali da sole un po’ più spessi,potranno essere indossati tutto il giorno così da essere utilizzati allo stesso modo dell’IPhone.

SERVIZI, SERVIZI, SERVIZI…IN ABBONAMENTO

Da Apple Music nel 2015 ne è passata di acqua sotto i ponti.

Ad oggi sono i servizi in abbonamento digitale a interessare l’azienda fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak.

Già da 20202 Apple prenderà in considerazione un pacchetto di abbonamenti che includerebbe Apple Music,  Apple TV Plus e Apple News Plus, lanciati quest’anno, ad esclusione di Apple Arcade, il servizio di abbonamento di videogiochi.

AUTO A GUIDA AUTONOMA

Anche Apple dopo Tesla e Google sta lavorando alle automobili a guida autonoma.

Project Titan è il nome in codice segreto che circola fra i corridoi degli uffici di Apple, per riferirsi al progetto in ambito automotive della società di Cupertino.

Sono già 5 anni che Apple sta lavorando a questo progetto ma per ora pochissime sono le notizie trapelate dai laboratori.

 Ancora non è chiaro se il progetto sia relativo ad una macchina con guida automatica, ma pare che negli anni si sia focalizzato più sull’elaborazione del software che sul mezzo.

L’IPHONE 12

Tranquilli l’IPhone non si volatilizza tanto che il prossimo anno dovrebbe uscire l’iPhone 12, con connettività 5G e che porterà la connessione dati a velocità elevatissime.

Le principali novità saranno queste:

  • Nuovo Design

  • Hardware integrato per funzionare su reti 5G;

  • Fotocamere superiori;

  • Una nuova forma di Touch ID

  • Face Lock

Per avere conferme tuttavia bisognerà attendere il prossimo evento di presentazione Apple.

Nel frattempo continuiamo a sognare come in una realtà virtuale che si rispetti, aspettando le novità che ancora una volta rivoluzioneranno le nostre vite.

GLI ERRORI TERRIFICANTI DA EVITARE SE VUOI COSTRUIRTI UNA REPUTAZIONE DIGITALE VINCENTE

Halloween si avvicina e per rendere questa giornata meno terrificante evita di fare questi errori e costruisci una reputazione digitale vincente.

Buona lettura.

LA REPUTAZIONE DIGITALE NON È UNA MASCHERA CHE FA PAURA 

E’ dagli errori che s’impara”,

Niente di più vero.

La festa di Halloween è un’ottima occasione per farvi venire una grande paura e rendervi più consapevoli degli errori da non fare per costruire una reputazione digitale, efficace e ben strutturata, fidelizzando così i propri clienti, in modo sincero e duraturo nel tempo.

Prima di tutto per costruire la propria reputazione digitale il cliente non deve avere dubbi su chi è il suo interlocutore.

L’azienda a cui si affida deve trasmettergli sicurezza anche perché attraverso recensioni e feedback negativi il web smaschera gli impostori e li annienta senza pietà.

Ma come si costruisce una solida reputazione digitale?

Di seguito le best practices per non farsi cogliere in fallo dal web.

  • Individua il tuo pubblico; Traccia delle chiare e complete buyers personas per conoscere tutto sul tuo utente target.

  • Studia i movimenti dei competitor, si può prendere spunto ma mai imitare.

  • Trova ed evidenzia i tuoi punti di forza. Cos’è che ti distingue dalla folla ?

Per scoprirlo prova a rispondere a queste domande: “Qual è il mio valore aggiunto sul mercato?” e “Perché dovrebbero acquistare dalla mia azienda?”;

  • Trasmetti la tua personalità con coerenza rispetto al settore di riferimento;

  • Monitora le news e aggiornati sulle tematiche calde che riguardano servizi e prodotti del tuo business..

  • Per qualsiasi settore professionale, un grande errore è non prefissarsi una strategia chiara e obiettivi definiti.

È ovvio che nel corso di un progetto le idee improvvise che vengono alla mente sono molte, ma l’obiettivo finale deve essere preciso e sempre lo stesso.

Per farlo costruisci un piano di marketing ben strutturato.

Il resto si può organizzare suddividendo il lavoro nel tempo (partendo ogni 3/6 mesi) e, attraverso l’analisi dei risultati ottenuti, modificare o rafforzare la strategia in micro-obiettivi per raggiungere il traguardo finale.

Ricorda che confrontarsi apertamente con il cliente è necessario per comprendere i suoi bisogni.

Ma attenzione a non commettere l’errore di utilizzare con tutti lo stesso approccio comunicativo.

Fate parlare prima chi vi sta davanti così saprete con chi avete a che fare e come rivolgervi per indicargli la giusta strategia.

INSTAGRAM DA INCUBO

Per aumentare i follower e creare una community non bisogna pagare nessuna piattaforma o loschi individui che promettono di farti ottenere numeri esorbitanti di like.

I like sono una vanity metric, che tradotto significa “sono belli, ma non ballano”.

Basti pensare che, anche se ancora in fase di test, Instagram sta nascondendo i like dalle pagine business.

Solo la costanza, la professionalità e l’autenticità pagano nel tempo.

L’autenticità, in una società dove l’apparenza inganna, viene molto apprezzata. Mai apparire come non si è.

L’apparenza inganna

E’ per questo che se si è sicuri della validità del proprio brand rispondere ad un commento negativo o ammettere alcune criticità può essere una buona occasione per guadagnare punti.

Mai rivolgersi a tutti.

Bisogna parlare ad un pubblico definito e interessato, in caso contrario si risulta invadenti e fastidiosi.

Evita gli #hashtag dai 5 milioni di post in sù perché la tua visibilità è pari a zero vista la mole di foto pubblicata sull’argomento.

Gli hashtag da 1 a 5 milioni o da 1 milione in giù consentono di raggiungere più utenti nell’arco della giornata o nel tempo.

Altro errore da non fare è avere un profilo poco coerente con la propria reputazione digitale e non essere costanti nella pubblicazione dei post.

Quanti post pubblicare?

Dipende dalla propria attività, il consiglio è un post al giorno se hai qualcosa di utile, interessante, curioso o simpatico da raccontare.

Altrimenti anche due alla settimana vanno bene. Mai dare l’impressione di pubblicare giusto per esserci.

E se non hai tempo di curare la pagina business puoi affidarti ad un reparto Social Media di una web agency.

FACEBOOK DA BRIVIDI

Tutto ciò che abbiamo indicato come “errore” per il profilo Instagram, vale anche per la pagina di Facebook della tua azienda.

Riassumiamo quello che abbiamo detto poco prima:

  1. Inutile acquistare fan e like

  2. Non crearti un’immagine fasulla per gonfiare la tua attività;

  3. Non tralasciare i commenti negativi o rispondere con stizza o con il copia e incolla.

  4. Non infastidire gli utenti con la pubblicazione continua di Post inutili;

  5. Non invitare tutti a mettere Mi Piace alla tua Pagina.

  6. Individua un pubblico interessato agli argomenti trattati sulla tua pagina;

  7. Non fare della tua pagina una discarica di link di offerte commerciali, crea contenuti interessanti e di attualità che anche tu leggeresti;

  8. Non pubblicare post in maiuscolo né elenchi di hashtag;

  9. Realizza una pagina dialogo non monologo,

  10. Monitora l’analisi Insight e mettiti alla prova con nuove strategie attraverso i test;

  11. Non credere che Facebook sia gratuito: per ottenere conversioni è necessario investire in sponsorizzate;

  12. Non abbandonare la pagina e ottimizzala in tutte le sue parti: immagini di profilo e copertina, utilizza vetrine, eventi…

Per farlo occorre un lavoro serio e professionisti che conoscono le regole e il linguaggio dei social, capaci di costruire una reputazione  una comunicazione digitale efficace. Rivolgiti all’Alsolved e richiedi una consulenza.

YOUTUBER DA PROFONDO ROSSO

Stai cercando di avere successo come Youtuber ma non riesci?

Forse stai facendo questi orrori:

  • Programma un calendario editoriale per la pubblicazione dei video. Caricarne troppi in poco tempo può confondere gli utenti che si ritroveranno la home intasata dai tuoi video. Invece pubblicare un video una tantum non aiuta a fidelizzare l’utente. A seconda del format, anche due video a settimana di buona qualità possono bastare.

  • Non sottovalutare il nome e la grafica. Scegli un nome facile e coerente con l’argomento trattato e immagini accattivanti per presentare il tuo video come merita, ricordandoti di ottimizzare il tutto con descrizione e tags.

  • Pubblichi video di bassa qualità. Ovviamente dipende dal settore, ma anche se la telecamera è rivolta a te che parli, l’utente deve poter vedere un video senza sforzare la vista;

  • Ti presenti come un tuttologo. Scegli un argomento originale o specifico da approfondire per distinguerti.

IL DIETRO LE QUINTE CHE T’AMMAZZA…IL VIDEO!

Con lo smartphone oggi tutti producono ed editano video da condividere.

Ma quella che può sembrare un’abitudine, se non  è progettata bene può rendere vani tutti gli sforzi di realizzazione.

Quali sono gli orrori da non commettere ?

  • Il primo errore è non inserire i sottotitoli. Spesso i video si visualizzano in metro, per strada, in ufficio o luoghi senza audio, necessario per una buona esperienza utente è inserire sempre i sottotitoli.

  • Fare video lunghi. Gli utenti stanno cercando informazioni veloci ed esaustive. IL video dovrebbe avere una lunghezza massima di 20 sec.

  • Posizionare il cellulare nel verso che si desidera (in orizzontale per Youtube, in verticale per IGTV), e cambiarlo in corso d’opera. Il risultato è un video per metà bruciato;

  • Fare scatti, e usare lo zoom. Il movimento deve essere dolce, non far venire il mal di testa!

  • Inquadrare il soggetto controluce o in parte in ombra. Almenochè non volete un effetto psichedelia anni 70, questo è certamente da non fare.

Quindi, se non vuoi che la tua comunicazione si trasformi in una commedia piena di orrori per Halloween 2019, puoi richiedere la consulenza di professionisti del settore.

Scrivi qui nei commenti quali sono per te altri orrori da non commettere.

 

 

WWW HAPPY BIRTHDAY! SONO GIA’ PASSATI 30 ANNI DA QUANDO LA RETE HA CAMBIATO LA NOSTRA VITA

Ma la rivoluzione del web non è ancora completa. Il 30% della popolazione mondiale ancora non vi ha accesso. 

Il World Wide Web spegne 30 candeline. I suoi genitori Tim Berners-Lee e Robert Cailliau il 12 marzo 1989 gettarono le sue basi al Cern e da allora nulla fu come prima. Da allora ne è passata molta di acqua sotto i ponti ed è per questo che per far rivivere la rete dei primi anni e rendere consapevoli gli utenti della grande rivoluzione avvenuta in così poco tempo, il Cern ha realizzato una piattaforma dove “navigare stile ritorno al futuro attraverso solo strutture in codice.

L’unico limite alla rete è il suo sviluppo nei paesi poveri dove ancora oggi possedere un computer è un sogno per la maggior parte della popolazione. Stiamo parlando del 30% delle persone di tutto il mondo. Berners-Lee in occasione del Web Summit di Lisbona a Novembre ha proposto un ‘Contratto per il web‘, con il fine di stabilire una normativa a sostegno della rete. “Le aziende devono fare di più per garantire che la ricerca del profitto a breve termine non vada a scapito dei diritti umani, della democrazia, dei fatti scientifici o della sicurezza pubblica. Piattaforme e prodotti devono essere progettati tenendo presenti la privacy, la diversità e la sicurezza…Il web è per tutti e abbiamo il potere di cambiarlo. Non sarà facile. Ma se sogniamo un po’ e lavoriamo molto, possiamo ottenere il web che vogliamo”. Oggi Berners-Lee oggi fa parte del World Wide Web Consortium (W3C) e della World Wide Web Foundation, fondata nel 2009, per promuovere internet ovunque e farlo diventare un bene comune dell’umanità.

Il www non è internet ma il suo principale servizio. All’origine era chiamato MESH e serviva a coordinare le molteplici informazioni scientifiche del CERN. Bisognerà attendere il 1993 per assistere al www accessibile da tutti e gratuitamente, tre anni dopo la pubblicazione della prima pagina web all’indirizzo http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html in cui venivano contenuti alcuni link ad altre pagine.

In altre occasioni nei nostri articoli abbiamo affrontato il tema della complessità della rete e i rischi che si incorrono in quei paesi dove i governi meno democratici puntano a detenere il potere del web come strumento di manipolazione soprattutto in vista di elezioni politiche. Alcune delle potenze mondiali come Russia e Cina lamentano l’occidentalizzazione del www e a seguito di quelle che definiscono “preoccupazioni” per una cyberwar, stanno sperimentando delle reti nazionali indipendenti da quella statunitense con sede nella Silicon Valley. A questa problematica e in riferimento alle problematiche infrastrutturali, risponde Nnenna Nwakanma, Policy director della World wide web Foundation, “Occorre garantire un accesso significativo a internet, e a contenuti nelle lingue locali che siano rilevanti per le persone di culture non occidentali. Per questa ragione, l’accesso deve essere reso economicamente conveniente, così che una fetta più ampia di persone possa connettersi e occorrerà abbattere le barriere che impediscono ai non-occidentali di entrare nell’ecosistema digitale e di trarre beneficio dai dividendi dell’economia digitale”.

 

 

COME FARE I REGALI DI NATALE SENZA STRESS CON UN CLICK

Il web può allietare il momento che fa arrivare esasperati alla Vigilia: la ricerca dei regali.

Il conto alla rovescia per fare i regali di Natale è iniziato e noi vogliamo darvi qualche dritta per vivere l’atmosfera natalizia con serenità senza dover rincorrere un’idea nel traffico impazzito o nei negozi affollati.

Partiamo dal primo motivo di ansia natalizia: quale regalo a chi?

Facebook ha pensato di facilitare questo aspetto con un la condivisione con i propri contatti della lista regali, ossia dei contenuti salvati. Come funziona?

Basta andare nella sezione Elementi salvati e creare raccolta diverse sulla base del contenuto nominandole. Condividendo la raccolta puoi aiutare amici e parenti a scegliere il regalo che fa per te e viceversa…dopotutto a Natale siamo tutti più buoni!

Quindi nomina e condividi la tua cartella “regali di Natale” e condividila manualmente con chi vuoi dal sottomenu elementi salvati.

Pensi sia troppo sfacciato o spudorato? No, è pratico e utile. Così non sarai più costretto a ricevere l’ennesima candela mai usata o il bagnoschiuma dal profumo che non ti piace.

QUALCHE IDEA SFIZIOSA PER I REGALI DI NATALE

Forse siamo stati troppo ottimisti, perché sappiamo che la situazione descritta in alto non è alla portata di tutti, tra parenti attempati e amici che usano Fb solo per divertimento, senza conoscerne le potenzialità.

Non allarmatevi, ecco di seguito una letterina di Natale con una lista sfiziosa di regali per tutti i gusti da acquistare online, prezzo medio 30euro:

·       A chi non piace essere massaggiato? Nessuno! Massaggiatori Elettrici per sollievo dal dolore muscolare https://goo.gl/97k69K

·      Se sapete di amici che partono per Capodanno potete regalargli un Tour cittadino o tematico tramite la app Local Freddie, prenotando con un “amico” del posto, schedato,  un giro in città.

·      Siete certi che a vostra cugina piacciono i musei? Su www.musement.com potete acquistare gift card per ben 450 città del mondo anche a tema;

·      Sempre per gli amanti dei viaggi lunghi e wild, lo spazzolino con il dentifricio incorporato è utilissimo;

·      Un crema per il viso naturale personalizzata,  i cui ingredienti e profumi li scegli tu su www.hekatecosmetics.com;

·       Per gli amanti degli sport invernali una maschera da Sci Protezione UV400;

·       Sempre per gli sportivi le Calze a Compressione Graduata;

·       Proseguendo sul filone dello stare in forma, un’altra idea interessante è l’Orologio Cardiofrequenzimetro Impermeabile e Pedometro per Android e iOS;

·       Per chi ama la musica si può optare per le cuffie Stereo Wireless o per gli Auricolari Bluetooth Wireless. Si potrebbe anche regalare l’album dell’artista preferito su Itunes;

·      Questo è il regalo perfetto per il mio compagno, il portachiavi collegato ad un’app che ritrova gli oggetti, come Filotrack, ma ce ne sono di tante marche;

·       Invece la bilancia digitale con app è a malincuore il regalo adatto a me, controlla la composizione corporea con indicazione di Peso corporeo e Grasso Corporeo;

·       Avete amici con bimbi appena nati? Regalate il kit porta foto e impronte di mani e piedi;

·      Per zia un bracciale davvero prezioso perché utile per la salute, Amyko, collegato allo smartphone, carica le nostre informazioni sanitarie, ricorda di prendere i medicinali;

·      Su www.svinando.com potrete scegliere vini d’eccellenza e artigianali per gli amici che amano il vino;

·      E vabé, ci sono anche i parenti che si vedono una volta all’anno e di cui non si sa nulla. Un regalo potrebbe essere un carica batteria portatile senza infamia e senza lode;

·      Infine per gli amici più artistici, quelli che sanno sempre dove trovare cose bizzarre, si potrebbe pensare o ad una matita portamine che non si consuma mai in diverse tipologie di legno oppure ad una lampada di carta con 80 fantasie stampate;

Ovviamente di idee particolari a prezzi contenuti ce ne sono un’infinità. Scriveteci i regali più curiosi trovati sul web a info@alsolved.com con oggetto LA MIA IDEA REGALO DI NATALE così da incrementare la lista e aiutare chi è ancora in alto mare.

 

I 7 ELEMENTI NECESSARI PER RENDERE PROFESSIONALI I VIDEO DALLO SMARTPHONE

Android o IOS se ben accessoriati si prestano per trasformare un semplice utente in un professionista delle riprese

In quanti si rendono conto di avere tra le mani non solo un cellulare tecnologico, ma un vero e proprio strumento di lavoro? In diversi articoli abbiamo già sottolineato quanto lo smartphone sia diventato un supporto da prendere realmente in considerazione qualsiasi sia l’approccio che si ha sul web. Ebbene, in questa sede vogliamo darvi gli strumenti per un utilizzo professionale del cellulare prendendo in considerazione 7 elementi:

·      I rig

·      Gli stabilizzatori

·      Le lenti

·      L’audio

·      La luce

·      Memoria

·      Batteria

Prima di sviscerarli uno per uno, dobbiamo provare a rispondere ad una di quelle domande da un milione di dollari che tutti si fanno nella vita: Meglio Iphone o Android? Dipende dall’utilizzo che se ne fa. Ovviamente entrambi sono strumenti validi ma la domanda che ci siamo posti è in relazione ad un utilizzo professionale per cui, se il primo ha l’apparente svantaggio di essere costoso, il secondo non integra come Apple software e hardware, ma ha diversi produttori di hardware. Tradotto se chi possiede un Android ha delle problematiche probabilmente dovrà risolversele per conto suo, chi possiede un Iphone condivide gli stessi pregi e difetti tecnologici degli altri stessi smartphone.

Detto ciò passiamo ad analizzare i 7 accessori che consigliamo di avere a portata di mano con il proprio cellulare.

Il rig

Cos’è un rig, si staranno chiedendo in molti? Abbiamo sottolineato più volte che riprendere con il cellulare in verticale è giusto per social come Instagram, mentre per altre piattaforme l’ideale è l’orizzontale per evitare le bande nere in alto in basso.  A tal proposito i rig, di diversa struttura e costi, sono gabbie ergonomiche per la camera con diversi punti di aggancio per attrezzature extra come lenti, microfono, faretti, cavalletto. A seguire alcuni rig dal più economico in su:

Un semplice selfie stick

Ulanzi circa 20 euro

Shoulder Pod circa 80 euro

Beast grip circa 180 euro

DreamGrip circa 200 euro

Il cavalletto

Al rig si associa un cavalletto con diverse funzioni e prezzi, come il Joby Mobile Rig a circa 100 euro, a cui si può attaccare la GoPro e altri accessori.

Lo stabilizzatore

Lo stabilizzatore giroscopico è un supporto dinamico, non statico come il cavalletto, e può essere meccanico od elettrico. Le marche migliori sono Osmo, Zhiyun, Tiffen e permette la realizzazione di immagini stabile e fluide seppur in movimento in condizioni di camminate, corse, su percorsi non lineari. Per capirci, uno stabilizzatore sarebbe ideale per riprendere la scena di Rocky che si allena a Philadelphia sulla scalinata.

Le lenti

Per ottenere un effetto professionale è necessario dotare il nostro smartphone di ottiche che, a seconda della situazione, rappresentino al meglio la scena da riprendere. Non basta dunque la visuale che il nostro cellulare ci offre di default, ma servono ottiche aggiuntive, come quelle sferiche della Olloclip, che diano un effetto simile alla visione umana a grandangolo. Esistono anche delle app capaci di riprodurre questi effetti, ma solo per Iphone dal modello 7Plus in su e per alcuni Android.

L’audio

Esistono due tipologie di audio, ambiente e voce. Senza dilungarsi troppo su un settore tanto importante quanto ampio, per un audio ambiente pulito, adatto anche al face to face, senza la necessità di microfoni gelato o pulci, vi consigliamo microfoni come:

– Rode video micro microfono direzionale compatto a 69 euro (ma si trova anche scontato) a cui bisogna associare il cavetto per smartphone a 11 euro;

– Per chi vuole risparmiare ci sono molti altri modelli, uno su tutti Boya microfono cardioide shotgun universale a 40 euro circa.

Altrimenti per le interviste basta nascondere tra le mani gli auricolari del cellulare lasciando scoperto il microfono da posizionare poco più in basso rispetto alla bocca dell’intervistato.

La luce

Non si può rinunciare a girare un video solo perché è inverno o sera. La luce non deve mai mancare ed è per questo che sul vostro rig potete montare i faretti che illuminano la scena quando la luce non è sufficiente. Anche in questo caso i prezzi variano e partono da circa 20 euro. Una premessa è doverosa: sempre meglio utilizzare la luce naturale nella migliore posizione, la luce artificiale deve essere usata solo quando necessario.

Memoria

Sandisk, Kingston, Lexar, Verbatim, sono le marche a cui affidarsi per acquistare memorie esterne collegabili con la loro app per poi trasferire i dati sul pc via usb. Chi possiede un Android rispetto a chi ha un Apple può contare sulla scheda di memoria, il che non è poco.

Batteria

Per tutti gli smartphone la regola è la stessa: dotarsi di una batteria che abbia almeno due cicli di carica e ovviamente, a seconda delle esigenze, di più.

Noi di Alsolved non ci stancheremo mai di dirlo: i video sono indispensabili e lo saranno ancora di più nel futuro prossimo. Quindi per qualsiasi ulteriore informazione sull’argomento o la realizzazione di un video di presentazione della vostra azienda contattateci!

 

AMAZON FA IL CONTO ALLA ROVESCIA PER IL BLACK FRIDAY CON TANTE OFFERTE. COME RISPONDONO I COMPETITOR?

Il 23 Novembre 2018 si avvicina ma Amazon arriva prima con sconti da non lasciarsi sfuggire. Unieuro e Alsolved lo seguono. Altri invece aspettano lo scoccare della mezzanotte

Il Black Friday è alle porte e a farci sentire odore di sconti nell’aria è la piattaforma e-commerce più famosa e attiva al mondo, Amazon, che non aspetta il fatidico 23 novembre per offrire prodotti a prezzi stracciati. Il colosso di Jeff Bezos a già iniziato il conto alla rovescia mettendo online diverse offerte vantaggiose suddivise in settori, dai videogiochi agli elettrodomestici, dai libri alle cialde per il caffè. Sul link del Black Friday di Amazon è possibile monitorare le offerte anche se l’apocalisse degli sconti sarà proprio il venerdì nero a cui è necessario arrivare preparati se si vogliono fare affaroni.  Come? Vediamo i passaggi necessari per acquistare prima degli altri i prodotti in offerte Lampo, Offerte in Vetrine, Offerte in Anteprima Prime, Offerta del Giorno Prime.

AMAZON PRIME, LE PORTE PER IL PARADISO DEGLI SCONTI

L’esclusiva possibilità di comprare con 30 minuti di anticipo, non solo per il Black Friday ma per le offerte lampo in generale, è data solo agli abbonati ad Amazon Prime, che con una spesa annuale di 36 euro o mensile di 4,99 euro, permette all’utente di ricevere il proprio pacchetto Amazon in un giorno lavorativo senza costi aggiuntivi di spedizione. Quindi il consiglio per chi è determinato ad avere sconti fino al 70% in meno del prezzo iniziale è iscriversi a Prime e associarvi un metodo di pagamento valido in piena sicurezza. Ovviamente le offerte sono accessibili anche a chi ha un account standard ma le possibilità ad esempio di fare i regali di Natale in tempo si abbassano dal momento che per alcuni prodotti è fino ad esaurimento scorta. Per gli indecisi ecco la chicca: il primo mese di prova di Amazon Prime è gratuito ed entro 30 giorni è possibile disattivarlo.

Tra i brand che offriranno delle promozioni tramite la piattaforma troviamo Canon con sconti anche del 40% su fotocamere e obiettivi, Amazon stesso, con uno sconto del 30% sui suoi prodotti Amazon Basics, Find e Happy Belly, Garmin per smartwatche, computer per biciclette e navigatori, ancora, tv Samsung Uhd curvi da 49 e 55 pollici e molto altro.

Per chi non dovesse riuscire ad accaparrarsi l’oggetto desiderato, c’è l’opzione «Aggiungiti alla Lista d’attesa» per coloro che hanno inserito il prodotto nel carrello senza acquistare.

IL BLACK FRIDAY NON E’ SOLO AMAZON

Ovviamente a partecipare al Black Friday non è solo Amazon, ma tutte le realtà commerciali che si occupano dello smercio di prodotti ma anche di servizi. Vediamo alcuni esempi:

·      Unieuro ha già scontato 154 prodotti anche fino al 60 per cento, tra questi troviamo Samsung Galaxy S8 da 649 a 369, la smart Tv Samsung Qled da 2.599 euro a 1.199, la macchina del caffè DeLonghi da 599 euro a 299 euro o la Canon 2000D, da 519 euro a 349;

·      MediaWorld, Euronics, Ikea pubblicizzano prodotti in offerta ma aspettano lo scoccare della mezzanotte del 22 novembre per lanciare il loro Black Friday;

·      Per chi vuole approfittare degli sconti e programmare un bel viaggio Ryanair anche quest’anno offrirà voli a prezzi molto bassi, a partire da 19,90.

E SOPRATTUTTO IL BLACK FRIDAY E’ ALSOLVED

Alsolved lancia il suo Venerdì nero con delle offerte imperdibili per i suoi servizi digital: Gestione pagine solcial, sito web, Seo, Google Ads, video, blog. Di cosa ha bisogno la tua azienda? Il Black Friday di Alsolved ha la risposta che fa per te!

 

5 APP PER REALIZZARE VIDEO PER TUTTI I GUSTI: PROFESSIONALI, CARTOON, CINEMATOGRAFICI, ADATTI AI SOCIAL

I video sono il presente e il futuro della comunicazione, il biglietto da visita per la propria azienda.

Non ci stancheremo mai di dirlo. Il video è il presente della comunicazione ma soprattutto il futuro e v’invitiamo a tenervi pronti e a saper gestire questo strumento a proprio vantaggio. Abbiamo affrontato il tema delle immagini in movimento diverse volte sul nostro blog, ma crediamo sia utile presentare alcune tra le migliori App esistenti per realizzare video adatti ad ogni situazione e soprattutto indispensabili per presentare le qualità di un’azienda.

ENTRO IL 2020 I VIDEO RAPPRESENTERANNO IL 75% DEI DATI MOBILE

Non è più un mistero che l’accesso alla rete su mobile abbia di gran lunga superato il pc  e il tablet. È per questo che sia su Android che su IOS è possibile non solo visionare video con estrema facilità e su qualsiasi piattaforma social, ma anche scaricare app per editarli e modificarli. Ne abbiamo selezionate cinque, ognuna delle quali pensate per una situazione:

·      iMovie per un video stile hollywoodiano. Con i trailer di iMovie, scegliendo un modello tra horror, storico, viaggio e molti altri e inserendo il logo, il titolo e il cast, si realizza un vero e proprio minifilm da condividere tramite messaggi o pubblicali direttamente su Facebook e Vimeo, o caricali su YouTube nella risoluzione 4K.

·      Filmic Pro, per registrare le scene che abbiamo in mente non basta la semplice videocamera del cellulare. La messa a fuoco, la velocità di registrazione, lo zoom, la riduzione del volume, bloccare l’esposizione, sono elementi necessari per realizzare video accattivanti. Ecco dunque che Filmic Pro rende i propri video dei prodotti quasi professionali.

·      VideoShop è un’app adatta per creare inserzioni accattivanti per i social, in particolare Fb, e modificare i video senza dover essere un professionista. Se il video è verticale si può trasformare in una dimensione quadrata, perfetta per la sezione Notizie. Attraverso lo strumento “Applica” si può sovrapporre l’immagine di un logo a sfondo trasparente, pensato per promuovere l’azienda.

·      ShotPro utile per sceneggiatori e registi offre una pre-visualizzazione di storyboard in 3D così da avere notevoli risparmi sui costi di produzione. Divertente anche per gli appassionati di cinema, anche se il prezzo di acquisto è 43,99euro.

·      Quik: Selezionando un massimo di 200 tra foto e video preferiti, l’app in pochi secondi sceglie i momenti più belli e aggiunge effetti, transizioni e oltre 100 brani musicali gratuiti o presenti nella libreria iTunes. Inoltre si possono importare musicje da iCloud Drive, Dropbox, Google Drive, Box e altri canali. Le grafiche possono essere ulteriormente personalizzare con testi e altro e si può scegliere tra 26 stili di video, a cui si adattano carattere, filtri ed effetti grafici. Altro elemento utile è il formato del video che può essere cambiato per condividerlo anche sui social. I video sul rullino vengono salvati nel formato HD1080p o 720p.

Per ulteriori informazioni o se vuoi realizzare il video della tua azienda contatta l’Alsolved!

 

COPYRIGHT ONLINE ISTRUZIONI PER L’USO. COME FACEBOOK, GOOGLE E YOUTUBE TUTELANO IL DIRITTO D’AUTORE

 

Con il copyright digitale non si scherza più.  Se finora qualcuno ha pubblicato online  immagini o testi protetti dal diritto d’autore con leggerezza, ora l’Autorità Garante delle Comunicazioni ha dichiarato apertamente guerra a chi trasgredisce la legge su Internet.

L’articolo 2 della legge europea 2017 conferisce all’Agcom poteri più ampi e la possibilità di adottare provvedimenti duri nei confronti di chi viola il copyright.

Come?

·      Prima dell’intervento dell’Autorità, i soggetti accusati di aver violato il copyright  possono rimuovere volontariamente l’oggetto della contesa;

·      La rimozione delle opere digitali deve avvenire entro tre giorni dalla notifica dell’ordine;

·      Passati tre giorni dalla denuncia dell’avvenuta violazione si possono adottare provvedimenti cautelari;

·      L’Agcom ha sette giorni per decidere il da farsi se a seguito delle misure adottate viene presentato un reclamo.

La direttiva sul copyright era nata per tutelare autori che pubblicavano online video, immagini, testi il cui contenuto veniva troppo spesso violato. Attraverso l’articolo 13 le piattaforme digitali sono chiamate a controllare che i contenuti non vengano copiati in modo irregolare, bloccandone la diffusione e rimuovendoli.

COME I COLOSSI DEL WEB TUTELANO LA PROPRIETA’ INTELLETTUALE

Youtube è un esempio di come avviene questo procedimento: tramite un Content ID, vengono identificati automaticamente ed eliminati video e musiche protette da copyright o, in alternativa, viene visualizzato con la pubblicità. La piattaforma mette inoltre a disposizione un modulo attraverso cui inviare una notifica di rimozione. Cosa fare invece se si riceve? Rimuovere o sostituire la musica o il video, oppure, se si fa parte del Programma partner di YouTube, si può coinvolgere il titolare dei diritti al guadagno. Ovviamente nel caso in cui si possiedono i diritti per usare contenuti in questione o si ritiene di non aver usato opere digitali protette da copyright si può procedere con una contestazione.

 

A dare il buon esempio si è accodato anche Facebook, autoregolamentandosi per segnalare la diffusione illegale di opere digitali protette da copyright attraverso una semplice domanda iniziale:

Quale diritto è stato violato?

1 Diritto d’autore

2 Marchio

Questa forma di proprietà intellettuale viene tutelata anche da Google che attraverso un esame del post, l’immagine o il video segnalato deciderà se bloccarlo, rimuoverlo o limitarlo, senza necessariamente una richiesta legale. Anche in questo caso basta compilare un modulo con le informazioni necessarie e, a seguito di accertamenti, si procedere nel più breve tempo possibile.

COME FUNZIONANO WHATSAPP, MESSANGER E INSTAGRAM DIRECT PER IL BUSINESS.

Il contatto diretto con i clienti per un’azienda è un’opportunità da non lasciarsi scappare

Whatsapp, Messanger e ancora il poco conosciuto Direct di Instagram rappresentano la triade della messaggistica che il gruppo Facebook  ha realizzato per il business. Già, perché se pensiamo che oggi il 67% della popolazione utilizza questa tipologia rapida di scrittura per comunicare, è ovvio che chi ha un’azienda non può rimanere indifferente, avendo un’opportunità in più per fidelizzare con potenziali clienti.

I messaggi della Pagina Facebook mettono in contatto diretto le persone che prima di fare un acquisto vogliono delle informazioni convincenti, necessitano di spiegazioni approfondite su un servizio o prodotto o di assistenza. Rispondere rapidamente all’utenza può fare davvero la differenza. Nielsen ha recentemente reso noto un sondaggio per  cui il 53% delle persone è più disposto ad acquistare da un’impresa che ha attivo il canale della messaggistica, mentre si conta che ogni mese persone e aziende si scambiano circa 2 miliardi di messaggi.

Con Messenger, Whatsapp business e Direct di Instagram è possibile rispondere ai clienti in modo rapido e comodo tramite pc o mobile da ovunque e in qualsiasi momento.  Certamente tra le impostazioni è possibile programmare dei messaggi automatici, come quello di benvenuto o “Buonasera, in questo momento il negozio è chiuso, vi ricontatteremo a breve”, ma è importante anche comunicare con gli utenti con continuità ed espressività, dando l’impressione di parlare con delle persone e non delle macchine.

Per quanto riguarda Whatsapp Business, tre sono le idee di partenza: semplicità, affidabilità, rapidità e sicurezza. In questo ultimo caso il team del social ha lavorato per conservare e proteggere le informazioni che si scambiano gli utenti attraverso una criptografia che permette solo a chi legge e invia il messaggio di vedere cosa si scrive

In Italia 4milioni di piccole e medie imprese danno lavoro a 12milioni di persone e sono in contatto con il 66% delle persone. Il 52% delle aziende ha incrementato le vendite da quando a Gennaio da Whatsapp si è passati alla versione business.

Basta creare una pagina di profilo della propria attività geolocalizzata sulla mappa e, dopo che il team del social ha verificato la veridicità e validità dell’impresa, il badge grigio visibile da tutti diventerà verde per rassicurare il cliente. Anche in questo caso, come per Messanger, si possono impostare messaggi automatici, come il benvenuto o di assenza perché l’attività è chiusa, o scegliere a chi inviarli e a chi no o ancora, attraverso un codice da copiare e incollare inviare messaggi rapidi preimpostati senza il bisogno di riscriverli.

Ancora, con Whatsapp Business di possono organizzare i contatti con etichette per dividerli in maniera logica sulla base della categoria di appartenenza. E’ possibile gestire statistiche, controllare se la strategia di mercato funziona, quali messaggi vengono più letti. Attualmente oltre 3milioni di persone lo usano ma questo è un dato fortemente in crescita.

Instagram Direct è invece il futuro della messaggistica business. I direct sono molto semplicemente i messaggi privati che dal 2013 tutti si possono inviare privatamente tramite il simbolo dell’aeroplano di carta, ma per rendere lo strumento utilizzabile a fini aziendali con tutte le funzionalità necessarie bisogna ancora attendere un po’. Nel frattempo occhi aperti!

 

DUE INTERNET, UNA RETE DECENTRALIZZATA E DATI GESTITI SOLO DAGLI UTENTI. ECCO COME CAMBIERA’ IL WORLD WILD WEB

“Penso che lo scenario più probabile non sia quello di una frammentazione, ma piuttosto di

una biforcazione tra un’internet a guida cinese e una non-cinese guidata dagli Stati

Uniti. (…) Penso che vedremo dei nuovi prodotti e servizi fantastici arrivare dalla Cina. Ma c’è

il pericolo concreto che assieme a questi arrivi anche un diverso regime, fatto di censura,

controlli, ecc.”.

L’ex ceo di Google, Eric Schmidt, si è recentemente tolto qualche sassolino dalla scarpa

aprendo un dibattito sullo scenario futuro della possibile separazione della rete a seguito

della diffusione del progetto Dragonfly, il motore di ricerca costruito esclusivamente per la

Cina in cui Big G vorrebbe tuffarsi per le potenzialità economiche del mercato cinese.

“Una internet separata, con cui il governo cinese può fare tutto quello che vuole, è molto più

pericolosa di un motore di ricerca separato o delle restrizioni imposte ai social media”, scrive

per esempio Futurism. “I firewall possono essere penetrati e i server possono essere

hackerati, ma una rete completamente separata taglierebbe fuori il popolo cinese, e gli

attivisti potrebbero trovarsi ancora una volta abbandonati a loro stessi”.

In realtà temere che con “due internet” bisognerebbe dire addio ad una rete globale, senza

proprietari e per tutti coloro che possiedono una connessione, è fuorviante perché le cose

stanno già così visto il vincolo da parte dei Governi a cui i colossi Google, Apple,

Facebook, Amazon (GAFA) devono attenersi per non incorrere in multe salate.

Facebook di Zuckerberg, AWS, il servizio cloud di Amazon, e altri, muovono i fili come

dimostrò nel 2010 il caso WikiLeaks tagliata fuori da internet grazie all’azione congiunta di

Amazon, PayPal e un provider.

Più volte si è parlato della necessità di creare una rete decentralizzata, in cui il controllo

torni interamente nelle mani degli utenti, senza “firewall, pedaggi, regolamentazioni

governative e spionaggio. L’informazione sarebbe totalmente libera in ogni senso”. A questo

obiettivo si ispirano diverse startup pioniere come Storj, Synereo o Maid Safe, che puntano a

creare un cloud condiviso in cui l’individuo decide quanto del proprio hard disk condividere.

Sulla questione è intervenuto Vint Cerf, l’inventore del protocollo TCP/IP, a base

dell’infrastruttura di internet, “la rete deve essere resiliente e funzionare anche in caso di

disastri” e per garantire ciò la decentralizzazione potrebbe essere una risposta efficace.

Internet è un progetto “ancora da completare. Gli sviluppatori di oggi hanno le stesse

possibilità che avevamo noi quarant’anni fa. Il futuro non è ancora stato scritto, ma questo è il

vostro compito” ha dichiarato Cerf riferendosi al pubblico del Wired Next Fest a Firenze

recentemente.

Quali sono i punti deboli di internet dunque secondo il padre della Rete? “Oggi solo la

metà della popolazione è connessa. Deve avere un costo tale che le persone possano

permetterselo. E questo vale specie quanto più ci muoviamo nelle zone più povere del

pianeta”. E poi “deve parlare la lingua delle persone in tutto il mondo, contenere

informazioni utili a livello locale, permettere ai servizi e alle imprese di varcare i confini. E

avere un’utilità anche materiale. Vogliamo trovare informazioni sulla salute, sull’educazione,

avere accesso a servizi forniti dal governo”.

Altro grande nome che potrebbe riaprire nuovi scenari sul mondo del web è l’inventore

trent’anni fa del WWW, Tim Berners-Lee che partendo dai temi quali decentralizzazione

della rete e controllo dei dati, sfida i colossi della Silicon Valley “Non dobbiamo chiedere a

Facebook o Google se possiamo o meno introdurre un radicale cambiamento che potrebbe

mandare all’aria i loro modelli di business. Non abbiamo bisogno del loro permesso” ha

dichiarato Berners Lee in un’intervista a Fast Company parlando del suo progetto Solid.

“Per tutto il bene che abbiamo fatto, il web è diventato un motore di disuguaglianza e

divisioni; dominato da forze che lo sfruttano per i loro interessi. Solid cambia il modello

attuale, in cui gli utenti devono cedere i loro dati personali ai giganti digitali in cambio di un

valore percepito. Solid è un’evoluzione del web che mira a ricreare l’equilibrio; fornendo a

tutti il completo controllo dei propri dati, personali o meno, in un modo

rivoluzionario”.

Per fare un esempio concreto, Tim Berners Lee ha mostrato l’utilizzo della piattaforma sul suo

pc: “Un’applicazione, sfruttando la tecnologia decentralizzata di Solid, permette a Berners Lee

di accedere a tutti i suoi dati senza soluzione di continuità: il calendario, la musica, i video, la

chat, le ricerche. È come un mix di Google Drive, Microsoft Outlook, Slack, Spotify e

WhatsApp”.

Con la differenza che le informazioni personali rimangono agli utenti. “Ogni dato che viene

creato o aggiunto su Solid esiste all’interno dei Solid Pod; un acronimo che sta per personal

online data store. Questi pod, che saranno forniti a chiunque usi la piattaforma, forniscono agli

utenti il controllo sulle applicazioni e l’informazione”. Non sono dunque le aziende a

raccogliere i dati ma questi vengono conservati in un posto dove vi può accedere solo

l’utente.

“Immaginate se tutte le vostre app attuali fossero in grado di comunicare l’una con l’altra, di

collaborare e farvi trovare modi per migliorare la vostra vita personale o i vostri obiettivi

professionali. Questo è il tipo diinnovazione, intelligenza e creatività che le app di Solid

potranno generare” sottolinea Berners-Lee.

 

GDPR, LA PRIVACY DOPO IL 25 MAGGIO. COSA NON DEVE MANCARE PER STARE IN REGOLA.

Cascate di email da parte delle aziende ma la confusione ancora regna sovrana.

Tra polemiche, confusioni e terrore di incappare in sanzioni salate sembra (a buon ragione) che non tutte le aziende italiane e gli utenti abbiano chiaro cosa sia accaduto dopo questa data. Sono stati in grado di muoversi nel pieno rispetto della privacy dei clienti?

Innanzitutto chiariamo che il recente tentativo di proroga per l’adeguamento al Regolamento UE 2016/679 su GDPR da parte della categoria degli avvocati non è stato accolto. Non è bastata la lettera inviata al Garante della Privacy per chiedere la sospensione delle sanzioni in considerazione della mancata pubblicazione del decreto di attuazione. E’ quindi necessario mettersi in regola il prima possibile.

Nell’articolo precedente abbiamo citato alcune tra le misure più utilizzate dagli esperti del tema e in questa sede vogliamo fornirvi alcuni strumenti pratici per adempiere ai vostri obblighi di detentori e manipolatori di dati privati degli utenti.

“MI RIGUARDA IL GDPR?”
La prima domanda da farsi è “Quanto sono responsabile della privacy dei miei clienti?”. Già se gestite una newsletter o un blog personale siete chiamati a rispettare la privacy degli utenti a cui arrivate. Ovviamente le responsabilità variano a seconda dell’attività svolta e della tipologia dei dati trattati: dati personali, sanitari, genetici, biometrici, giudiziari, finanziari, relativi alle opinioni politiche, al credo religioso, all’orientamento sessuale.

CHECK E AGGIORNAMENTO
La seconda fase riguarda l’analisi certosina dell’acquisizione e del trattamento dei dati personali compiuto finora. L’aggiornamento dei programmi installati e utilizzati è fondamentale anche quando parliamo di sistema operativo in uso, antivirus e regolari licenze di acquisto per essere tutelati a pieno in caso di fuga non autorizzata delle informazioni. Scordatevi Windows Xp o Windows Vista per esempio! Dunque aggiornate, aggiornate, aggiornate i vostri software! La sicurezza passa inoltre da password ben custodite, pc non accessibili nei momenti di pausa e accessi lasciati a colleghi solo se strettamente necessario.
Al momento della raccolta dati chiedete all’utente esclusivamente quelle informazioni di cui avete bisogno.

INTERVENTI
Le aziende dovranno intervenire sul controllo e la verifica che riguardano dati anagrafici e demografici, conti finanziari, di credito, informazioni rilasciate attraverso Social Media, tutto ciò che concerne la profilazione, le policy, la governance e intervenire con tecniche per rendere anonimi tali dati. Tra queste citiamo la crittografia o la pseudonimizzazione, report, censimenti, verifiche, rapporto con il pubblico per monitorare e scovare eventuali crepe.

Nel caso in cui non sia richiesta una profilazione reale dell’utente, la pseudonimizzazione dei dati è forse la tecnica più adatta. In cosa consiste in parole povere? Si provvede alla rimozione delle informazioni complete dell’utente precedentemente etichettato con un dato “pseudonimo”. La validità del Data Masking che, come dice la parola, maschera le informazioni riservate reali, verrà verificata con una serie di test calcolati dai sistemi informatici.

Altro passo da fare è riscrivere le Informativa privacy e i cookie in modo chiaro e leggibile, sottolineando come e per quanto tempo verranno conservate e usate le informazioni, fornendo dati e contatti del titolare dell’azienda per chiedere eventuali modifiche o cancellazioni e specificando se i dati saranno trasferiti fuori dall’Unione Europea, il che è probabile se si utilizzano i social o mailchimp.

Il banner cookie deve prevedere un’azione palesemente affermativa, separando il consenso per il trattamento dei dati da quello marketing e dai Termini e Condizioni del servizio.

Preparate un piano di comunicazione per informare gli utenti delle procedure da seguire, come la necessità di informare il cliente entro 72 ore dall’avvenuta fuga delle sue informazioni. A tal proposito conservate i dati in modo da poter essere trovati in tempi brevi.

La figura del Data Protection Officer (DPO), il responsabile per la protezione dei dati, è obbligatoria solo se il trattamento è effettuato da un’autorità pubblica o le attività principali del titolare richiedono il monitoraggio sistematico degli interessati su larga scala.

VALUTAZIONE FAI-DA-TE
Intorno alla poca chiarezza sul GDPR molti ne approfittano e offrono servizi e consulenze a pagamento per verificare la conformità alla legge. Se si vuole partire da una checklist gratuita di autovalutazione consigliamo di connettersi a ICO che a seguito di un breve report suggerisce cosa fare per mettersi in regola.

https://ico.org.uk/for-organisations/resources-and-support/data-protection-self-assessment/

Il limite è che è in lingua inglese ma può essere uno spunto interessante per farsi un’idea sulle proprie lacune, sul tipo di intervento da intraprendere ed eventualmente chiedere il supporto a professionisti seri.

GDPR, TUTELARE LA PRIVACY DEL CLIENTE PER TUTELARE LA REPUTAZIONE DELLA VOSTRA AZIENDA

Il Regolamento sulla protezione dei dati non è un mero obbligo, ma un’occasione per rafforzare il proprio brand e il rapporto con il consumatore. 

Il 25 maggio in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea entrerà in vigore il Regolamento Generale sulla protezione dei dati, meglio noto con l’acronimo inglese GDPR.

E’ dal 2016 che il Parlamento Europeo sta lavorando per garantire al massimo la privacy dei dati degli utenti e ora le aziende che offrono beni o servizi a pagamento o gratuiti saranno tenute a rispettare il regolamento per non incorrere in sanzioni salate corrispondenti al 4% del fatturato.
E’ sbagliato guardare al GDPR con ansia come fosse un obbligo da eseguire nei tempi per non essere multati. Il nuovo regolamento è infatti l’opportunità per rafforzare la fidelizzazione con il consumatore che messo al corrente del rispetto della disposizione da parte dell’azienda  e certo della protezione dei dati forniti, sarà incoraggiato ad acquistare il bene o il servizio e ad interagire con la società in questione anche oltre il semplice business. Al contrario, se l’azienda decide di sottovalutare la questione, rischia di perdere non solo soldi ma anche credibilità.
In sostanza le aziende sono responsabili della raccolta e della gestione dei dati privati dell’utenza web e sono chiamate a dichiarare con semplicità e chiarezza linguistica in che modo verranno raccolte e gestite le informazioni personali dei cittadini europei che rilasciano il proprio consenso.

Dunque, andando al sodo, come deve muoversi una società per adottare policy adeguate per il consenso al trattamento dei dati personali ed evitare multe? Le aziende devono:

  1. Adottare procedure di segnalazione all’autorità garante entro le 72 ore in caso di fuga e violazioni di dati;
  2. Mettere al corrente gli utenti del web su come, dove e perché i propri dati vengono utilizzati.
  3. Sono tenute a fornire gratuitamente e in formato elettronico i dati personali al soggetto interessato quando richiesti per trasmetterli ad enti terzi;
  4. Cancellare i dati personali se richiesto, il che non è cosa semplice nel marasma del database. A facilitare il controllo potrebbe entrare in gioco il mainframe come deposito centrale per i dati, altamente sicuro, scalabile, affidabile;
  5. Considerare la privacy già in fase di progettazione di prodotti e servizi e non successivamente (privacy by design);
  6. Garantire la privacy attraverso tecniche come la cifratura dei dati in unità USB crittografate lette solo da dipendenti autorizzati dall’azienda, o la pseudonimizzazione, un procedimento di sostituzione delle informazioni personali di un individuo con un codice univoco che ne permetta l’identificazione solo con dati aggiuntivi;
  7. Designare un Data Protection Officer, che rappresenti i clienti e venga considerato il responsabile del “monitoraggio regolare e sistematico di dati su larga scala” dell’azienda. La figura potrebbe diventare nel tempo obbligatoria per tutelare la reputazione della società da possibili incidenti di violazione della privacy. Prevenire è meglio che curare!
  8. Se l’azienda conta più di 250 dipendenti, avrà l’obbligo di redigere un registro delle attività con i dettagli e le procedure adottate sulle policy in materia di privacy.

L’archiviazione dei dati per un’azienda è considerato un business irrinunciabile ma è anche un rischio trattandosi di informazioni condivise da più sistemi. Il mainframe sembra essere la soluzione ideale rispetto al trasferimento dei dati nel cloud su infrastrutture terze. Tuttavia diversi cloud provider sono intervenuti in tempo aderendo al CISPE, un Codice di comportamento sulla protezione dei dati che permette al cliente di valutare se il fornitore ha aderito correttamente al GDPR.

Nella pratica alla conservazione dei dati sul pc è dunque meglio preferire soluzioni di storage e backup tramite sistemi cloud che verificano la localizzazione all’interno dell’Unione Europea nel rispetto del regolamento.

L’Alsolved vi consiglia di fare attenzione a tutelare in modo corretto la privacy del cliente per tutelare al meglio la reputazione del vostro business.

Il consiglio di Alsolved è dunque quello di affidarvi a consulenti legali e informatici professionali e certificati per mettere al sicuro i vostri guadagni da multe salate e tutelare la reputazione del vostro business.

COME CONQUISTARE UN BUON POSIZIONAMENTO SEO: CONTENT MARKETING DI QUALITÀ E STRATEGIE PER LA CONDIVISIONE

Scalare la SERP con contenuti utili

Sono tre i principali obiettivi di chi si occupa di Content Marketing:
•    strutturare il proprio contenuto in modo da farlo diventare virale;
•    stimolare il lettore portandolo anche a lasciare un commento;
•    non passare inosservato agli occhi di chi ha un’autorevolezza sul web, in particolare chi genera link e traffico sul web.

Con l’ultimo aggiornamento dell’algoritmo, Google premia con un buon posizionamento nella SERP i contenuti di qualità di un blog o di un sito web che rispondono alle esigenze dell’utenza e siano utili e che rispettano i criteri di User-experience, ossia di una navigazione facile e intuitiva.

Dunque il primo passo è quello di portare il maggior numero di lettori al proprio blog o sito web, fidelizzare chi approda sui contenuti e fare in modo che nel tempo diventino un punto di riferimento da condividere sui social network e da commentare così da generare traffico intorno al brand che rappresenta la persona o l’attività.

Le migliori strategie per attirare i lettori a condividere i vostri contenuti di qualità

Per individuare le caratteristiche irrinunciabili per un Content Marketing di qualità ti invitiamo a leggere l’ultimo argomento trattato nel nostro blog. Con questo articolo vogliamo andare oltre, sviscerando le principali strategie per promuovere i nostri contenuti di qualità.

1.    Sfrutta la vanità di coloro che sono un’autorità nel settore di cui ti occupi nel blog: attraverso una semplice ricerca su Google, individua almeno 10 siti web intorno all’argomento in questione e crea un contatto con coloro che potrebbero essere interessati ai tuoi contenuti. Seguili sui social, condividi i loro contenuti multimediali, rinforza i dibattiti sui commenti, contattali via email. Attenzione però a non entrare a gamba tesa chiedendo loro di condividere il vostro articolo o video, cerca di costruire un confronto sul tema, fatti prima conoscere e coinvolgi il professionista in questione con domande utili per arricchire il tuo contenuto prima ancora di pubblicarlo. Una volta online, aggiornalo con un messaggio personale, ringrazialo per il sostegno e linka l’articolo chiedendo un commento da parte sua se ha piacere.

2.    E’ arrivato il momento di verificare se il tuo contenuto è così interessante da essere condiviso. Tramite la ricerca di parole chiave sui social, Google e altre piattaforme come Buzzsumo, individua persone che hanno più volte condiviso materiale sull’argomento trattato, contattale e chiedi loro cosa ne pensano. Se l’articolo sarà accattivante lo condivideranno di sicuro!

3.    Altro terreno fertile dove incontrare un feedback interessante e proficuo sono i forum. Attenzione anche qui a non fare autopromozione, ma iniziate prima col farvi conoscere aprendo un dibattito sull’argomento attraverso post brevi e di qualità. Una volta ingranata una discussione approfondita nel tempo, proponi ai partecipanti del forum una prima parte dell’articolo con una breve premessa sulla pubblicazione.

4.    Cerca su Google venditori e professionisti tecnici del settore di cui tratti che possano trovare spunti interessanti sull’argomento e proponigli l’articolo con una breve premessa accattivante. Anche in questo caso la richiesta di condividerlo dovrà avvenire con tatto alla fine e dopo aver chiesto loro cosa ne pensano. Un feedback positivo potrà portare ad una condivisione spontanea, se così non fosse potete chiedere voi visto l’interesse suscitato.

Nei prossimi articoli Alsolved affronterà le altre fasi necessarie per conquistare le vette più alte della SERP.

 

POLICY PRIVACY LE NUOVE NORME DA APPLICARE ENTRO IL 25 MAGGIO 2018

Come ben noto, entro il 25 Maggio 2018 entrerà a regime la norma introdotta dal GDPR (acronimo di General Data Protection Regulation- Regolamento UE 2016/679), che ha preso vita nel 2016 con termine di scadenza e attuazione obbligatoria entro il 25 maggio di quest’anno, per dar modo agli operatori giuridici e informatici di intervenire ed esercitare perfettamente la norma.
Molti sono i dubbi sul contenuto e sulle pratiche che ogni possessore di siti web, blog, forum ed ecommerce deve adempiere al fine di evitare pesanti sanzioni ( fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuale, calcolato in base all’entità dell’infrazione). Il messaggio che questa iniziativa giuridica vuole esprimere è chiaro ed è quello di responsabilizzare i proprietari di siti web sull’utilizzo dei dati personali acquisiti on line su territorio EU rafforzando e unificando la protezione dei dati degli abitanti del vecchio continente.

COSA PREVEDE LA NORMA E CHI DEVE ADEGUARSI?

Come detto la norma non esclude nessuno ma ogni realtà: sito web, e-commerce o blog; ha una sua metodologia nella raccolta dei dati sensibili, come anche la tipologia ed i sistemi con il quale vengono recepiti. Se per esempio si attuano strategie di marketing per raccogliere dati personali con Facebook o Google, previa autorizzazione degli utenti, per campagne di re-marketing il divieto di utilizzo dei dati sensibili è rivolto solo ad un loro utilizzo differente da quello contrattuale. In linea generale la priorità è quella di esprimere chiaramente lo scopo della raccolta dei dati sensibili specificando bene le intenzioni nelle sezioni nella quale la raccolta avviene (form, iscrizione a newsletter, acquisto ecc).

“i Dati personali sono raccolti per finalità determinate, esplicite e legittime, e successivamente trattati in modo che non sia incompatibile con tali finalità; un ulteriore trattamento dei dati personali a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici non è […] considerato incompatibile con le finalità iniziali”.
Fonte: lettera b), n. 1 dell’articolo 5  del GDPR

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COME RISOLVERE ED ESSERE IN LINEA CON LA NUOVA DIRETTIVA?

Lo studio di ogni caso specifico porterà sempre di più i professionisti del digitale e quelli del diritto a collaborare per fornire una normativa chiara ed in linea con le nuove direttive cucita su misura del proprio assistito. Tecnicamente possiamo fornire una soluzione per gli utilizzatori di wordpress con l’utilizzo di un plug-in che da modo di creare una normativa idonea, tale plugin però non è sviluppato da un legale, come espressamente esplicitato dallo sviluppatore.
Trovi il plugin a questo link

Si potrebbe pensare di creare in autonomia la propria Policy Privacy, seguendo il manuale reso disponibile dal Garante della Privacy, ma bisogna essere ben sicuri di ciò che si fa. Se si è un legale sicuramente si avrà più dimestichezza con commi e linguaggio giuridico ma poco con le
questioni tecniche.

La soluzione migliore resta sempre quella di rivolgersi a dei professionisti del Digital Marketing e Normative Europee come quelli con cui collaboriamo, per affrontare con attenzione la singola situazione per restituire una normativa privacy adatta all’esigenza.

I fattori principali da tenere d’occhio, oltre l’avviso per esteso presente sul sito, sono:

  • Il tuo sito ha installato un modulo contact form?
  • Gli utenti possono commentare nelle sezioni del sito o del blog?
  • Il tuo ecommerce o sito ha un modulo d’ordine?
  • Si è in possesso di messaggistica o forum?
  • Il sito da modo di usufruire di una chat?

Cosa occorre per essere in regola al 100%?

DPO: Data Protection Officer

DPOData Protection Officer

Le normative sono eseguite dalle persone e questa non fa eccezione. La nuova normativa privacy prevede infatti di nominare e contrattualizzare un responsabile tuo pari ed un DPO (Data Protection Officer). Il primo sarà tuo pari anche in caso di sanzioni, il secondo invece è la figura cardine del provvedimento.

Come avrai capito la parola chiave del provvedimento è “dimostrazione”, ed il DPO svolgere proprio questo ruolo pur non avendo alcuna responsabilità diretta.

Il DPO è un professionista che svolge un ruolo aziendale interno o esterno ad essa, con competenze giuridiche, informatiche, di risk management e di analisi dei processi. La sua maggiore mansione e  responsabilità è quella di osservare, valutare e organizzare il trattamento di dati personali all’interno di un’azienda, affinché questi siano trattati nel rispetto delle normative privacy europee e nazionali.

Conclusioni

Possiamo concludere questo articolo con un quesito:

“Sei disposto a rischiare pesanti sanzioni o attacchi haker ( si il rischio è anche questo) solo perchè credi di essere immune da questa importante normativa?”

Se hai capito che è tempo di agire e aggiornare la tua policy privacy contattaci, hai tempo fino il 25 Maggio 2018!

 

LE BUSTE ROSSE CINESI DI FACEBOOK: LE RED ENVELOPE

Fonte: Twitter Matt Navarra

Fonte: Twitter Matt Navarra

Avete mai sentito parlare delle “Buste Rosse Cinesi”? Beh a quanto pare il team di sviluppatori di facebook si, e a breve lanceranno questa nuova funzionalità anche in Inghilterra e Francia, negli USA è già attivo e utilizzato dal 2015.

Le Buste rosse Cinesi non sono altro che doni che il popolo orientale si scambia prevalentemente durante il capodanno cinese, un po’ come accade da noi per le buste nuziali.

Traendo spunto da questo scambio di denaro come dono, il team di facebook sta pensando di rendere possibile il pagamento e l’invio di denaro tramite Messenger tra gli abitanti dello stesso Stato, anche in altri Paesi.

Il servizio, come già accennato, è attivo negli Stati Uniti e si è scelto di cominciare il test nel “vecchio continente” proprio dagli Stati più propensi allo scambio di denaro online, UK e Francia.

COME FUNZIONA LO SCAMBIO DI DENARO TRAMITE MESSENGER

Lo scambio di denaro tramite Messenger nasce per essere facile e veloce. Gli utenti che attiveranno questa funzione vedranno comparire tra le funzioni del proprio account messenger il tasto “ Payment” che, una volta cliccato, porterà l’utente ad un form sul quale digitare o selezionare la somma da inviare, una breve “dedica” e la scelta della grafica del “dono”, sotto forma di “gift card”. (vedi immagine).

Facebook ha già attivato i pagamenti tramite facebook, quindi la nuova funzione “Red envelope” può rappresentare il gradino utile per arrivare a portare a massimo profitto, per gli utenti e per il social, il Market Place Facebook, che sta riscuotendo un buon grado di apprezzamento da parte degli utenti.

 

TRAMITE CHI AVVERRÀ LO SCAMBIO MONETARIO TRAMITE MESSENGER?

Facebook sta già lavorando con Banche e società di carte di credito per assicurare una partnership sicura per il lancio di questa funzionalità che richiederà agli utenti interessati , mittenti e destinatari, di registrare le proprie carte e prepagate al nuovo servizio proposto da Zuckemberg e soci.

 

Noi dell’Alsolved siamo in attesa dello sbarco anche nel nostro Paese di questo nuovo strumento, per testarne le qualità insieme al nostro Social Media Manager.

Voi intanto pensate a quanto sarà pratico e comodo inviare regali ad amici e parenti lontani o dividere il conto del ristorante!

Video By Messenger Facebook Brand Page

DIFESA LEGALE ONLINE: QUELLO CHE DEVE SAPERE UN’AZIENDA CON UN SITO WEB

I dibattiti sulla Web Tax dimostrano quanto il settore sarà protagonista della scena internazionale. Monito alle aziende “Ignorantia legis non excusat”.

Ti sei accertato che il tuo sito sia in regola con le norme legislative?

Ti sei accertato che il tuo sito sia in regola con le norme legislative?

La Difesa Legale online in Italia non è più una chimera anche se, vista la rivoluzione del mondo del lavoro grazie al web, se ne parla forse ancora troppo poco.

Tralasciando per ora la questione politica relativa alla Web Tax, oggetto di un acceso confronto tra Bruxelles e colossi del web come Google e Facebook, ciò che ci interessa analizzare in questa sede sono gli aspetti tecnico-legali da considerare quando si ha un sito web o si gestiscono la pagina Fb, il profilo Instagram o i social in genere di un azienda. Ma anche come non incorrere in sanzioni salateprevedendo, con consapevolezza, il futuro.

Per quanto riguarda i siti web, ovviamente è necessario fare una distinzione tra le diverse tipologie di aziende che li gestiscono, siano esse Società di CapitaliDitte individuali e Società di persone, e tra i servizi che offrono, dall’e-commerce a suggerimenti e informazioni pratiche in diversi settori, dai contenuti giornalistici alle associazioni onlus.

Ognuna di queste realtà deve attenersi a delle regole ben specifiche dettate dalla normativa vigente, come riportare sul proprio sito web la ragione sociale, l’indirizzo della sede legale, il C.F. e P.IVA, la PEC, l’Ufficio del Registro delle Imprese dove si è iscritti, REA, il capitale in bilancio, l’eventuale liquidazione in seguito a scioglimento e lo stato di società con unico socio, l’ente alla cui attività di direzione e di coordinamento la società è soggetta.

Inoltre tutti coloro che sono in possesso di un sito web, sia esso anche un blog personale, hanno l’obbligo di far accettare o meno agli utenti i cookie tecnici o di profilazione, file di testo che immagazzinano le informazioni relative a chi naviga per indirizzare l’accesso successivo. Per semplificarvi la vita WordPress offre dei plugin appositi, come Cookie law info scaricabile da questo link: https://it.wordpress.org/plugins/cookie-law-info/ .

Dalle sanzioni per i trasgressori, che possono arrivare a 120 mila euro, si evince quanto sia delicato, ampio e spesso sconosciuto il tema.

Tra gli altri doveri da proprietari di un sito web, vi è anche l’inserimento di una pagina dedicata all’informativa sulla privacy, specificando:

  • il titolare del trattamento dei dati
  • luogo del trattamento dei dati
  • il tipo di dati trattato, le modalità del trattamento e i diritti degli interessati.

Siamo dunque partiti da dati certi, resi obbligatori dalla normativa, ma una ricerca effettuata da Alsolved su un campione di uomini e donne tra i 35 e i 45 anni, ha messo l’accento sui tanti dubbi intorno al tema:

  1. Cosa si intende per Difesa Legale online e quali sono oggi gli aspetti regolamentati?
  2. Quando è possibile ricorrere ad essa e a chi ci si può rivolgere?
  3. Esistono dei consulenti in grado di dare risposte per intervenire con azioni legali?
  4. Come si comporta la normativa italiana e internazionale?

La premessa fondamentale è che il web è un continente a sé in parte ancora da esplorare e, come tale, approfondire gli aspetti relativi alla Difesa legale online è già da ora necessario ma in fase di studio e sperimentazione. Affronteremo dunque un argomento così vasto a più riprese, rispondendo alle domande sopra e ad altre da voi proposte come aziende, in diverse puntate.

Affidati a dei professionisti. Affidati ad Alsolved!

 

COME EVITARE UN EPIC FAIL: IL CASO DI INTESA SAN PAOLO

La notizia BOOM del giorno dal mondo dei social è la nascita di Metaverso su cui Zuckerberg pare stia puntando tutto anche per uscire dall’intricata rete di questi ultimi anni in cui Facebook si è cacciato. La realtà virtuale annunciata da diverso tempo inizia a muovere i primissimi passi a partire dal semplicissimo logo che sta rimbalzando su tutte le pagine dei social e articoli online.

Perché questo nome, “Metaverso”, e chi lo ha ispirato? Ci troviamo nel libro fantascientifico di Neal Stephenson, “ Snow Crash”, del 1992, in cui si parla di una realtà virtuale in 3 dimensioni vissute da un avatar di noi stessi. Questa la versione letteraria, per i fatti Facebook ha già annunciato l’assunzione in Europa di circa diecimila esperti per realizzare il metaverso. Vediamo come:

Abbiamo già qualche esempio nei MMORPG, in cui tantissimi giocatori giocano insieme e interagiscono, nelle vesti di personaggi personalizzabili e in evoluzione attraverso l’acquisizione di competenze, accessori, attrezzature, valuta in-game. Ma anche nelle chat in 3D come Second Life o Active Worlds, in cui una comunità virtuale incontra in luoghi esperienze da consultare, come club musicali, giochi di ruolo, cinema virtuale e altro. Sì, un po’ inquietante, ma non cadiamo nell’errore di giudizio fatto dalle generazioni precedenti alla rivoluzione digitale.

Nello specifico, tornando a Facebook, come possiamo immaginare Metaverso?

Il Ceo di Fb, spiega il tutto rifacendosi all’etimologia greca del nome “dopo, di là” e punta a includere sotto un unico ombrello Instagram, Messenger, Quest VR, la piattaforma Horizon VR e altro. E continua “Siamo visti come un social media ma nel nostro dna siamo una società che costruisce tecnologia per connettere le persone. Facebook è uno dei prodotti più usati nella storia. È un marchio icona fra i social media ma sempre di più non include tutto quello che facciamo. Voglio ancorare il nostro lavoro e la nostra identità a quello che costruiamo andando avanti”.

La previsione è allettante perché Zuck ha parlato di un ecosistema di creatori in cui interagire, lavorare e realizzare prodotti con il conseguente moltiplicarsi dei posti occupazionali.

 

COME EVITARE UN EPIC FAIL: IL CASO DI INTESA SAN PAOLO

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Sta riscuotendo molto clamore un video di una filiale della Banca Intesa San Paolo di Castigliore delle Stiviere, in provincia di Mantova.
Il video è stato pubblicato sui Social e dopo poche ore ha riscosso un grande successo in termini di condivisioni, diventando un video talmente virale da finire sulla stampa locale e nazionale. Il video vorrebbe promuovere l’immagine della filiale lanciando un messaggio di vicinanza con la clientela e di appartenenza con la Banca, ma il risultato raggiunto è stato tutt’altro!
Il contenuto è diventato oggetto di ridicolo per migliaia di utenti che navigano in Rete e il motivo è molto semplice: basta guardare il video, che pubblichiamo in fondo, per capire l’ilarità che ha suscitato.

ALCUNE CONSIDERAZIONI

Tenendo presente che si voleva veicolare un messaggio motivazionale rivolto solo ai dipendenti interni (è diventato virale dopo che qualcuno incautamente l’ha pubblicato sul proprio profilo personale di Facebook), si può affermare che questo sia un classico caso di Epic Fail e che sia la dimostrazione di come non bisogna mai sottovalutare il potere virale della comunicazione, soprattutto oggi che il mondo dei Social Media imperversa.
Su questo caso si possono svolgere due importanti considerazioni:

  • la prima è che qualsiasi lavoro in ambito di marketing e comunicazione, sia nel caso di un messaggio da veicolare all’interno se si parla di una grande Azienda, sia soprattutto nel caso di un contenuto da pubblicare all’esterno per motivi promozionali, è sempre bene affidarsi a dei professionisti del settore. Nel caso del video della filiale, i dipendenti non sono videomaker esperti di marketing e quindi non erano tenuti a realizzare un contenuto ottimizzato per la comunicazione di oggi che viaggia principalmente in Rete.
  • la seconda considerazione, invece, è che bisogna sempre tener presente il contesto: in questo caso si trattava di una filiale di un importante gruppo bancario in Italia, quindi è necessario sempre mostrare un certo livello di professionalità. E’ vero che oggi si parla molto di “comunicazione non convenzionale” per indicare una serie di iniziative di marketing innovative e quindi non tradizionali, ma il fai da te è sempre da evitare!

Possiamo quindi concludere che nella comunicazione, soprattutto quando si utilizza come strumento la Rete, è sempre opportuno affidarsi a dei veri esperti per non finire come i malcapitati dipendenti della filiale San Paolo.

Vi ricordiamo che noi di Alsolved siamo Partner Premium di Google, veri professionisti nel campo della comunicazione sul web. Affidate a noi i vostri progetti per una comunicazione professionale ed efficace che aiuti veramente il vostro business.

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